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Buongiorno. A causa di un infortunio alla gamba, mi sono trovata disabile. Appartengo alle categorie protette, iscritta 68/99, lavoro perso tre anni fa. So tutto di come presentarsi per cercare lavoro, so tutto come scrivere curriculum, ne ho spediti a centinaia... ma nessuno risponde mai.
Ho provato di tutto credo, ma nel mio caso ho una bella discriminazione doppia. Non solo per il handicap, ma per il razzismo. Mi e stato pure detto che quel poco lavoro che c'è, lo teniamo per gli italiani. Se avessi altre scelte non rimarrei in questo Paese nemmeno un minuto in più, ma sono nella trappola. Esiste qualcuno o qualcosa che potrebbe ridarmi ancora un minimo della dignità?? Deve esistere un istituto o qualcosa che aiuta a quelli dimenticati e rifiutati come me.... Grazie.

La risposta dell'esperto

Se sei iscritta al Collocamento mirato e appartieni alle Categorie protette i tuoi diritti sono esattamente come quelli degli altri iscritti come te. Il "razzismo" che tu citi è un fattore discriminante insidioso, che riguarda, nel caso della disabilità, anche le persone italiane: alcune "categorie" di disabilità sono molto più penalizzate rispetto ad altre. È spiacevole sapere che questi episodi ancora accadano, bisogna fare un grande lavoro culturale. Essendo iscritta alla Legge 68/99, dovresti quindi beneficiare di una pensione e questo rappresenta un fattore concreto di parità di trattamento. Ti invitiamo quindi a non demordere, magari evitando di inviare cv a pioggia ma costruendo, con chiarezza e trasparenza, insieme all'Ufficio del collocamento un percorso di inserimento mirato per te. Ovviamente resta valido l'invito ad iscriverti a Jobmetoo.

Daniele Regolo
www.jobmetoo.com

 

 

 

 

 

 

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