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Cara Marina non ti ho mai scritto, nel leggere la mail dei disabili, da dove ho preso il tuo indirizzo mail, ho pensato di chiederti alcuni consigli: nel frattempo premetto che sono un disabile in carrozzina, ma il problema non sono io ma bensì mia figlia S., anch'essa disabile al 75% per epilessia, ti faccio sapere che S. dopo essere stata tanto male per continui eventi di epilessia, è migliorata e si sta stabilizzando avendo gli eventi una volta ogni due mesi circa, alcune volte anche tre o quattro mesi. Silvana è segnata al collocamento delle liste speciali da circa tre o quattro anni, ha 29 anni, ha un attestato di aiuto cuoca con profitto di 80 su 100, ha fatto spesso la cassiera nei supermercati ecc., però il problema più grosso è che i datori di lavoro appena sanno che ha dei problemini inventano mille scuse per non prenderla a lavorare e tu capisci che per quanto possa aiutarla non sono in grado di aiutarla in modo come vorrei. Ti sto scrivendo per sapere se tu in qualche modo possa indicarmi una qualsiasi strada dove rivolgermi o dove posso trovare un lavoro anche part-time per mia figlia, magari in qualche mensa scolastica, ristoranti, alberghi ecc. e non perchè sia mia figlia ma è
affidabilissima ed è una splendida cuoca, ha anche fatto un biennio per l'assistenza alle persone anziane e disabili, è proprio una brava ragazza ma un tantino sfortunata. So che ti interesserai o consiglierai e per questo ti faccio un milione di auguri e te e tua figlia, e nel frattempo ti saluto cordialmente con un grosso bacio di accompagno...
A


La risposta di mamma Marina

Carissimo A.
Purtroppo quello che tu descrivi è la realtà lavorativa in cui si trovano moltissime persone con disabilità , ci sono le leggi, ci sono le capacità lavorative, ma poi per "ignoranza", per timori infondati, pochissimi si rendono disponibili a offrire opportunità lavorative che permetterebbero una vita migliore alle persone.
Purtroppo non sono in grado di aiutarti, mi dispiace molto, ma non ho alcun potere o conoscenza in merito.
Cordialmente,
Marina

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