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Cara Marina,
seguo anche questa via per cercare di pubblicizzare un problema e per aiutare altre persone, con handicap o meno, o meglio, per evitare che si trovino in una situazione analoga.
Ho 58 anni, 100% di invalidità per esiti di polio e altre problematiche. Nonostante questo, per fortuna lavoro (insegno in un liceo scientifico) e mi piace lavorare, sono in grado di vivere per lo più sola (ovviamente con gli aiuti di cui necessito a orari precisi), guido l'auto, i miei genitori mi hanno educata a cavarmela, non sono capace di cercare la pietà , anzi forse indispongo proprio per questo.
Non ho mai speso più di quanto guadagnavo, la mia vita si è sempre basata sul risparmio, tanto da essere definita la "banca della famiglia". Il risparmio era finalizzato al momento in cui sarei rimasta sola, con la morte dei miei genitori (purtroppo anche di 2 fratelli, ora ne ho uno solo).
Tutto è andato bene fino a 2003, anno in cui mio fratello (l'unico ora rimasto) ed io affidammo ad un architetto (allora cognato di un mio fratello, nel frattempo defunto) l'incarico di ristrutturare la mia abitazione, una casetta su 3 piani, soprattutto per abbattere le barriere architettoniche. Dovevano essere ricavate 2 unità abitative, ma in una casa di cui sono comproprietaria, non avendo nè mio fratello nè io l'idea di dividere le parti, dati gli ottimi rapporti.
Risultati, in sintesi (non in ordine rigorosamente logico e cronologico)
- da un preventivo di 250.000€š¬ siamo passati a un consuntivo di oltre 800.000€š¬ senza essere avvertiti della situazione. Ovviamente un certo aumento era giustificato (da cui i ns pagamenti), ma poi abbiamo deciso il blocco dei pagamenti, SOLO nei confronti del progettista e direttore lavori (che aveva anche l'incarico di controllare i costi) e dei fornitori corresponsabili del mancato abbattimento delle  barriere architettoniche;
- infatti, l'abbattimento delle barriere architettoniche è stato parziale, in qualche caso la situazione è peggiorata. In particolare: non posso accedere ai terrazzi, le maniglie delle finestre sono troppo alte e/o non modificabili, i quadri elettrici sono inaccessibili (ad es. se salta la luce bisogna rimetterla dal quadro che si trova in strada), le prese basse, l'accesso al box è rappresentato da uno scivolo pericoloso e non a norma, nel caso di impossibilità di utilizzare l’auto non posso assolutamente uscire di casa... ho tutta una serie di foto che conferma quanto sostengo e che posso inviare in qualunque momento;
- nel dicembre 2005 abbiamo chiesto all'Ordine degli architetti di Bg se avevano assicurazioni in grado di far fronte ai danni  individuati, a ns parere non risarcibili dal singolo professionista. Il presidente dell'epoca, ci invitò a scrivere un esposto contro l'architetto che aveva progettato e diretto i lavori (e che di fronte a testimoni aveva dichiarato di non temere l’Ordine in quanto amico del Pres.) a non effettuare lavori,pur a fronte delle difficoltà che io riscontravo a causa del mio handicap, a bloccare ogni azione legale e sospendere ogni pagamento, iniziando dalla parcella dell’arch. Il tutto fino all’analisi dell’esposto, che sarebbe avvenuta in tempi brevi: subito prima di Natale 2005 o immediatamente dopo: ad oggi l'esposto non è stato completamente analizzato. Tuttavia, il mese successivo alla presentazione del ns esposto, l’architetto in questione veniva eletto nella Commissione Parcelle, la quale dopo meno di 4 mesi vidimava la parcella dell’architetto, nel frattempo triplicata, senza che il presidente  dell’Ordine intervenisse e senza che la Commissione, come da regolamento, ci convocasse.
- Per tutti questi motivi abbiamo presentato esposto deontologico nei confronti dell’allora presidente dell’ordine, poi, ovviamente con prove documentate, contro il Consiglio e contro la Commissione Parcelle;
- gli esposti non analizzabili da Bg sono stati mandati prima all’ Ordine di Lecco, nonostante si sapesse da anni che competente era l’Ordine di Brescia, che dopo aver ricevuto gli esposti e averli avuti per 10 mesi, ha approfittato del commissariamento dell'Ordine di Bg per restituire tutto a Bg, facendo credere di avere inviato documenti  alla Procura di Bg e/o Bs.
- Grazie a ricorsi presso la Commissione Accesso Atti presso la presidenza del Consiglio dei Ministri siamo riusciti ad avere documenti che Bg non ci voleva consegnare e a non pagare i 50€š¬ che venivano richiesti al momento della domanda di un doc. senza neppure la sicurezza di avere i doc.
- Abbiamo inutilmente cercato di coinvolgere il Consiglio Nazionale degli arch. a Roma, tutta la documentazione è stata inviata anche al Ministero di Giustizia (tanto che qualcuno afferma che noi abbiamo contribuito al commissariamento dell'Ord. di Bg).
- Ho presentato il problema a diverse personalità locali, tra le quali il Prefetto.

Avrei tanti altri particolari da aggiungere. L'idea dell'esposto all’arch. che aveva progettato e diretto i lavori non è stata mia, ma io sono pronta ad arrivare alle estreme conseguenze di tutto, in particolare ho diritto all'analisi degli esposti. Della faccenda si è occupato il giornale locale, c'è stato anche un servizio di Mi manda Rai 3 ma nulla è cambiato, anzi, (ed è questo che mi fa soffrire) in questa fase di analisi dei periti di parte e del tribunale, qualcuno afferma che sto strumentalizzando il mio handicap. Questo mi ha fatto molto soffrire perchè è esattamente il contrario in nome dell'educazione che ho ricevuto e ai sacrifici, non solo miei, ma soprattutto dei miei genitori
Già perchè a 53 anni ho dovuto accendere un mutuo, con ratei che lo scorso anno hanno superato il mio stipendio. Ora ne ho 58. A 63 anni finirò di pagare il mutuo, allora potrò pensare al mio futuro!
Non sono disperata ma decisamente €˜arrabbiata‑¬. Non è possibile che ci si ritrovi in questa situazione e che, per di più, il responsabile venga protetto dal suo Ord. Professionale!!!
Sarei contenta di poter pubblicizzare la mia situazione, anche solo per avvertire gli altri e, francamente, perché è la mia unica carta  vincente (per altro consigliatami dall’ex vice- sindaco di Bergamo e non solo).
Ora sto  anche cercando di vedere se è possibile denunciare a una Corte di Giustizia europea il diverso trattamento in Italia per i consumatori e per gli iscritti agli Ordini.

Aspetto una tua risposta e sono pronta ad aggiungere particolari nonchè a documentare quanto affermato. Grazie. Conto su di te, soprattutto per avvertire altre persone, ma anche per motivarle a reagire e a non farsi vincere da chi si basa sulla pigrizia, sulle mancate conoscenze, sulla stanchezza degli altri per continuare, scusa, a delinquere.

R. U


La risposta di mamma Marina


Carissima Rita,
ho letto con attenzione la sua lettera e condivido con lei che vi sono molte persone che non si comportano correttamente e effettuano con poca professionalità il loro mestiere; però l’argomento che ha proposto non  è riferito alla disabilità e io non posso esserle d’aiuto, mi dispiace,

Cordialmente, Marina
 

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