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Gent.ma Marina,
come te, sono mamma di una ragazza di 26 anni con grave handicap psicofisico.
Io ne ho 53, mio marito 56. Cominciamo insomma a sentire che gli anni passano...e mia figlia, purtroppo sta diventando sempre più fragile ed instabile. Per 6 anni circa ha frequentato un istituto in regime semiresidenziale. Ma ora, che appunto la situazione sta diventando più difficile vogliono scaricare il problema, offrendo solo un appoggio esterno di 9 ore" fuori le mura". Il problema è che mia figlia quando sta male è autolesionista, e trova sempre qualche espediente per farsi male. Ora sta attaccando i suoi occhi, forse perchè col passare degli anni è diventata completamente cieca. Il primo episodio grave è avvenuto di notte a casa. Si è svegliata gridando e con una forza "sovrumana" si è lacerata tutta la palpebra inferiore dell'occhio. Il problema è stato affrontato dal neurologo con la somministrazione notturna e ,nel periodo di maggiore agitazione, di Entumin. Ciò nonostante in istituto si è quasi cavato un occhio.
Cosa fare. Loro scaricano il problema, e consigliano l'inserimento in un istituto. Ma io vorrei tenerla ancora con me, per quanto possibile. Ammetto però che il periodo estivo è massacrante. Non dorme, urla e piange in continuazione...anche di notte...e vuole farsi male.
Abbiamo tentato, con lo psichiatra un cambio di terapia farmacologica, ma il risultato è stato misero.
Il problema è che ho passato un anno disastroso per alcuni problemi inerenti altri miei familiari e quindi ero già esaurita all'appuntamento di maggio, quando mia figlia comincia seriamente a stare male, inoltre la persona che ci dà una mano con mia figlia se ne andata, e non sono stata in grado di sostituirla, perchè è difficile introdurre una persona nuova, quando mia figlia è in "quelle condizioni".
Dopo tre mesi così sono a pezzi e quello che aggrava la tensione è uno stato di ansia persisente, che mi toglie il sonno anche quando potrei dormire. Il punto è che lasciando l'istituto, sono completamente in mano a persone che potrebbero lasciarmi, e non riesco a sostituire facilmente.
C'è la possibilità se questo dovesse avvenire di trovare con una certa facilità personale?
C'è una struttura di appoggio, per un giorno, un mese, ovviamente pagando se dovesse capitare un emergenza, una malattia mia o degli altri miei familiari, se mi dovesse capitare di rimanere senza aiuti e di essere stremata come ora?

Io un'altra estate senza aiuti, non credo di essere più in grado di affrontarla.
Abito a Roma XII municipio.
Ti ringrazio e ti saluto affettuosamente
A.


La risposta di MammaMarina

Carissima A.

La tua situazione è molto critica e non ho consigli e informazioni che potrebbero risolvere , ti consiglio però di rivolgerti all'associazione DIAPSI http://www.sospsiche.it/La-Sede.335.0.html

La Di.A.PSI. Roma è presente nella Regione Lazio al seguente indirizzo:
00162 Roma via Michele di Lando, 31 tel. 3334633695
augusto.pilato@alice.it

Puoi anche scrivere al Presidente del XII Municipio e chiedere di interessarsi della cosa.
Ora che tua figlia è anche diventata cieca oltre all'accompagnamento per la sua disabilità ti hanno informata che ha diritto anche all'indennità per la cecità ?

Un abbraccio,
Marina

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