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Gentile Signora Marina,
mi chiamo O., scrivo per mia madre che nel marzo scorso ha avuto una emorragia cerebrale ed è attualmente ricoverata presso il centro di riabilitazione di Montefalcione (AV).
Il grosso problema è che il medico dell’Asl, già da subito restio ad autorizzare i periodi di riabilitazione, non intende concederne altri, anche se mia madre, per le sue condizioni, necessita di un periodo più lungo per riabilitarsi.
Il centro ha redatto un primo programma di riabilitazione per 90 giorni, il medico dell’Asl ne ha autorizzato solo 30gg.
Dopo i primi 15 giorni di trattamento il centro ha stilato un ulteriore programma di 90 giorni, il medico ne ha autorizzato solo 60 (dietro insistenza di mia sorella) precisando che allo scadere del periodo non ne avrebbe concesso altri e che dovremo portare mia madre a casa.
I 60 giorni scadono il 14 dicembre e il medico, senza aver mai visto, né visitato mia madre, ha anticipato che non avrà bisogno di altra riabilitazione.
La riabilitazione privata purtroppo costa €š¬ 3.000 mensili. Non sappiamo come fare.
Mia madre ha avuto una emorragia non operabile, ha trascorso circa 60 giorni in sala rianimazione e i medici già allora ci avevano anticipato che la ripresa sarebbe stata lenta.
Inoltre il 1 maggio mio padre è morto, lo abbiamo detto a mia madre solo a settembre (su suggerimento anche dello psicologo) con inevitabili ripercussioni sulla sua ripresa.
E’ una situazione incredibile. Esiste un modo per vedere riconosciuto il proprio diritto alla salute? Quale colpa ha mia madre? Forse quella di avere bisogno di più tempo per riacquistare il più possibile le sue funzioni? Come e cosa posso fare per tutelare la sua salute?
Vivo a Monza per lavoro e mi è difficile da qui affrontare questa situazione, le mie sorelle ed io siamo disperate.
Anche se le è stato riconosciuto lo stato di handicap grave ai sensi della Legge 104/92 non mi sono riconosciuti i 3 giorni mensili di permesso perché ricoverata presso il centro di riabilitazione e sarà anche difficile avere un distacco lavorativo nella provincia di residenza (Avellino) per la presenza di altri familiari.
Ringrazio per l’attenzione e resto in attesa di una risposta
Cordiali saluti.
O.P.


La risposta di mamma Marina

Carissima O.

Mi dispiace non essere riuscita a rispondere prima alla sua richiesta di informazioni relativa alla riabilitazione per la sua mamma, queste sono le linee guida della riabilitazione della Regione Campania,

http://www.sito.regione.campania.it/burc/pdf04/burc22or_04/del482_04all.pdf

Non è possibile rimanere dopo la fase acuta in un Centro riabilitativo, ed è necessario prevedere o il ricovero in qualche struttura residenziale assistenziale o tornare al proprio domicilio, nel secondo caso si potrà richiedere al Servizio Sociale in base alle necessità e al solo reddito di sua madre un assegno di cura ai sensi della legge 328/2000 utile per assumere una o 2 persone per assisterla, il Servizio Sanitario dovrà anche riconoscere la riabilitazione domiciliare. Cordiali saluti,
Marina

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