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La fisioterapista dell'UOMPIA locale è andata in pensione per raggiunti limiti di età e nessuno ha segnalato all'utenza  per quanto tempo le terapie saranno sospese, se ci sarà un sostituto e quando. I neuropsichiatri di riferimento non hanno  fornito nemmeno delle alternative per i casi più gravi lasciando il tutto nelle mani dei genitori. Parliamo di bambini  come il mio affetto da PCI e che necessita sedute bisettimanali. I dirigenti non rispondono alle richieste dei genitori.  Possono farlo? A chi ci dobbiamo rivolgere? dobbiamo cercare un fisioterapista privato? a che costi? Dobbiamo chiedere  l'intervento del comune?Grazie
N.

La risposta di Mamma Marina

Gentilissima N
Il mio consiglio è di rivolgersi per scritto con raccomandata al Direttore Generale dell'ASL e all'assessore Regionale  alla Sanità sottoponendogli la problematica, dalla loro risposta si potrà poi perseguire un percorso mirato a fare  riattivare il servizio o a rimborsare le spese affrontate dalle famiglie .
Cordialmente,
Marina

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