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Mar, Apr
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Buongiorno, mi chiamo A., sono una pedagogista e mi occupo di difficoltà scolastiche. Per tanti anni ho aiutato negli studi una ragazza diversamente abile, era un lavoro che conducevo mentre ancora studiavo all'Università ; con il passare del tempo io e lei siamo diventate amiche ed oggi, sebbene viviamo in città diverse, siamo ancora in contatto. Questa ragazza non è disabile dalla nascita: ha avuto a 13 anni un tumore al cervelletto la cui asportazione le ha lasciato lesioni a carico degli organi della deambulazione, all'udito, alla vista, ai muscoli facciali (difficoltà ad articolare le parole, inespressività facciale ecc.) Oggi è considerata disabile al 100% con inabilità totale al lavoro. La vita di questa persona è stata fino ad oggi portata avanti da una famiglia fantastica che la segue e dalla sua grande tenacia nel conseguire la laurea triennale in lettere moderne. Quest'anno si è laureata e, nonstante la gioia del risultato, deve ora affrontare il vuoto dell'impegno, un impegno che l'ha tenuta desta dal punto di vista intellettivo. DA qualche tempo la nostra preoccupazione è quella di trovare per lei una occupazione che la gratifichi dal punto di vista umano e le permetta di continuare a tenersi "viva" ma non è facile data la sua disabilità grave e invalidante. Riesce però a leggere e a scrivere al pc, sebbene lentamente.  Le sarei grata se potesse darci qualche spunto per trovare una strada a questa fantastica persona rinchiusa in un corpo limitante, affinchè anche il suo spirito e il suo intelletto non abbiano a spegnersi poco a poco.
Grazie mille!
A.

La risposta di mamma Marina

Gentilissima A,
Mi dispiace non poterle essere d'aiuto , credo che solo sul territorio potrebbe trovare risposte positive per offrire un futuro lavorativo secondo le competenze e capacità della ragazza, ha provato a consultare associazioni e assistente  sociale, spesso vi sono progetti lavorativi con borse di studio banditi dai Comuni.
Cordialmente,
Marina

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