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In diminuzione il numero di ciechi in Italia grazie alle nuove e moderne tecnologie ma in rialzo il numero di ipovedenti e anziani con malattie della vista

Il Ministero della Salute ha stilato come ogni anno una Relazione sulle attività svolte in Italia in ambito di riabilitazione visiva per la prevenzione dell’ipovisione e della cecità ai sensi della Legge 284/97 (sulla prevenzione della cecità, la riabilitazione visiva e l'integrazione dei ciechi), che ha inviato in questi giorni al Parlamento.

IL PIANO NAZIONALE DI PREVENZIONE - La relazione si riferisce all'anno di lavoro 2015 e, dopo una disamina della situazione attuale, spiega nel dettaglio come il Ministero intende procedere nei prossimi anni con un piano nazionale di prevenzione, creato di concerto con le Regioni, attuato per il periodo che va dal 2014 al 2018, nel quale vi è un'area completamente dedicata alla prevenzione dell'ipovisione e della cecità (con specifici programmi di screening oftalmogici neonatali). Questo piano è stato disposto secondo le linee generali del piano d'azione globale dell'OMS (Osservatorio Mondiale della Sanità) 2014-2019 che ha alla base cinque principi: “accesso universale ed equità, diritti umani, pratiche basate sulle evidenze scientifiche, approccio mirato all'intero corso dell'esistenza ed empowerment delle persone affette da deficit visivi”.
L'obiettivo principale è quello di prevenire e, nel caso in cui si sia in presenza di malattia della vista, cercare di garantire tutte le cure del caso, migliorandone l'efficacia se possibile, implementare le strutture disponibili e perfezionare la tecnica riabilitativa. Lo scopo finale, infatti, è quello di consentire alla persona con disabilità visiva di recuperare – anche in parte - una certa autonomia nello svolgimento delle sue attività quotidiane.

I DATI: CIECHI IN CALO, IPOVEDENTI IN AUMENTO - Secondo le stime del Piano d’azione globale dell’OMS 2014-2019 Salute oculare universale, nel mondo sono 285 milioni le persone che soffrono di disabilità visive; di queste, 39 milioni sono non vedenti. Secondo i dati disponibili l’80% dei deficit visivi, cecità inclusa, è evitabile. A livello mondiale, le due principali cause dei deficit visivi sono: gli errori di rifrazione non corretti, che riguardano il 42% della popolazione e la cataratta (33%). Le persone più colpite, poi, sono in larga misura ultracinquantenni.
In Italia, secondo le ultime stime Istat, che risalgono al 2005, sarebbero 362 mila le persone non vedenti e circa 1 milione e mezzo gli ipovedenti.
Le persone cieche sono in diminuzione rispetto agli anni precedenti, grazie anche alle nuove e moderne tecnologie, ma sono aumentate le persone ipovedenti, con più o meno gravi malattie della vista. Tra le cause che hanno scatenato l'aumento delle persone con patologie visive, al primo posto c'è il progressivo aumento della durata di vita che ha portato con sé le malattie oculari legate all'invecchiamento, quali il glaucoma, la cataratta, varie patologie vascolari retiniche, degenerazione maculare senile.

I GRADI DEL DEFICIT VISIVO - Così riporta la relazione del Ministero della Salute: “I deficit visivi includono sia i deficit visivi moderati e gravi sia la cecità. Si definisce:
- “cecità”, un’acutezza visiva inferiore a 3/60 o una perdita corrispondente di campo visivo di almeno 10° nell’occhio migliore;
- “deficit visivo grave”, un’acutezza visiva inferiore a 6/60 ma pari o superiore a 3/60;
- “deficit visivo moderato”, un’acutezza visiva inferiore a 6/18 ma pari o superiore a 6/60.
(WHO. Definitions of blindness and visual impairment. Geneva, World Health Organization, 2012).”

DISABILITÀ VISIVE E QUALITÀ DELLA VITA – Nella relazione si ricorda come la condizione di ridotta capacità della vista sia molto rilevante, considerate le numerose ripercussioni sul modo di condurre la vita e spesso anche sull'autostima e la serenità delle persone, che a volte si sentono isolate e perse.
Per questo uno dei punti cardine del programma del Ministero della Salute è, oltre a cura e prevenzione, la riabilitazione e l'empowerment dei disabili visivi (dove con empowerment si intende una maggior consapevolezza di sé e un buon controllo delle proprie decisioni e azioni), una sicurezza della persona che è la stessa Convenzione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità a richiedere.

I CENTRI IN ITALIA PER LA RIABILITAZIONE VISIVA – La relazione ha evidenziato dei progressi in quanto i centri riconosciuti sono aumentati di 9 unità rispetto alla rilevazione precedente, tuttavia si è rilevata una forte disomogeneità sul territorio nazionale.
Dei 70 centri regionali di riabilitazione visiva attivi nel 2015, solo la Lombardia ne ha un numero considerevole (ben 16), seguita dalla Sicilia con 11 strutture e dal Piemonte con 5. Veneto, Abruzzo, Campania e Puglia contano 4 centri per la riabilitazione visiva mentre tutte le altre regioni ne hanno  solamente da 1 a 3.
A proposito di riabilitazione, il Polo Nazionale dei Servizi e della Ricerca per la prevenzione della cecità e della riabilitazione visiva ha concluso lo sviluppo della cartella elettronica per monitorare il paziente, e ha anche avviato un modello di tele-riabilitazione attraverso un semplice strumento software da installare su pc o tablet, che stimola i pazienti ad esercitare la loro vista, a seconda del tipo di patologia riscontrata.

PREVENZIONE, NUMERO VERDE ED ESPERTI – Altro punto fondamentale del Piano del Ministero rimane sempre la prevenzione; fondamentale perchè si è rilevato che l’80% dei deficit visivi, cecità inclusa, sarebbe evitabile. Per questo è importante iniziare fin dall'età prescolare a sottoporre il bambino a visite oculistiche specialistiche.
In prima linea per sensibilizzare la popolazione su questo tema importante c'è l'IAPB (l'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità), che ogni anno è presente sul territorio con campagne e iniziative atte a informare e prevenire.
Nel 2015, grazie a 15 unità mobili oftalmiche, che hanno girato per il territorio nazionale, 10 mila persone tra bambini e adulti hanno potuto ricevere dei controlli gratuiti.
Con la campagna “Non perdiamoci la vista”, rivolta agli over 55 ad esempio, molti adulti hanno potuto sottoporsi gratuitamente a due esami importanti e costosi come la retinografia e l'OCT in grado di evidenziare la presenza di maculopatie.
L'IAPB ha un numero verde a cui ci si può rivolgere per avere informazioni gratuite (800.068506), un sito ricco di notizie e utili curiosità con annesso un forum dove porre quesiti a specialisti dedicati e una pagina Facebook molto attiva.

AGEVOLAZIONI FISCALI PER CIECHI E IPOVEDENTI – Ricordiamo che sono previste delle agevolazioni fiscali per i non vedenti che riguardano il cane guida e l’acquisto di particolari prodotti editoriali oltre che per quanto riguarda l'uso di Internet e della telefonia sia mobile che fissa.
Inoltre vi segnaliamo le provvidenze economiche previste per i ciechi e gli ipovedenti civili per l'anno 2017.


Per info:
L'anziano disabile visivo: epidemiologia, fenomenologia e indicazioni assistenziali
(Atti del XIV Convegno nazionale della serie “Occhio della mente” dell’Istituto David Chiossone sul tema: L’anziano disabile visivo, genova, 2009)

Riferimenti normativi a tutela delle persone con disabilità visive:
Legge 104/92
Legge 284/97


Donata Viero

 

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