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ANGELO BRANDUARDI
Alberto Friso


 
Angelo Branduardi in concerto

Angelo Branduardi: un musicista e musicologo prestato al panorama canoro italiano, di cui è da trent'anni uno dei marchi più caratterizzati e apprezzati.
Con le sue ballate medievali e i suoi testi aulici, infatti, il musicista lombardo è l'indiscusso "menestrello" del nostro cantautorato.
Con i suoi dischi è riuscito a trapiantare nella canzone italiana la sua predilezione per il fiabesco e l'arcaico, che attinge dal repertorio delle leggende popolari, soprattutto francesi, ma anche tedesche, inglesi, irlandesi, ebraiche, italiane.
Chi non conosce la sua chioma riccioluta, vera immagine firma, e le sue ballate, da "Alla fiera dell'est" a "Cogli la prima mela" o le colonne sonore, come "Vanità di vanità" ad esempio.
Il suo violino è sempre stato molto prolifico, e lo ha portato ad un notevole successo di critica e di pubblico, in Italia, e forse ancor più all'estero, in particolar modo in Francia, dove il pubblico ne apprezza la musica d'autore.
Una nicchia, la sua, individuata e perseguita nel corso degli anni, a partire dagli studi classici al conservatorio, che gli hanno dato una formazione completa e ne hanno determinato un certo stile.

 
Caricatura di Branduardi

Propriamente non lo si potrebbe definire un poeta, perché i testi delle sue canzoni sono scritti o rielaborati per lo più dalla moglie, Luisa Zappa, e tuttavia Branduardi poeta lo è davvero, non solo nel senso che si può definire così chiunque sappia apprezzare la poesia (e lui rientra certo in questa categoria), ma anche in quanto nelle sue canzoni riesce ad evocare mondi "altri", dare voce a parole antiche che fanno parte della nostra cultura di base.
All'attivo ha innumerevoli concerti, riconoscimenti nazionali e internazionali, molti album e raccolte di successo, ma continua ad avere un sacco di progetti artistici in mente, ed entusiasmo da vendere.

 
Branduardi in Conferenza Stampa

Noi di Disabili.com siamo andati a Mestre (VE), in occasione dell'apertura del suo nuovo Tour europeo, per il lancio dell'ultimo album di Angelo, uscito in febbraio, dal titolo "Altro e Altrove". Una raccolta di poesie sull'amore, di popoli, luoghi e tempi diversi, dal Nepal alla celtica Irlanda, da Catullo alla Cina del IX sec., dalla sensualità della poesia araba al rigore della tradizione giapponese, dai versi degli Indiani d'America, così vicini alla natura, alla grandezza di Shakespeare, e altro ancora, tutte liriche di cui Branduardi si è appropriato con la sua musica festosa e antica, e che ha proposto in tre ore buone di un concerto ricco di luci, suoni e magie evocative, tra il ghiaccio, il fumo, la nebbia e la luna dello scenario.

 
Branduardi intervistato durante la Conferenza Stampa
 
E' prima del concerto che incontro Angelo per porgli alcune domande: ci accomodiamo nel suo camerino, semplice, ma caratterizzato estrosamente da alcune mele sul lungo bancone, e una candela arancione accesa vicino alla finestra di fondo.

Ma l'amore è davvero così "diverso", tra persone, culture e tempi storici?
No. E' proprio questo quello che alla fine dimostra il disco, è che sotto cieli diversi in tempi diversi l'uomo arde della stessa passione nel suo cuore.
L'amore è evidentemente una corda organica nascosta, cioè molto profonda, per la quale io non trovo che, al di là magari di certi tabù, non trovo che sia soggetta, questa cosa organica, ad uno sviluppo storico.

 
Branduardi durante l'intervista del nostro Alberto

Il nuovo tour proporrà una forma di collaborazione con il pittore Silvio Monti, che nel corso dei concerti realizzerà sul palco uno o più quadri, seguendo l'ispirazione della poesia e della musica.
Il ricavato della vendita delle opere verrà poi devoluta in beneficenza, a sostegno della lotta ai tumori.
Si sono tre diverse associazioni, a rotazione.

Le tre associazioni in questione sono infatti l'AIL Associazione Italiana Leucemie - Linfomi e Mielomi, l'ANT - Associazione Nazionale Tumori e l'ANDOS - Associazione Nazionale Donne Operate al Seno. 
 
Il progetto è legato principalmente ad una scelta estetico-artistica o a motivazioni benefiche?
Nasce per una scelta estetica, e dopo ci è venuta l'idea, che cosa ne facciamo dei 150 quadri che dipingiamo? E allora abbiamo detto, si potrebbero raccogliere in una grande mostra, e con quello che rimarrà lo faremo, alla fine, però abbiamo ritenuto fosse significativo proporre questa iniziativa.

 
Il concerto di Mestre

In un certo senso anche il mondo della disabilità è un "altro e altrove", o forse fa comodo in certi casi sentirlo così. Ha avuto a che fare, e come si rapporta col mondo della disabilità?
Si, io lavoro, o comunque sono molto legato ad una cooperativa di Varese che ha delle attività, delle case-comunità, e io lì ritorno spesso, vado a suonare, resto a cena con loro, non è che faccia molto di più, perché sono sempre in giro, da tutta la vita, però con loro ho un ottimo rapporto.
E' iniziata 20 anni fa, con una stupidaggine, facevano dei tappi, delle robe, e adesso fanno delle cose che fan paura…

Lei frequenta da sempre il medioevo, che evoca molto spesso nelle sue musicalità.
Si è mai imbattuto nel tema della disabilità, o le è capitato di cantarlo in qualche suo lavoro?
Se nel medioevo viene rappresentato il mondo della disabilità? No, mai.
Si parla di bambini uccisi perché figli di coppie adultere, si parla di crudeltà, del diverso, ma che io sappia, e ne so, non mi sono mai mai imbattuto…
Mi faccia pensare un attimo. No, nemmeno quello, no, stavo pensando il famoso matto del villaggio, io ho messo in musica "Il Bambino dei Topi", che era questo bambino diverso, strano, che giocava coi topi, ma più in profondità sulla disabilità no, non ricordo, non potrei giurarci, ma no.

Il suo prossimo sogno artistico, da realizzare?
Ne dico uno: mi capita di farlo, ma non come vorrei farlo realmente, dirigere l'orchestra sinfonica, ma in un concerto vero, però letteratura sinfonica, magari romantica o tardo romantica, quella che mi piace di più.

 
Un'altra fase del concerto di Mestre

Ha un augurio o un saluto particolare da fare ai nostri lettori?
Non vorrei dire una cosa retorica, ma… sembra anche una cosa un po' così: però nel disagio la musica nasce e prolifica meglio che nella normalità.
Non voglio fare paragoni che sarebbero blasfemi, ma in tutti i musicisti che io ho conosciuto, e ne ho conosciuti tantissimi, anche e soprattutto classici, c'è una "diversità" di fondo molto, molto evidente che a volte, molto spesso assume forme patologiche.
La musica riesce, per queste persone, ad essere una potente forma terapeutica.
Probabilmente alcune di queste persone mai avrebbero prodotto contributi importanti se non avessero avuto la musica, sarebbero stati ricoverati in un ospedale psichiatrico e buttavano via la chiave. E' certo.

Mi permetto: lei si mette tra questi?
... Ma, anch'io suono da quando ero piccolo così... ma tutti quelli che suonano suonano per stare meglio, non c'è niente da fare. Io per primo.


Per continuare la navigazione vi consiglio il nuovo sito web ufficiale dell'artista, Angelobranduardi.it.

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