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JACOPO FO

Disabili-com: Jacopo Fo mentre scrive 
Jacopo Fo

Una personalità impetuosa e intelligente, solare e acuta, quella di Jacopo Fo.
Da anni regala a lettori e pubblico allegria, positività, ma soprattutto tanti spunti di crescita, di ricerca.
Scrittore, pubblicitario, disegnatore satirico, esperto di ecologia, di comicoterapia, per dirne solo alcune.
Ha da poco pubblicato il suo ultimo libro: '22 cose che la sinistra deve fare e non ha ancora fatto', scritto in collaborazione con i genitori, Franca Rame e Dario Fo.

 Disabili-com: copertina del libro
Copertina del libro "22 cose che la sinistra deve fare e non ha ancora fatto"

L'abbiamo incontrato in occasione del suo tour teatrale: lo spettacolo 'Anche la sogliola finge l'orgasmo figuriamoci il resto', che provoca cascate di risate ed è davvero impedibile.

Disabili-com: Lisa e Jacopo 
Lisa e Jacopo

"22 cose che la sinistra deve fare e non ha ancora fatto": è diretto solo ai politici o all'intera società civile?
Assolutamente a tutti! In questo libro mi sono chiesto se il metodo storico di affrontare i problemi in Italia abbia senso o non sia invece pazzesco.
Ci sono due gruppi di osservazioni: il primo riguarda il fatto che la gente pare abbia ormai abdicato dal prendere in mano le situazioni e fare cambiamenti.
Siamo una società molto ricca, piena di risorse, ma ci adattiamo pressoché sempre alle cose che capitano. Ci si arrabbia, si fanno cortei ma alla fine viviamo un po' "anestetizzati".
Le rivoluzioni, i cambiamenti veri e radicali, invece, passano attraverso i cambiamenti della gente che smette o comincia a fare delle cose.
Ciò in cui sperare  non è solo che arrivino dei  leder più bravi di quelli che abbiamo, ma che ci sia maggiore autocoscienza in tutti noi.
Esistono, per dirne una, tante tecnologie straordinarie che potrebbero far risparmiare domani, e non quindi tra dieci o vent'anni, fino al 30 % di risorse a comuni, strutture pubbliche e private.
Un ospedale medio italiano butta via ogni anno 200 milioni di vecchie  lire di acqua, solo perché non monta un semplicissimo ed economico riduttore di flusso che costa due euro.
Quando lo dico in  giro tutti rimangono stupefatti, e  poi, poi basta… noi abbiamo battuto moltissime amministrazioni di ogni colore politico, abbiamo informato in vario modo circa un milione di persone e sono stati venduti solo 500 riduttori! Pochi vero? Significa che ci si indigna spesso ma tutto finisce lì…
L'altro discorso di fondo del libro è che ci  sono temi sui quali tutti i politici, da sinistra a destra, sono d'accordo ma, nei fatti, non si fa poi nulla.
Un esempio? Tutti concordano che i truffatori debbano essere puniti.
In Italia abbiamo una legge contro la truffa assolutamente inefficace, inconsistente.

Come pensi che i mass media considerino e trattino la disabilità?
Come la vedono? Non la vedono in alcun modo. Non esiste per loro!
La nostra società è assolutamente ostile nei confronti dei disabili.
Una delle cose più vergognose è l'inaccessibilità delle nostre città: ci sono tutti questi saliscendi per disabili inutilizzati.
La disabilità fa parte di quel grande blocco di cose che in tv, per esempio, sono non viste, non dette, non considerate.
E' incredibile la capacità della televisione di  non vedere la realtà.

Parlaci di Alcatraz: quanto spazio c'è per i disabili?
Abbiamo fondato la Libera Università di Alcatraz vent'anni fa: è un insediamento ecologico in Umbria, che si mantiene offrendo agli ospiti corsi d'arte e professionali, terapie e cibi biologici, produzioni culturali e artistiche, cibo biologico, possibilità di commercializzazione, telelavoro, spazi per conferenze.
Attualmente è in fase di ristrutturazione, e c'è un grosso progetto di viabilità per i disabili.
Per anni abbiamo lavorato con l'ippoterapia,ma poi abbiamo dovuto chiudere per mancanza di fondi e abbiamo anche condotto studi sulle lesioni cerebrali: un'esperienza positiva, ma fine a se stessa se non si fanno avanti dei finanziatori.

Hai mai pensato a progetti teatrali con i disabili?
No, perché non ho mai pensato a progetti teatrali con nessuno: già lavorare da solo è un gran problema… diciamo che è il genere umano che ha problemi!
No, scherzo, ma anche i miei dopo tanti anni lavorano soli, non lavorano più nemmeno insieme.
C'è un rapporto diretto con il pubblico e realizzare la stessa alchimia in due è difficilissimo.
La commedia è invece diversa…

 
Jacopo Fo in scena

Nel tuo libro e nei tuoi spettacoli teatrali  parli spesso dei  piccoli e grandi 'non sensi' della nostra società. Come mai?
La nostra società è costellata da esempi di comportamenti assurdi.
Ve ne dico uno: sul mio sito c'è un documento, 'Ecologia subito', con una serie di consigli ecologici di vario genere.
Qualche tempo fa ho chiamato una serie di redazioni perché ne parlassero e lo ivulgassero.
Parlando con  la redazione di un giornale femminile, mi sono imbattuto in una giornalista simpatica; dopo avermi fatto parlare per mezz'ora di risparmio energetico, oli vegetali e quant'altro, mi ha detto: "Jacopo, tu non hai capito, devi sapere che nella mia redazione ci sono una serie di parole che sono vietate. Una di queste è 'risparmio'! Se mi proponi qualcosa di ecologico ma che è esclusivo e che pochi si possono permettere, io scrivo subito l'articolo. Ma così no!". Non lo trovate pazzesco?
Un altro grosso non senso: il parto dolce.
Per secoli  le donne hanno partorito sedute o in piedi. Dopo anni di scoperte scientifiche, gli ostetrici decidono, invece, di far partorire le donne sdraiate, con il sedere verso l'alto.
Così il bambino, invece di giovarsi della  forza di gravità, deve andare in salita, fa una fatica pazzesca, ed esce piangendo, capendo  che la vita è uno schifo!
Al di là dell'ironia, ci sono moltissimi comportamenti che cozzano contro la scienza, la medicina, il buon senso e rasentano la schizofrenia, la pazzia.

 
Fo a teatro

Sul tuo sito www.alcatraz.it c'è Cacaonline, la mailing list delle buone notizie, di cui sono peraltro permeati i tuoi libri. Quanto credi ce ne sia bisogno?
Beh, tantissimo, non fosse altro perché i giornali ci bombardano solo di notizie negative.
Ci sono quotidianamente  risultati positivi ed esperienze, nonché notizie pazzesche che serve sapere e che fa bene sapere! Volete saperne qualcuna?
Un gruppo di pensionati di Londra, qualche tempo fa, ha saputo che i loro fondi pensione erano  stati investiti dalla banca in azioni di una casa farmaceutica, che a sua volta teneva alti i prezzi delle medicine salvavita in Africa. Usando internet, hanno contattato altre migliaia di pensionati e raccolto dichiarazioni di persone che nel complesso avevano depositato in questi fondi mille miliardi di lire.
Hanno telefonato alle banche dicendo di voler ritirare i loro soldi! Risultato? In sette giorni sono crollati i prezzi delle medicine salvavita.
Tempo fa ho letto il libro che mi ha aperto un mondo, "Il banchiere dei poveri" di  Moamad Yunus e ne sono rimasto stupefatto.
Yunus è un economista, che 25 anni fa è andato in Bangladesh con un suo gruppo di studenti e ha conosciuto un gruppo di donne vittime degli usurai. Per sopravvivere, Yunus  presta mezzo quarto di dollaro ad ogni donna e costituisce la prima banca dei poveri.
Si scopre che queste donne sono in grado di ridare i soldi nel 97% dei casi, più di quanto riescano a fare le nostre banche!
Da questa esperienza ha avuto seguito un movimento, che oggi ha tirato fuori dalla povertà 2 milioni di donne nel Bangladesh e 34 milioni di donne nel mondo.
Obiettivo per il 2010, e finora non hanno sbagliato un colpo, quello di togliere dalla miseria gli ottocento milioni di poveri più poveri del mondo!

In Italia sei stato tra i primi a diffondere la comicoterapia. Com'è nata quest'esperienza?
La comicoterapia è nata ufficialmente in America, dove c'era un giornalista che si ammalò di una malattia rara e devastante: cominciò a curarsi con vitamina C e andando a vedere film comici.
Con suo stesso stupore guarì e scrisse un libro su questa sua esperienza.
Noi in Italia non sapevamo queste cose, ma cominciammo a fare comicoterapia nell'88: ridere e sorridere deve essere un atteggiamento di vita, uno status globale.
Se ridi è provato che stai meglio in generale, a prescindere dal fatto che ti stia curando o no.

 
Jacopo e la comicoterapia

Siti web
www.alcatraz.it
www.jacopofo.it
www.comicoterapia.it

Info
info@alcatraz.it
info@jacopofo.it

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