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SPECIALE CARNEVALE 2009
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Carnevale in Trentino

Il Carnevale tra maschere, folklore e riti popolari
Buffi personaggi in costume, maschere ladine e rappresentazioni satiriche
portano in ogni angolo del territorio allegria e divertimento


Il Carnevale in Trentino è una grande festa all'insegna del folklore. In alcune valli si celebrano riti antichi che riportano al presente le tradizioni popolari. Feste e divertimento sono protagonisti in ogni borgo e paese con sfilate di carri allegorici e musica.

In Val di Fiemme, sabato 21 febbraio, si festeggia il "Carnevale dei Matòci": buffi personaggi che indossano abiti vivaci, abbelliti con fiocchi e coccarde dai colori sgargianti e con il volto coperto da tradizionali maschere in legno, sfilano per le dieci frazioni di Valfloriana. Lungo il percorso devono superare diversi ostacoli, impegnandosi in satirici botta e risposta con i paesani. Giunti alla meta, nella frazione di Casatta, li accolgono gli Arlecchini che danno il via alla festa con balli, scherzi e dolci tipici.
Inoltre, nei sei punti ristoro allestiti lungo il percorso, si potranno gustare i sapori d'un tempo, come la "Supa der orc" (la zuppa d'orzo), il "Rostì" (il piatto di polenta rafferma e patate nostrane abbrustolite in padella e cosparse di formaggio fresco) e le "Zighere" (impasti di ricotta, sale, pepe), oltre ai "grostoli" (crostoli) e le frittelle di mele (www.visitfiemme.it).

Dal 17 gennaio al 24 febbraio il Carnevale trascorre all'insegna delle antiche tradizioni ladine anche in Val di Fassa. A Penia va in scena la quotidianità ladina con le "mascherèdes", spettacoli burleschi e canzonatori. A Canazei si può invece assistere al "Molin de le veies", rappresentazione allegorica di un antico mulino in grado di trasformare le vecchie signore in giovani fanciulle.
Il momento centrale dei festeggiamenti si svolge a Campitello di Fassa, la domenica di Carnevale, con la sfilata di Bufòn, Marascons e Lachè. Tutte le figure indossano maschere lignee realizzate ancora oggi in modo artigianale dagli scultori della valle. In particolare il Bufòn, che indossa un copricapo conico e una maschera dal naso molto pronunciato, porta in piazza vizi e virtù degli abitanti, divertendosi anche a dileggiare le giovani del paese (www.fassa.com).

Niente maschere né costumi, ma solo un grande pino per il Carnevale di Grauno, in Val di Cembra. Il martedì grasso l'albero, spogliato dai rami, viene trascinato nella piazza del paesino dove si narrano i vizi e le virtù degli abitanti. Dunque si passa al battesimo del pino che diventa in questo modo il capro espiatorio di tutti i fattacci narrati. A sera l'albero, ricoperto di paglia, viene trasportato al "Doss del Carneval" e piantato su una fossa profonda sette metri (la stessa tutti gli anni); infine l'ultimo sposo dell'anno gli dà fuoco creando un gigantesco falò visibile da tutta la valle. Dalle faville che si innalzano al cielo, le "bolife", secondo la tradizione, si traggono auspici per i raccolti dell'anno (www.aptpinecembra.it).

Anche in Val dei Mocheni, a Palù del Fersina, i riti del Carnevale traggono origine da antiche tradizioni popolari. Tutto ruota attorno alle figure del vecchio (der bètscho), della vecchia (de bètscha) e del portatore di uova (dà ¶r oiertroger), seguiti da un gruppo di giovani in maschera e dai "koskrittn" (i coscritti). La singolare comitiva il martedì grasso percorre i sentieri che collegano i masi seminando sull'uscio delle case prosperità e abbondanza e segnando di nero le guance di giovani donne e bambini. Le varie soste sono allietate da brindisi e balli. Il corteo termina al tramonto con il rogo del fieno della gobba del vecchio e delle carte dei testamenti dei due vecchi (www.valledeimocheni.it).

Non tutti sanno che, quasi agli inizi della sua storia di rinomata località alpina, Madonna di Campiglio ebbe un lancio davvero "regale". Era la fine dell'Ottocento e la cittadina ospitò ripetutamente nei suoi prestigiosi alberghi la principessa Sissi e l'imperatore Francesco Giuseppe, oltre ad altri illustri rappresentanti dell'aristocrazia europea. Dal 23 al 27 febbraio, in occasione del periodo di Carnevale, la corte viennese torna simbolicamente ai piedi del Brenta per riproporre quelle stesse atmosfere, con le antiche carrozze (accolte da un gruppo di trombettisti) che risalgono la "Strada dell'Imperatore", gli ussari che accompagnano le dame nelle passeggiate in troika, il fruscio di sontuosi vestiti da sera delle dame che si muovono al ritmo dei valzer viennesi ed il gran galà in costume, in programma venerdì 27. Per l'occasione viene allestito anche un piccolo mercato dove le donne cucineranno piatti tipici del periodo asburgico ed i giullari intratterranno i bambini insegnando loro i giochi che si praticavano fra Ottocento e Novecento (www.campiglio.to).

Anche il capoluogo, Trento, vive il suo periodo di allegria con spettacoli, rappresentazioni itineranti, spazi gastronomici, laboratori teatrali che animano, dal giovedì al martedì grasso, i luoghi e gli angoli della città e dei sobborghi. Momento clou della manifestazione è la sfilata dei carri allegorici, in programma sabato 21 febbraio con partenza da Piazza Duomo alle 14.30 (www.apt.trento.it).
Ad Arco, da sabato 14 a domenica 22 febbraio, prenderà vita "Arcoland, la città dei balocchi": le vie, le piazze e i giardini si trasformano in castelli, casette mentre i giocattoli giganti fanno da scenografia alle animazioni per grandi e piccini. Il tutto sarà arricchito dalla distribuzione gratuita di dolci e dagli spettacoli di strada e di sbandieratori (www.carnevalearco.com).

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