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clown a rotelle"I pregiudizi? Svaniscono quando comincio a lavorare"

Si chiama Tarek, ha 28 anni e fa il clown per far sorridere grandi e piccini.
 Da bambino gli hanno riscontrato una diplegia spastica neonatale, i tendini delle sue gambe non si allungavano e per muoversi ha sempre dovuto usare la carrozzina. E la carrozza lo accompagna anche nella sua attività di intrattenitore, che svolge con passione.

Tarek, la tua disabilità motoria ti costringe in carrozzina dalla nascita, ma questo non ti ha impedito di dedicarti alla tua passione per l’intrattenimento. Quando e come hai iniziato?

Ammetto che un po’ è stata dura vedere gli altri correre camminare giocare a pallone e a basket‑¬¦ ma non mi lasciavo trascinare dalla tristezza e dallo sconforto mi facevo forza con il mio spirito sbarazzino e con la mia allegria. Ho fatto una specie di voto: non essere mai triste.
Mi sono diplomato in ragioneria e ho incontrato una persona che ha segnato la mia vita cambiandola radicalmente: mia moglie Patrizia. Con lei sono sposato da 5 anni, dopo tre di convivenza. Lei mi ha accolto nella sua vita così come sono, non ha visto solo la carrozzella ma prima di tutto ha notato la persona che vi è seduta sopra che la spinge.

Ho iniziato a fare intrattenimento quattro anni fa, per gioco. Quando il parroco del mio paese ha organizzato un corso con un artista di strada professionista, disse che chi era interessato lo poteva seguire, e io lo seguii. Poi un giorno mi chiamarono a intrattenere dei bambini a una festa di beneficenza e i bambini con me si sono davvero divertiti!


                                               
Pensi che la tua disabilità renda la tua attività di intrattenitore diversa dalle altre? Hai dovuto affrontare molti pregiudizi?

Si, a volte la mia disabilità mi rende un po’ limitato a fare il mio intrattenimento. In particolare quando faccio i balli di gruppo non riesco a muovermi del tutto dato che devo muovermi con una carrozzella‑¬¦ma la mia voglia di fare e la mia determinazione superano tutto.
Il mio modo di intrattenere è diverso dagli altri, io lo faccio da seduto e di persone così penso che in tutto il mondo non ci siano molte, mi ritengo un clown speciale!
I pregiudizi? Quelli ci sono sempre perché quando mi guardano vedono una persona in carrozza, ma poi quando comincio a lavorare non vedono più che io sono in carrozzella ma vedono ciò che faccio: far divertire gli altri. E mi diverto anche io, per questo mi chiamano spesso. Vedere la gente ridere ti riempie dentro e ti da una grinta che è immaginabile da spiegare, bisognerebbe viverla.


Sei riuscito a trasformare questa passione in attività lavorativa? Vorresti farlo in futuro?
Per il momento intrattengo come secondo lavoro, ma lo faccio con amore, spero che diventi presto per me l’unico lavoro. Intanto il mese prossimo farò la selezione per poter diventare  clown in corsia!

Abbiamo raccontato ai nostri lettori la tua storia. C’è qualcosa che vorresti dire loro?

Voglio ringraziare i lettori di disabili.com per aver letto la mia storia raccontata in poche righe, e di ricordarsi di vivere la vita senza rimpianti perché è magnifica. Cogliete ogni attimo che non ritornerà mai indietro.
Un abbraccio da Tarek, il clown a rotelle.



Per info:
Cerchi un clown a rotelle?


Ilaria Vacca


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