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CoorDown segnala, ancora una volta,  insulti e discriminazioni verso le persone con sindrome di Down in TV e sui media: stavolta al Grande Fratello VIP e L'Assedio

Ancora una volta alla tv sono rimbalzate nuovamente parole violente e discriminatorie, espressioni che utilizzano le parole "Down" e "mongoloide" come insulto o scherzo su cui fare della comicità: non è la prima volta, e i precedenti sono purtroppo numerosi, con episodi anche nel mondo del giornalismo

A segnalare gli episodi recenti è CoorDown, il coordinamento delle associazioni delle persone con sindrome di Down. Durante una diretta di sabato del Grande Fratello Vip una delle concorrenti ha esclamato – a mo di insulto - "Sei un Down!" verso un altro concorrente della casa che l’ave spaventata.  Il 12 febbraio scorso, invece, segnala sempre CoorDown, durante la trasmissione L’Assedio di Daria Bignardi, l'intervistata Amanda Lear ha esclamato "Sono una mongoloide" per fare una battuta comica, scatenando le risate del pubblico e l'imbarazzo della conduttrice che non è intervenuta, sottolinea CoorDown.

CoorDown condanna per l'ennesima volta questi episodi di violenza verbale che trovano spazio in programmi televisivi di grande successo: chi non sceglie di condannare i termini dispregiativi associati alle persone con sindrome di Down offende in modo inaccettabile le persone con disabilità e le loro famiglie. I media dovrebbero essere nostri alleati nel fare cultura dell'accoglienza e del rispetto di tutte le diversità, invece che alimentare pregiudizi e ignorare queste forme di discriminazione.
Antonella Falugiani, Presidente CoorDown, dichiara: "Siamo stanchi di dover reagire di nuovo al linguaggio violento e all'ignoranza in TV. Non è possibile però tacere, bisogna condannare fermamente ogni episodio. Perché non si tratta solo di programmi che hanno fatto dell'esagerazione e della volgarità la loro cifra come il Grande Fratello, ma questa volta accade anche in un contenitore televisivo che dovrebbe fare informazione e cultura. Un fatto ancora più grave. Chiediamo che si affermi il massimo rispetto per le persone con sindrome di Down".
 
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Redazione


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