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foto in bianco e nero di un abbraccioParlare di diritto alla sessualità di una persona con adeguati livelli di consapevolezza a prescindere dalle sue specifiche autonomie è cosa assai diversa che parlare dello stesso diritto rapportato ad una persona con minore o nulla adeguatezza sul piano della consapevolezza

Da qualche tempo si è squarciato finalmente il velo su una tematica che fino a pochi anni fa poteva considerarsi un vero e proprio tabù. Stiamo parlando della sessualità e della affettività delle persone con disabilità . Finalmente, dicevamo, inizia un po’ alla volta a sgretolarsi quella idea del tutto fuorviante che la persona disabile sia una sorta di angelo: un individuo che, poiché privato di alcune sue facoltà (siano esse fisiche, mentali o sociali), non dovrebbe provare desideri legati al suo corpo o ai suoi sentimenti.

La battaglia è quindi, in primis, di tipo culturale: un lavoro sulla percezione stessa della questione da parte dell’opinione pubblica, ma anche dei famigliari, o comunque di chiunque non sperimenti la disabilità sulla propria pelle. In questo ultimo periodo stiamo assistendo, in questo senso, a un cambio di rotta, per lo meno nello spazio che queste tematiche sembrano guadagnarsi sugli stessi mezzi di comunicazione, portando la questione a conoscenza di un pubblico sempre più vasto. Libri, film, servizi televisivi stanno aiutando a far capire come una persona con disabilità abbia necessità e diritto di vedere accolti questi suoi bisogni, anche se questo non basta, o comunque, da solo, non è sufficiente.

Va detto infatti  che, se da un lato sono ammirevoli questi tentativi di portare l’attenzione sulla questione, dall’altro è necessario anche che la stessa, assolutamente complessa e delicata, sia affrontata tenendo conto delle specificità di cui è portatrice. Parlare di diritto alla sessualità di una persona con adeguati livelli di consapevolezza a prescindere dalle sue specifiche autonomie, è cosa assai diversa che parlare dello stesso diritto rapportato ad una persona con minore o nulla adeguatezza sul piano della consapevolezza. Ecco perché è necessario che trovi spazio anche un adeguato confronto sui piani  tecnico e scientifico, affinchè in maniera competente si possa prendere in carico la questione nei suoi molteplici aspetti.

A questo proposito, segnaliamo il nuovo  Servizio Disabilità e Sessualità del Comune di Torino, che ha messo a punto ed avviato uno specifico spazio di ascolto dedicato alle persone con disabilità fisico-motoria. Si tratta di una iniziativa che articola e potenzia il servizio fino ad ora orientato alle problematiche connesse alla disabilità intellettiva, erogato dal Comune. E’ importante ricordare, infatti, che nella disabilità fisico motoria il tema dell’amore in tutte le sue possibili manifestazioni non è solo un tema importante: è invece il punto di discrimine attorno al quale si dipana la posta del successo di un progetto di riabilitazione.

Il Servizio offre uno spazio d’ascolto dedicato alle persone con disabilità fisico motoria sui temi della affettività , sessualità e genitorialità grazie al contributo di una equipe di esperti che, supervisionata da un comitato scientifico multidisciplinare, mette in campo competenze complementari. Il gruppo di lavoro che coordina e porta avanti questo servizio è composto da professionisti ed esperti indicati dalle principali organizzazioni cliniche, socio sanitarie e di tutela con le quali è stato messo a punto il progetto: U.S.U. (Unità Spinale Unipolare C.T.O.)  Paola Rapicavoli, psicosessuologa, specialista in psicologia, consulente in sessuologia; C.I.R.P. Fondazione MOLO  Marcella Di Pietro, psicologa e psicoterapeuta specializzata in educazione sessuale; Centro Puzzle Roberta Virgilio, neuropsicologa, specializzata nel recupero danni da traumi cranici; consulente in sessuologia; A.I.S.M. Sara Morando, psicologa e psicoterapeuta, consulente in sessuologia; Arci Gay Andrea Perdichizzi, psicologo e psicoterapeuta, consulente in sessuologia.

Sul progetto  si può consultare anche il nuovo sito correlato Affetti e Relazioni, dove si possono approfondire i contenuti dell’iniziativa e trovare notizie correlate alla tematica.


Per chi fosse interessato, le richieste vanno indirizzate a:
Passepartout / Servizio Disabilità e Sessualità
affettierelazioni@comune.torino.it
telefono 011/4428013


PER INFO:

http://www.comune.torino.it/pass/disabilitasessualita/



IN DISABILI.COM:

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Redazione

 

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