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Una video inchiesta intende dare voce a persone disabili, che capita anche siano “uomini e donne che arrivano all’età adulta senza aver mai conosciuto il corpo di un’altra persona, e spesso neppure il proprio”

Parlare di sessualità e disabilità è entrare in un territorio minato: il tabù della persona disabile che – ma veramente?! - ha pulsioni e desideri sessuali è ancora forte. L’argomento è, invece, estremamente attuale e pressante, interessa molte e molte persone, e non è riducibile, peraltro, al mero dibattito sul diritto di provare piacere.
La questione è molto più complessa: si pensi, ad esempio, ai genitori che si trovano in difficoltà a gestire un bisogno fisiologico che la condizione dei loro ragazzi adolescenti con gravi disabilità non premette di esprimere, pur premendo con forza.

Tra i temi correlati c’è anche la questione della figura, non ancora riconosciuta in Italia ma già presente in altri paesi europei, dell’assistente sessuale: ricordiamo che sul fronte legislativo è ancora fermo in senato un disegno di legge depositato nel 2014.

Per farsi un’opinione in materia, e per comprendere perchè questo è un tema che necessita di attenzione, la cosa migliore dare fare è dare voce ai diretti interessati. E’ l’obiettivo che si pone il progetto “La prima volta”,  lanciato da Lorem Ipsum, un collettivo di giornalisti freelance che intende realizzare una video inchiesta nella quale raccoglieranno, in un viaggio a tappe nelle città di Bologna, Ferrara, Roma e  Mestre,le esperienze di varie persone, al fine di raccontare la realtà di “uomini e donne che arrivano all’età adulta senza aver mai conosciuto il corpo di un’altra persona, e spesso neppure il proprio. O, nei casi più disperati, genitori abbandonati dallo Stato che, per aiutare i loro figli, arrivano a masturbarli”.

Con questo progetto, il collettivo intende indagare e mostrare come in Italia i disabili "non siano messi nella condizione di vivere e sviluppare liberamente la loro sessualità".Ma le testimonianza saranno anche sottoposte ad altri soggetti coinvolti dal tema: ci saranno, tra ve altre, anche le testimonianze del fondatore del comitato LoveGiver, Max Ulivieri, dei genitori di alcuni ragazzi disabili, del sessuologo dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica, Fabrizio Quattrini, di un OEAS (Operatore all'emotività, all'affettività e alla sessualità per persone con disabilità), dell’ Associazione Luca Coscioni.

Il titolo stesso del progetto non è stato scelto a caso: la ricerca sarà su tutte le 'prime volte' che precedono l'atto sessuale: dalle carezze, agli abbracci, ai baci. "Quel contatto umano che sostanzia proprio il lavoro dell'assistente sessuale alla disabilità. Troppo spesso, per via di una pessima informazione sul tema, associato o avvicinato alla prostituzione", aggiungono i promotori. All’ Oeas (Operatore all'assistenza all'emotività, all'affettività e alla sessualità) sarà dunque dedicata una parte del documentario, per mostrare da vicino “cosa fa un OEAS, qual è il suo rapporto con il disabile, e come si cala all’interno del vuoto legislativo italiano”.

Per poter sostenere le spese necessarie alla realizzazione del documentario, che avrà una durata di 30 minuti, il collettivo Lorem Ipsum, che ha già al suo attivo  inchieste e lavori di approfondimento su tematiche sociali, ha lanciato una campagna di raccolta fondi online. Mancano ancora una ottantina di giorni per poter contribuire: il link della campagna è qui.
 
Qui sotto, il teaser del documentario La prima volta




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Redazione

Photo by Joe Yates on Unsplash

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