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volontariato
Le priorità : coinvolgere i giovani, le Istituzioni e lavorare in rete

Sono circa un milione e centoventicinquemila i volontari attivi in Italia riuniti in oltre trentacinquemila associazioni, secondo i dati della Quarta rivelazione Fivol (Fondazione Italiana per il volontariato, anno 2006). Sono dunque fitte le fila dell'esercito pacifico di persone quotidianamente impegnate ad aiutare gli altri. Eppure le loro voci sono silenziose, inascoltate perché nessuno fino ad ora aveva chiesto loro un'opinione sulle attività che svolgono, su come vedono il futuro del volontariato, sui suoi pregi e difetti.
A colmare questa lacuna ci ha pensato la Fondazione "E. Zancan" onlus di Padova, che ha promosso la prima ricerca nazionale che ha coinvolto direttamente i volontari.
Lo studio, dal titolo "Il futuro del volontariato", è stato realizzato somministrando approfonditi questionati a 1424 persone, selezionate grazie a Csvnet, ai Centri servizio per il Volontariato e a numerose associazioni coinvolte direttamente dalla Fondazione, rappresentative di tutto il territorio nazionale.

Nel complesso, la ricerca mette in luce come i volontari non percepiscono una crisi dei propri valori identitari: le motivazioni etiche, gli obiettivi di carattere comunitario, i valori di gratuità e solidarietà sono coltivati. Tuttavia, sono anche consapevoli che esistono numerose difficoltà nel portare avanti i loro valori. Tra queste, l'assenza di collaborazione tra le associazioni, l'eccessivo carico burocratico e amministrativo, il non facile rapporto con le istituzioni e la difficoltà nel diffondere la cultura della solidarietà in un mondo in cui prevale l'egoismo e infine i problemi nel coinvolgimento di nuovi volontari, soprattutto giovani.

Nel dettaglio, la mancanza di lavoro di rete tra organizzazioni di volontariato è vista come un limite al ruolo anticipatore di risposte ai nuovi bisogni e al contempo l'incapacità di coordinarsi e di esprimere una rappresentanza unitaria sono considerati fattori che indeboliscono il ruolo "politico" del volontariato. La questione dei vincoli burocratici ritorna più volte: è diffusa infatti l'opinione che ci siano eccessivi 'lacci' burocratici posti dai soggetti finanziatori. Particolarmente complesso e contraddittorio risulta anche il rapporto con le Istituzioni: i volontari pensano infatti di essere in grado di orientare l'attenzione verso i più deboli, tuttavia non riescono a controllare e a stimolare le Istituzioni affinché si assumano le proprie responsabilità .
Nel rapporto con gli enti pubblici, poi, i volontari denunciano la mancanza di rispetto per l'identità del volontariato, la confusione dei ruoli e nei compiti e il pericolo che il volontariato si sostituisca alle Istituzioni pubbliche nel garantire i servizi essenziali e i diritti delle persone. Emerge inoltre la difficoltà a promuovere momenti di programmazione e il rischio di essere strumentalizzati pur di ottenere finanziamenti.

Traspare anche una certa consapevolezza del fatto che il volontariato non riesce a coinvolgere i giovani. Secondo i volontari i motivi principali stanno nel fatto che la scuola non promuove la partecipazione ad esperienze di gratuità e che i giovani sono indifferenti o rassegnati di fronte alle scelte politiche. Inoltre, la precarietà del lavoro è un fattore che non facilita forme di volontariato continuativo.
Infine, i volontari denunciano, nel complesso, la mancanza di risorse economiche sufficienti per la loro azione gratuita e la mancanza di un volontariato 'professionale' (cioè fatto da professionisti) all'interno del volontariato, che ostacolano il passaggio dall'affermazione dei principi ad azioni efficaci.

La ricerca non considera solo i problemi, ma anche le potenzialità e le aree di investimento che possono favorire lo sviluppo del volontariato nei prossimi anni. Per quanto riguarda le priorità di investimento, i volontari segnalano in particolare la necessità di diffondere una cultura della solidarietà e della cittadinanza responsabile e di coinvolgere le nuove generazioni in attività di volontariato, mantenendo saldo il contenuto che qualifica l'azione, ovvero la relazione tra persone.

INFO:
http://www.fondazionezancan.it/
via Vescovado 66
35141 - Padova
tel: 049 663800
fax: 049 663013


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Alessandra Babetto

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