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Ci si può abbassare la mascherina per parlare con una persona sorda o ipoacusica: lo comunica l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità del governo

Abbiamo parlato qualche giorno fa delle difficoltà che stanno incontrando le persone sorde nel rispettare la misura che prevede l’obbligo di indossare la mascherina davanti naso e bocca per proteggersi dal contagio da Coronavirus. Il problema riguarda tutti colori che hanno bisogno di leggere le labbra del proprio interlocutore per comprenderlo, quindi non solo persone sorde ma anche ipoacusiche e per coloro che usano impianti cocleari o apparecchi acustici, in primis.

In merito a questa problematica, l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità del governo ha ricordato che in alcuni casi di disabilità è prevista una deroga all’uso della mascherina: la mascherina non è obbligatoria per quelle persone la cui disabilità è incompatibile con il suo utilizzo, e non è obbligatoria neanche per gli accompagnatori di queste persone nel momento in cui devono comunicare con loro. Inoltre, di fronte a questa situazione, l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità si è mobilitato, chiedendo al Ministero dell'Interno che gli agenti di polizia deputati ai controlli assicurino il rispetto della deroga, in modo che sia garantita la facoltà dei cittadini di abbassare anche solo temporaneamente la mascherina di fronte ad una persona con questo tipo di disabilità sensoriale, senza incorrere in contestazioni o sanzioni.

Parallelamente a questa problematica, veniva segnalata dalle persone che usano la lettura labiale anche la indisponibilità di mascherine trasparenti certificate e a prezzi più accessibili. In merito a questo, l’Ufficio chiarisce che al momento non esistono mascherine “trasparenti” certificate dall’INAIL, che possano essere distribuite attraverso le strutture commerciali e in ambienti pubblici come gli ospedali, gli ambulatori e le scuole, poiché non sono garantiti i requisiti di sicurezza, ergonomia ed efficacia necessari.

Le mascherine di questo tipo al momento sono solo da considerare come "mascherine di comunità" e sono quindi utilizzabili nei luoghi pubblici come previsto dalla normativa vigente, anche se non sono state ancora certificate dall'Inail, precisano dall’Ufficio.
per far fronte a questa situazione, è stato quindi chiesto al Commissario straordinario per l’emergenza COVID-19 e all’Inail di adoperarsi per individuare possibili produttori e per definire un processo di certificazione con procedura innovativa: a questo proposito, si invitano imprenditori e aziende interessate alla produzione di questo tipo di mascherine a rivolgersi all'Inail per informazioni sull'eventuale percorso di certificazione.

Redazione

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