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In tutta Italia manifestazioni sincronizzate delle persone con disabilità col movimento nato dal basso Liberi di fare per la Vita Indipendente

Nei giorni del 3, 4 e 5 novembre 2017 ci saranno manifestazioni sincronizzate in varie piazze italiane per il diritto alla Vita Indipendente e all'assistenza personale delle persone con disabilità, tutti i giorni alla stessa ora, dalle 15 alle 16.
Si tratta dell’iniziativa promossa dal movimento #liberidifare, una rete di persone nata intorno alle figure di Elena e Maria Chiara Paolini, due sorelle con disabilità, da anni anime del blog Witty Wheels, che hanno indirizzato una lettera al Presidente del Consiglio e ai Ministri, denunciando la condizione di abbandono delle persone con disabilità da parte dello Stato, e chiedendo lo stanziamento di maggiori fondi per sostenere il diritto di autodeterminarsi e i progetti di Vita indipendente, da realizzarsi con l’ausilio di assistenti alla vita personale.

Il tema, ribadiscono i promotori, è grave e urgente: a causa della mancanza di fondi per l’assistenza personale, in Italia moltissime persone disabili non sono in grado di provvedere in maniera autonoma alle proprie necessità quotidiane.    
Nonostante i progressi raggiunti in alcune regioni, ancora troppe persone disabili che hanno bisogno di assistenza sono costrette a vivere in luoghi di isolamento sociale e segregazione, senza possibilità decisionale e vulnerabili a potenziali abusi. Oppure si trovano a dipendere dalla cerchia familiare, in un contesto di limitazioni reciproche e senza libertà di scelta.
Alla luce di queste riflessioni, le manifestazioni #liberidifare vogliono essere un momento di mobilitazione collettiva per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sulla gravità del problema e chiedere alla politica risposte concrete.


Cosa chiede il movimento Liberi di fare:


- Che venga erogata ad ogni persona disabile (con disabilità di qualunque tipo) a cui serva assistenza personale, la somma di cui necessita, secondo il suo bisogno, sulla base di interventi individuali e non standardizzati; dopo adeguata analisi dei bisogni e un consono studio delle tariffe del lavoro di cura (per fare un esempio, in alcune regioni il limite massimo è fissato a 1200 euro mensili, insufficienti a pagare persino le tradizionali "badanti", per cui sono previsti contratti non dignitosi per entrambe le parti.  Anche se non è questa la sede dei tecnicismi, ricordiamo che la cifra per una persona non autosufficiente si aggira attorno ai 4000 euro mensili);

- Che vengano aboliti i limiti di età per la partecipazione agli interventi (solitamente fissati ad oggi in Italia alla fascia di età 18-65 anni), in modo da rispettare i principi di autodeterminazione, autonomia e indipendenza, i quali non acquistano valore o non ne perdono al raggiungimento di determinate età;

- Che non venga considerato il reddito personale nell'erogare i fondi, dato che è incostituzionale applicare questo parametro in relazione a servizi di base rivolti a persone con limitazioni funzionali, affinché le esigenze fondamentali delle persone disabili non vengano subordinate alle scelte economiche.

 “Liberi di fare” ha avuto l’adesione anche della UILDM,  l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare

Qui l'elenco delle città nelle quali si svolgeranno le manifestazioni di questi giorni.


Redazione


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