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cane guidaNonostante per legge il cane guida possa entrare ovunque, purtroppo nella realtà non è sempre così

E’ di qualche giorno fa la notizia di una ragazza non vedente alla quale era stato impedito di portare in classe il proprio cane guida in una scuola di Latina. Barriere architettoniche a parte, tanti sono ancora quindi gli ostacoli anche culturali che le persone che si avvalgono di questo importante "compagno di viaggio" sono costrette a superare. Ma tante sono anche le soddisfazioni che un rapporto così stretto e particolare riesce a dare, e sicuramente chi non abbia mai dovuto ricorrere a questo particolare ausilio non potrà mai comprenderlo appieno.

Con molto piacere, quindi, pubblichiamo la testimonianza di Renata Sorba, una nostra lettrice che ci racconta la sua esperienza con Rudi, il suo cane guida, tra la gioia di un rapporto così intenso e particolare, e le difficoltà quotidiane dovute a ignoranza e indifferenza.

Il 27 novembre di quest’anno è ricorso il quinto anno di convivenza con Rudi, il mio meraviglioso cane guida. Tanti sono stati fino ad oggi i momenti di gioia, divertimento e serenità trascorsi in sua compagnia. Grazie alla sua presenza e al suo accompagnamento, sono riuscita a riconquistare, cosa importantissima, la mia indipendenza e libertà di frequentare occasioni e luoghi da me preferiti come cinema, teatro, musei ed altre attività di socializzazione. Dal primo giorno non mi sono mai separata da Rudi; faccio fatica ad intraprendere un’attività o anche un semplice gesto giornaliero senza impugnare il maniglione ed organizzarmi per averlo con me. Trascorriamo molto tempo insieme a casa, sul lavoro, in tutti gli altri spazi di vita relazionale.

Dai primi mesi dal suo arrivo ho riscontrato però un calo di inviti a casa di amici e di passaggi in macchina. Sul momento la cosa mi aveva rattristata, ma ho compreso che gli amici non gradivano la presenza, come 'animale’, di Rudi; ho, dunque, assorbito il disagio, motivando la loro resistenza e nello stesso tempo convincendomi che Rudi per me è troppo importante per rinunciarci.
La dolcezza e la compostezza di Rudi, che cammina sempre a mio fianco per la città , suscita ogni giorno, da parte dei comuni cittadini, commenti ed effusioni molto positive, che mi lusingano molto. Sicuramente la nostra presenza sempre insieme e in simbiosi si percepisce anche dall’esterno.
Nonostante questo mio senso di piacere e di appagamento, grazie al quale riesco ad affrontare positivamente la giornata, gli episodi di intolleranza e di veti di accesso offuscano la mia serenità . Ogni qualvolta, mi reco in un posto nuovo, come potrebbe essere il cimitero cittadino, impianto sportivo, balneare o piscina comunale, mi viene posto il veto di accesso per il cane guida. I responsabili delle strutture si appellano a normative, di cui spesso mancano gli estremi, e la sottoscritta si ritrova a discutere animatamente per fare rispettare la legge che consente il libero accesso ai cani guida nei luoghi pubblici.

Non nascondo che dibattere su questo tema con interlocutori che ignorano la legge in materia mi crei grande imbarazzo e scoraggiamento. Tante sono state le iniziative che personalmente ho promosso per sensibilizzare la cittadinanza sul cane guida, ma mi rendo conto che non è stato fatto abbastanza per evitare questi disagi. Credo che le associazioni di categoria, le istituzioni e i diretti interessati come me debbano insistere e promuovere campagne di sensibilizzazione per abbattere queste ‑¬à‹Å“barriere mentali’. Il cane guida non deve essere concepito come un animale a quattro zampe che disturba o crea disagio all’ambiente e alle persone, ma come parte  integrante del non vedente che lo utilizza.


L'esperienza di prendere un aereo con Rudi non l'avevo ancora provata. Qualche settimana fa, con la scusa di recarmi a Bruxelles con amici, ho potuto metterlo alla prova. Confesso che ero molto agitata, apprensiva nei suoi confronti e timorosa che questa nuova esperienza lo agitasse. Invece, ho affrontato il viaggio sull'aereo con molta sicurezza e tranquillità , così come i vari spostamenti interni all'aeroporto e in città . E' stata un'esperienza bellissima e sicuramente la ripeteremo. Le leggi vigenti sul cane guida ci permettono di viaggiare sui mezzi di trasporto e di entrare nei luoghi pubblici, anche se non esiste una legge che permetta al non vedente di tenerlo con sè sul posto di lavoro (ciò avviene solo a discrezione del dirigente dell'ufficio competente). Inoltre, non è consentita quella pausa, di circa 15 minuti, per permettere al cane l’espletamento dei suoi bisogni fisiologici.
Un altro problema che ho riscontrato in Italia ed all’estero, in particolare in una stazione ferroviaria o area riservata ai taxi, è che il taxista si rifiuta di caricare il cane guida, nonostante la legge lo preveda.
Sarebbe opportuno sensibilizzare le istituzioni a prendere provvedimenti in merito. 


Renata Sorba


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