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I risultati del progetto europeo DisAbuse sono incoraggianti: il bullismo si può contrastare attraverso delle azioni di prevenzione e sensibilizzazione

Il bullismo non è un prodotto solo dei nostri tempi, ma nei nostri tempi si è eradicato in profondità, rappresentano attualmente una vera e propria piaga, in particolare tra i più giovani: dati Istat ci dicono che un ragazzino su due, tra gli 11 e i 17 anni, ne sarebbe vittima (dati del 2014).

Sotto i colpi fisici, ma anche psicologici ed emotivi dei bulli, naturalmente cadono con più frequenza i soggetti più fragili e meno in grado di difendersi dalle molestie, rendendo i bambini e ragazzini con disabilità tra i più a rischio di  subire molestie.

IL PROGETTO EUROPEO
Per affrontare il fenomeno, è stato realizzato negli ultimi due anni un progetto europeo dal titolo
DisAbuse  Disablist Bullying - Experience into Change, providing the right support services, che ha coinvolto attivamente Italia, Spagna, Irlanda e Portogallo, i cui risultati sono stati presentati nei giorni scorsi.
L'obiettivo era quello di sviluppare e sperimentare progetti formativi interattivi per l'acquisizione di nuove competenze e nuovi modelli di socializzazione inclusiva, per contrastare episodi di bullismo nei confronti delle persone con disabilità.

GLI STEP
Il progetto si è sviluppato lungo un percorso preciso e ragionato.
1. Il primo step è stato analizzare le normative e le politiche attuate e le azioni di sensibilizzazione e contrasto intraprese  nei diversi paesi coinvolti in relazione al fenomeno del bullismo.

2. Il secondo step è stato prendere in considerazione i bisogni dei destinatari attraverso una fitta analisi a cui hanno partecipato associazioni, professionisti, istituti scolastici ed enti di ricerca dei quattro paesi aderenti per poi ideare delle buone pratiche di prevenzione.

3. Nel terzo step sono stati creati materiali didattici multimediali e accessibili pensati per aiutare le vittime di bullismo a sviluppare competenze e conoscenze per affrontare il fenomeno in tutte le sue forme. Le semplici linee guida per docenti ed educatori sono state rese disponibili in varie lingue su una piattaforma multimediale, per la condivisione.

4. Il quarto step è stato quello della sperimentazione che ha coinvolto più di 100 attori nei quattro paesi partner. Ogni modulo formativo è stato attivato usando la metodologia precedentemente definita per verificare gli effetti del percorso sui partecipanti, in base ai diversi ruoli (docenti e professionisti e adulti e studenti con bisogni speciali e disabilità.

LA SPERIMENTAZIONE ITALIANA
In Italia, Fondazione Mondo Digitale (FMD) ha sperimentato un percorso formativo basato su sessioni di lavoro di gruppo animate con la metodologia Lego® Serious Play® (i mattoncini colorati vengono usati come supporto metaforico all’espressione, soluzione efficace per  l’accelerazione dei processi di apprendimento che coinvolgono persone con bisogni speciali e disabilità ndr)
I partecipanti, dai quindici anni in su, si sono cimentati nella rappresentazione delle diverse tipologie di bullismo: hanno visualizzato attori in gioco, effetti, strumenti e azioni per contrastarlo con più efficacia.

RISULTATI
La valutazione del progetto è avvenuta dividendo i destinatari in due gruppi:
- gruppo di esperti, insegnanti e formatori
- gruppo di studenti e adulti con disabilità
Interessanti i risultati ottenuti del progetto, che hanno messo in evidenza una maggiore consapevolezza del fenomeno, sia nel gruppo degli esperti che degli adulti e studenti con e senza disabilità.
Nel gruppo esperti, dopo il corso, più dell'80% sa come identificare casi di cyberbullismo e molestie nei confronti di persone con bisogni educativi speciali o disabilità. Il 70,3% ha dichiarato di volere rendere noto all’interno delle proprie classi il concetto di inclusione, mentre il 67,2% ha rivelato di volere ideare attività mirate all'auto-consapevolezza e sensibilizzazione. Le percentuali, infatti, aumentano in relazione al livello di fiducia che l’insegnante riesce a instaurare con i suoi studenti.
Alla fine della sperimentazione, il gruppo di persone con disabilità, solo il 20,5% considera ancora il bullismo come un fenomeno “normale”. A migliorare notevolmente è il livello di consapevolezza della differenza tra bullismo e conflitto: scende, fortunatamente, al 26.9% la percentuale di persone che ritiene i rimproveri di genitori e datori di lavoro esempi di maltrattamento. Il dato più rilevante e positivo, è che l’85,9% dichiara di conoscere le misure da adottare in casi di bullismo dopo aver terminato il corso.

ISTITUTI PARTNER
Il progetto, è stato attuato all'interno del programma Erasmus+, in collaborazione con Fondazione Mondo Digitale (FMD) e il Centro Anti-Bullismo dell’Università di Dublino.
Si è sviluppato in importanti centri di ricerca che hanno curato singolarmente una parte del progetto:
- Istituto Dun Laoghaire di Arte, Design e Tecnologia (IADT) in Irlanda
- Istituto universitario di Lisbona (ISCTE) in Portogallo
- Università della Murcia in Spagna
- Dublin City University Anti Bullying Centre (ABC) in Irlanda
- Fondazione Mondo Digitale (FMD) in Italia


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Redazione

Photo by Ine Carriquiry on Unsplash

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