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Chi fosse passato per la centralissima Piazza dei Signori di Vicenza nel primo mattino di sabato 27 settembre avrebbe potuto vedere una strana agitazione: non sono bancarelle quelle che vari gruppi di persone vanno montando, bensì gli stand delle numerose associazioni di volontariato intervenute alla festa del volontariato vicentino.
Alla fine, davanti alla Basilica palladiana, è un tripudio di colori e di presentazione di iniziative tutte interessanti e fantasiose, peccato non avere tutto il tempo necessario per poterle assaporare in pieno.
Nel frattempo, nel corso della mattinata, il convegno al vicino Monte di Pietà.
Significativa la concomitanza dei due momenti: concretezza vuol dire anche fermarsi a riflettere e verificare l'operato del territorio, oltre che mettere in mostra quanto prodotto.
L'intento è quello di fare il punto della situazione sull'azione del volontariato e delle istituzioni vicentine in materia di disabilità, un convegno per valutare le strategie di intervento e di vicinanza a queste persone.
Con il timore di lasciarsi andare a facili slogans, come dal titolo dell'incontro, con giusto una punta di polemica nei confronti dell'anno europeo per le persone disabili: da celebrare, ma nella concretezza.
Peccato che la cittadinanza si sia forse lasciata coinvolgere maggiormente dalla manifestazione di piazza, e così il primo intervento del convegno, ad opera di sua Eccellenza il Vescovo di Vicenza Nonis, trovi un pubblico ancora in via di assembramento: "sembra di essere a Messa", ha scherzato il prelato.
La cui visita è stata una piacevole sorpresa per le associazioni presenti, esortate dal proprio vescovo a "non avere paura" pur ritrovandosi magari in un "piccolo gregge".
Piccolo, ma qualificato. E gli oratori che si sono susseguiti sul palco lo hanno ampiamente dimostrato: comprensione e disponibilità da parte degli amministratori e dirigenti pubblici, concretezza e capillarità di intervento da parte delle associazioni chiamate a portare la propria esperienza. Consapevoli che i disabili hanno bisogno degli interventi di tutti, a partire dalla famiglia, per continuare con l'associazione e il pubblico, il lavoro e l'assistenza sanitaria.
Si fa strada con sempre maggior convinzione di causa il desiderio di riconoscere in ciascuna persona i propri doni e capacità, per poterle valorizzare nella pienezza.
Questa è cittadinanza, questo il principale diritto della persona disabile, quello che riassume in sé tutte le rivendicazioni: l'essere chiamato col proprio nome, unico e irripetibile, e non sempre categorizzato per quello che non ha, o per la malattia di cui è affetto.
Ecco quindi che il momento forse più importante e significativo dell'intera mattinata viene ad essere l'intervento di Sarah, che ha presentato la sua esperienza di vita in famiglia, nella scuola, e nel lavoro, grazie alla legge 68/99.
Senza dimenticare la fase dell'incontro con gli amici dell'AGENDO, l'associazione di cui Sarah fa parte.
Sarah è una giovane donna lavoratrice, dai capelli neri e dal sorriso spiazzante. Volutamente non vi ho menzionato se non ora che Sarah è down: la vogliamo chiamare per nome, o anche questo è solo un semplice slogan?

INFO
Centro di Servizio per il Volontariato di Vicenza
Contrà Mure San Rocco, 34 - 36100 Vicenza
Tel. 0444 235308
Fax 0444 528488
E-mail cs.volontariato.vi@keycomm.it

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