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Girando un po' per i padiglioni veniamo a sapere che, tra politici, ospiti e organizzatori, ci sono anche molti personaggi dello spettacolo e dello sport.
Allora li abbiamo cercati per sentire le loro opinioni.

ELEONORA BENFATTO, Miss Italia '89

"Si potrebbe pensare che la disabilità non tocchi da vicino una ragazza bellissima come te, Miss Italia, invece sei qui."
"Invece questo tema deve toccare tutti. Quando mi hanno chiamato per partecipare a questa tavola rotonda ho accettato molto volentieri, perché portare una parola, anche dal mio punto di vista è importante. Io ho un mio amico che è disabile a causa di un brutto incidente, quindi sono più vicina di quanto si possa credere e lui purtroppo, devo dire, è stato abbandonato da tutti gli amici che aveva un tempo e invece gli amici, quelli veramente veri, sono quelli che gli sono rimasti vicino. Quando hai un passaggio di vita così radicale una parola di conforto può poter aiutare, anche se ovviamente ci sono delle difficoltà, anche strutturali: l'Italia non sempre è attrezzata per i ragazzi disabili o con problemi di vari tipo e io sono la prima, quando posso, a cercare di mettere in rilievo questa situazione."
"Una parola di conforto, quindi?"
Ma sempre e non solo. Anche una parola forte per farsi sentire e dire " guardate" che ci sono tanti problemi. Io sono una priviligiata in questa società , ma non tutti hanno questa fortuna. Un modo utile per utilizzare l'immagine. Perché io non punto la mia vita e il mio lavoro solo su quello che è apparenza, bisogna lavorare anche per portare un sorriso perché c'è bisogno di amore: a volte c'è chi ha una famiglia che si prende cura di loro, ma a volte sono abbandonati anche dalle loro stesse famiglie e questo è drammatico.

DON MAZZI
"2003, Tanti convegni e congressi, ma possono portare a qualcosa di concreto secondo lei?"
"Bisogna sperare che non ci si fermi alle parole come spesso succede. Qualche cosa, mi sembra, che il Veneto stia facento, come alcune altre regioni che si stanno muovendo. Basterebbe che, almeno dopo questi convegni, le barriere architettoniche fossere abbattute, già questa sarebbe una cosa importantissima: se è vero che hanno dovuto fare questa struttura perché a Padova non c'è ne una adatta, vuol dire che qualcosa non va.
La seconda cosa è che in questo momento la cultura dell'accettazione è una cultura perdente.
Perchè il problema non sono solo i disabili: ci sono i terzomondisti, i tossicodipendenti e questa società emargina molto di più della società di ieri. Speriamo che i politici che sono qui oggi portino a qualcosa di concreto."

FELICE CENTOFANTI, calciatore
"Il mondo dello sport e la disabilità spesso sembrano essere agli opposti, ma oggi hai voluto portare qui la tua presenza."
"Prima di tutto l'ho fatto per amicizia, perché gli organizzatori di questo meeting sono persone con cui ho un buon rapporto. Purtroppo, o per fortuna forse, io non sono tanto lontano da questo mondo perché da un anno ho una figlia cerebrolesa, quindi mi sento parte integra e quindi sono qua per portare la mia immagine per qualcosa di utile, di concreto."

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