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linguaggio segniI residenti contestano ai ragazzi del convitto comportamenti poco civili. Risponde alle accuse il Presidente dell’ENS Giuseppe Petrucci

Si fa tanto parlare di accessibilità , abbattimento di barriere architettoniche, inclusione sociale, e poi ci si imbatte in notizie che, se non fossero vere, sembrerebbero tratte da una commedia.  La vicenda si svolge a Padova, dove gli studenti sordomuti dell’Istituto Magarotto alzerebbero un po’ troppo la voce. A denunciare alle autorità giudiziarie la cosa, dopo anni di battibecchi, diffide, dispetti, le famiglie di via Cottolengo, nei pressi dell’istituto che nei giorni scorsi, esasperati, hanno presentato appunto denuncia.

I ragazzi fanno baccano, strepitano, e disturbano la quiete delle famiglie che risiedono nei pressi del Magarotto, dando fastidio ai residenti che non riescono più a dormire. Queste le motivazioni che hanno portato alcune famiglie dell’Arcella, capeggiati dai coniugi Gastone Fattore e Maurizia Cervi a intraprendere la linea dura. Ai ragazzi vengono contestati, oltre agli schiamazzi che diventano un problema soprattutto nei mesi estivi - quando porte e finestre dell’istituto vengono lasciate aperte -  anche altri comportamenti poco civili, come l’incuria del retro della scuola, diventata vera e propria discarica e bravate come l’accensione di fuochi.
 
Sentito sull’accaduto, il nuovo rettore dell’istituto, Francesco Bagatella, minimizza e assicura che darà ai ragazzi una lavata di capo. Di altro tenore, invece, le dichiarazioni del presidente nazionale dell’ENS (Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi) Giuseppe Petrucci, che in una nota stampa ha respinto con sdegno le accuse, denunciando una mancanza di tolleranza da parte dei residenti della zona, nei confronti dei ragazzi disabili.

Petrucci inoltre precisa come €˜Gli schiamazzi ed il rumore provocati dai ragazzi, riconducibili alla vivacità propria degli adolescenti, non possono mai raggiungere e superare il limite della soglia di decibel consentito dalla legge proprio a causa della minorazione sensoriale che li colpisce. Infatti, gli schiamazzi e i rumori, ancora tutti da dimostrare, non sono assolutamente voluti anche perchè le persone sorde, purtroppo, non hanno percezione del rumore‑¬.

Nel respingere la denuncia, la nota precisa inoltre che da giugno a settembre i ragazzi avrebbero lasciato l’istituto per passare le vacanze con le famiglie nel luogo di residenza, smentendo così l’accusa di aggravio degli schiamazzi nei mesi estivi.

Il caso passa ora nelle mani degli organi competenti, l’unica cosa certa è che si assiste di giorno in giorno a un indubbio assottigliarsi della soglia di tolleranza verso le persone con difficoltà . E per accorgersi di questo non è necessario nessun tribunale.


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Redazione

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