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veltroniRiceviamo a pubblichiamo la lettera di Rosa Maria Giovanditti

08/02/09
All'On. Walter Veltroni
Segretario Nazionale del PD


Caro Walter
In questi giorni stiamo assistendo alla più deprecabile rappresentazione televisiva degli ultimi tempi: il caso Eluana.
Non so se avrai la possibilità di leggere, ma chi ti scrive è una tua sostenitrice.
Sono un medico, pediatra di base, in due piccoli paesi della provincia di Foggia, consigliere comunale del gruppo PD, ma soprattutto madre di un ragazzo di 17 anni disabile, con una forma di tetraparesi distonica.
La vita di mio figlio è segnata tutti i giorni dal dolore fisico, dal disagio psicologico di una continua dipendenza dagli altri e dall'esperienza quotidiana dell'estrema fragilità di una vita che ci viene affidata.
Sono sconcertata e indignata per come questa donna sia diventata una specie di bandiera consunta e lacerata, tirata in senso fisico da destra e da sinistra per giustificare posizioni politiche tra populismo, dibattiti televisivi, carte costituzionali e isteriche dichiarazioni sulla libertà di poter disporre, attraverso un "testamento biologico" sulla nostra vita e sulla nostra morte.
Altro che privacy.
Povera Eluana, di te ormai sappiamo tutto.
Io stessa, come ogni altra persona, non voglio, né come medico né come cittadino, l'accanimento terapeutico.
Ognuno può rifiutare un trapianto d'organo o una chemioterapia, in piena coscienza e consapevolezza.
E in questo momento, penso con gratitudine a quelle mamme che hanno coraggiosamente portato a termine una gravidanza pur essendo affette da cancro, rifiutando le cure che avrebbero recato danni al figlio.
Se poi consideriamo che la vita può diventare "a volte insostenibile" e "non degna" di essere vissuta, allora dovremmo permettere una forma di eutanasia come "dolce morire" a molti (pensiamo a tutti quelli che vivono in situazioni di gravissime depressioni, agli psicotici, ai bambini autistici, ai gravi cerebrolesi ....). E' chiaro che la mia è una provocazione.
Sono una cattolica che ha creduto nel progetto di apertura alla società civile del Partito Democratico, ma non posso accettare che lo stesso Partito faccia parlare su alcuni argomenti, solo i radicali, dei quali apprezzo l'impegno civico, ma sui temi di Bioetica credo che dovrebbero esserci più voci, senza per questo essere considerati clericali.
Il ruolo della medicina, oggi, nella nostra società diventata così complessa, ma nello stesso tempo così fragile, non può che essere quello di considerare il paziente come "persona malata" e non come un "corpo affetto da patologia".
Dobbiamo inchinarci di fronte all'UNICITA' di ogni persona, comprendere che ognuno di noi nasce, si ammala, soffre e muore in modo diverso.
Così credo che non esista una vita "non degna di essere vissuta" e che ogni medico debba trovare "quella compassione professionale" che è passione per la vita e per l'umanità degli altri.
Mi chiedo: esiste o no una differenza antropologica tra l'uomo e l'animale?
Allora vorrei capire perché quelle persone e quei gruppi che discutono sulla necessità di non usare gli animali nella sperimentazione in medicina, poi richiedono a gran voce di sospendere l'alimentazione ad un essere umano.
Perché nel caso di Eluana si sospende la nutrizione.
Assetare una persona è una forma di tortura, non trovo altre definizioni ...
Per quanto riguarda il diritto di un genitore ....
Bene, io sono madre, pediatra e non avrei voluto un figlio disabile e credo che nessuna donna pensi durante la gravidanza a questa possibilità .
Una piccola vita la immaginiamo bellissima, perfetta, gioiosa ... .
Quando "inciampi" nella disabilità tutto assume un colore e un valore diverso.
Quando per tuo figlio è difficile bere anche un bicchiere d'acqua sei tormentato da mille perché ...
In questo caso solo l'amore può non deluderci.
Sai Walter qual è la mia preoccupazione più grande?
Mi chiedo sempre quale sarà il futuro di mio figlio quando non ci sarò più.
Questa è l'angoscia per un Genitore che vive la mia stessa realtà .
Considero innaturale che il papà di Eluana, che di fatto è una cerebrolesa, voglia risolvere il problema alla radice!
La disabilità può arrivare ad ogni età e per vie diverse.
Valutando la storia di Eluana, io vedo solo un padre che si è stancato di vivere così, e non lo giudico .... così come non giudico quei genitori che non se la sentono di seguire un figlio nato con disabilità e lo abbandonano in ospedale. E' una scelta personale, difficile.
Ma il padre di Eluana ha potuto contare su strutture e personale specializzato, su un gruppo di suore presenti quotidianamente.
Ti posso garantire che al Sud, dove vivo, questo non succede. Le famiglie sono logorate, sole. Le professionalità assenti ...
Conosco la famiglia di Lisa che vive la stessa realtà di Eluana da 17 anni da sola con i genitori e la madre ha dovuto lasciare il lavoro per dedicarsi completamente a lei.
E poi mi chiedo ancora: dove sono le istituzioni, i partiti quando un genitore non ce la fa più e uccide il figlio disabile e si toglie la vita?
Mio figlio ha 17 anni, è nato sano nel 1992, a un mese di vita l'improvvisa virata, stavo per perderlo ... e l'esistenza cambia.
Quando vedo le sue distonie e il suo dolore oggi mi sento impotente, ma amo tutto di lui e sono grata alla vita per la sua esistenza perché mi permette ogni giorno di guardarlo negli occhi con tenerezza, quegli occhi diventati adulti che non mi fanno sentire la stanchezza del tempo che passa.
Caro Walter
Esiste un mondo parallelo nella nostra società fatto di famiglie silenziose che lottano quotidianamente per difendere il diritto alla vita dei propri figli disabili nella scuola, nella sanità e nel mondo del lavoro e non ho mai visto cortei di politici volenterosi nella ricerca di soluzioni adatte per queste famiglie.
Infatti in Italia dai politici è stato fissato un tetto massimo per la spesa sugli insegnati di sostegno annullando il diritto privato dello studente disabile in nome dell'economia.
E che fine ha fatto la legge sul prepensionamento dei genitori di persone disabili?
Accenderò nel mio ambulatorio di pediatra di base una candela per Eluana, perché una vita merita di essere vissuta sempre e ogni storia è un brandello di Umanità che ci appartiene.

dott.sa Rosa Maria Giovanditti
(mamma di Giovanni, un ragazzo cerebroleso)
consigliere comunale del gruppo PD

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