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mimosaIl nostro modo per ringraziare le mamme, le figlie, le combattive: tutte le donne

La giornata internazionale della donna, meglio conosciuta come Festa della Donna, serve a ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne. Ma anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono ancora oggi fatte oggetto. 

E le donne disabili festeggiano? Alcune si, altre no, ma ciò che conta è che sono donne come le altre. Sono figlie, madri, mogli. Sono giovani e anziane, sono felici e tristi.

C'è Consuelo, che pur essendo cieca ha un bel lavoro, viaggia e si diverte. C'è Simona (Atzori) che balla splendidamente pur non avendo le braccia, Laura che adora lanciarsi col paracadute (e ne ha fatto un lavoro) pur essendo in sedia a rotelle. C'è Cinzia che fa la modella in carrozzina, e ha fatto anche delle foto osè! Ci sono poi le sportive come Bebe, che nonostante l'amputazione di tutti e quattro gli arti a soli 14 anni sogna già le olimpiadi. C'è Christiane che dopo la lesione midollare ha ritrovato la felicità facendo la mamma e la moglie a tempo pieno.

Ci sono poi le mamme H: un gruppo di mamme scatenate che non hanno mai paura. Non hanno paura nemmeno di chiedere aiuto direttamente al Presidente della Repubblica, nè hanno paura di gridare a gran voce che i loro figli disabili non sono una spesa improduttiva.

Poi ci sono le figlie. C'è Claudia, 39 anni, sindrome di Rett. Non può parlare, ma nei suoi grandi occhioni dolci c'è un mondo immenso. Claudia ha convinto la sua mamma Marina a lottare per lei...pensate che per lei Marina è riuscita anche a fare aprire un ambulatorio ginecologico dedicato alle donne. Sì, perchè anche le donne disabili hanno la vagina. E spesso sono vittime di abusi sessuali, che altrettanto spesso si consumano in casa, soprattutto nel caso della disabilità intellettiva. Ma a volte sono vittima di violenza sessuale anche donne attive e indipendenti, come Laura Raffaeli, presidente di Blindsight Project. Laura è cieca, non ha potuto vedere in faccia il suo aggressore. Ma ha deciso ugualmente di rompere il silenzio e chiede a tutte le donne disabili che hanno subito violenza di denunciare i propri aguzzini.

Ci sono anche le donne tristi, le donne che faticano ad accettare la propria disabilità , quella dei loro figli o dei loro mariti. Donne che faticano tutti i giorni per affrontare la realtà , che non sempre è dolce come la desideriamo.
 

Noi oggi le ringraziamo tutte. Senza donne il mondo non avrebbe senso.

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra.

Alda Merini

IN DISABILI.COM:

DONNE DISABILI: IL DIRITTO A UN CONSULTORIO GINECOLOGICO DEDICATO


Ilaria Vacca

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