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il cammino di marcellaDiscutiamo della differenza tra compassione e pietà

Prosegue la nostra "avventura a distanza" al seguito del cammino di Anna Rastello, mamma di una ragazza disabile diretta a Lourdes a piedi per conoscere, promuovere e mettere in rete le associazioni che si occupano di sport e tempo libero per i disabili. Di seguito il diario della sua camminata giunta ormai in Francia.

Dopo alcuni problemi con internet all'ingresso in Francia finalmente vi aggiorno su come procede il viaggio.
Il passaggio alla frontiera è avvenuto il 17 marzo, giorno di festa per l'unità di Italia; i Balzi Rossi si presentano nella loro bellezza in una notte di luna piena.
Dal giorno successivo il cammino è accompagnato dal sole: tappe abbastanza lunghe, in ambienti sempre diversi.
Restiamo colpiti dagli spazi ampi, dai boschi quasi fatati e irreali.
Un giorno camminiamo in un bosco di mimose, un altro in una zona di montagna quasi incontaminata, dove non vediamo segni della presenza umana, un'altra tappa si svolge in mezzo agli uliveti, un altro giorno percorriamo chilometri in mezzo alle vigne.
Anche i paesi sono molto diversi uno dall'altro: nella zona della Costa Azzurra sono bellissimi, quasi laccati; nell'entroterra troviamo dei gioiellini con centri storici molto ben tenuti oppure paesi con numerosi abitanti immigrati dal nord Africa.

Un fatto che ci lascia stupiti è la curiosità che suscitiamo al nostro passaggio; saranno gli zaini voluminosi, sarà la camminata decisa, ma moltissimi ci interrogano sul perché del nostro cammino.
La domanda di rito è: "Compostela?" e noi spieghiamo la motivazione del viaggio, che tutti comprendono augurandoci un "Buon cammino!".

Gli incontri che facciamo sono vari, conosciamo anche diverse situazioni di handicap e così riusciamo a parlare di come in Francia si rapportano con la disabilità .
Crediamo di capire che ci sono meno barriere culturali e mentali, ma il problema economico resta.
Discutiamo della differenza tra compassione e pietà , poiché un amico conosciuto nel cammino ci fa notare che la prima è condivisione, la seconda invece crea una barriera.
Luca, un amico ipovedente che ha camminato con noi, ci domanda come mai un viaggio così "estremo" quando diciamo che la disabilità dovrebbe essere vissuta come la normalità . La nostra risposta è che la vita è complicata, ciascuno ha limiti da accettare e non deve fermarsi davanti alle difficoltà .

Buona vita!
Anna



PER APPROFONDIRE:

http://www.camminodimarcella.movimentolento.it

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Redazione

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