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I NUMERI DELL'HANDICAP

Disabili-com: logo Speciale i numeri dell'Handicap

INTEGRAZIONE SOCIALE

Il livello di integrazione sociale delle persone disabili può essere individuato attraverso la valutazione del grado di partecipazione attiva acquisita nella vita quotidiana.
La partecipazione sociale è, infatti, il risultato di un processo durante il quale la persona sviluppa la propria identità e autostima, forma il proprio carattere.
E ciò all'interno di due contesti: quello delle relazioni primarie, familiari e amicali, e quello delle relazioni secondarie, scuola e tempo libero.
Una misura del coinvolgimento diretto del disabile in alcune attività della vita quotidiana è fornita dall'utilizzo di alcuni servizi presenti sul territorio, come uffici anagrafici o postali, Asl, banche (Istat, 1999).
Soli il 25,8% dei disabili da 14 anni in su si è servito negli ultimi 12 mesi, di un ufficio anagrafico per certificati, documenti o altro, contro il 43% dei non disabili; le differenze rimangono significative anche per gli uffici postali (53,7% dei disabili da 14 anni in su contro il 72,4% dei non disabili) e in banca (il 37,8% dei disabili contro il 62,3% dei non disabili).
La situazione è leggermente capovolta nel caso dell'Asl (per prenotazioni o per pratiche amministrative).
In tal caso, infatti, la percentuale di disabili oltre 14 anni è ovviamente superiore rispetto alla percentuale calcolata sui non disabili, rispettivamente 50,9% e 41%.
L'ovvietà è data dal fatto che, o per motivi di certificazione dell'handicap o per necessità di monitoraggio del proprio stato di salute, il disabile entra più spesso e facilmente in contatto con l'Asl.
Il grado di partecipazione di una persona alla vita sociale, può essere misurato anche attraverso la frequenza con la quale si aggiorna sulla situazione socio-economica e politica della società in cui vive.
Sembra che le persone disabili si informino meno rispetto ai non disabili; tale differenza tende ad aumentare in modo proporzionale all'età, aumento forse dovuto a una minore scolarizzazione nelle fasce di età più anziane.
Si passa, infatti, da una differenza a favore dei non disabili del 13,3% nella fascia di età 6-44 anni a una del 17,1%, nelle fasce di età più anziane (65 anni e più).
La differenza percentuale passa a un 22,1% nel caso delle persone di 18 anni e più che ascoltano la radio (il 43,7% dei disabili contro il 65,8% dei non disabili). (Istat, 1999).
Indicativa dell'integrazione è anche la pratica di attività sportive a livello sia agonistico sia amatoriale.
Nel primo caso, si nota come il numero dei tesserati alla Federazione Italiana Sport Disabili sia aumentata del 20,4% tra il 1989 e il 1997 (Coni-Fisd-Censis, '89-'97).
L'analisi della partecipazione sociale delle persone disabili offre, quindi, l'occasione per conoscere i bisogni non soddisfatti e per avviare strategie positive di intervento a favore di una più equa e ampia offerta di beni e servizi.

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