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La famiglia Crisafulli si pregia di intervenire nel dibattito sulla vicenda della povera Eluana Englaro, non per giudicare l'operato dello sventurato padre di Eluana, bensì per dare un piccolo (forse grande) contributo da parte di chi ben conosce cosa significhi sentirsi dire che il proprio caro è un "vegetale".?
A noi la speranza non è mai venuta meno e siamo stati premiati dalla confessione del nostro Salvatore, il quale ci ha ripetuto mille volte che, mentre tutti i più grandi luminari d'Europa lo reputavano una "foglia d'insalata", lui si sentiva vivo e partecipe e soffriva terribilmente senza poter comunicare all'esterno la sua atroce ed agonizzante pena. La sua storia è stata trascritta nel libro "Con gli occhi sbarrati" l'Airone Editrice.
Precisiamo che; Eluana, non è una foglia d'insalata, non è un carciofo, ma soprattutto non è un cavolfiore, ma è una persona.
Il problema sta tutto nell'accettazione o no dell'eutanasia, inutile girare ipocritamente intorno all'interpretazione più o meno penosa dello stato della povera Eluana.
Se si vuole lasciarla agonizzare di fame e di sete come la dolcissima Terri Schiavo si abbia il coraggio di chiamare questa decisione egoista e barbara con il nome che le compete: eutanasia.
Basta coi giri di parole, basta con i trucchi di chiamare le cose con un altro nome. Mistificare la verità della vita e della morte con l'aria di servirla è talento di falsari, è immorale mestiere di pataccari, non di uomini timorati di Dio!
Nel caso di Eluana:
Non si tratta di coma (infatti c'è alternanza di sonno e di veglia) ma di (presunto) stato d'incoscienza, la cui definitiva irreversibilità , essendo una mera ipotesi, è scientificamente indimostrata.
Non si tratta di accanimento terapeutico, perché dare acqua e nutrimento a un malato per quanto cronicamente grave, non è rappresentabile come terapia. Sarebbe altrimenti legale lasciar morire di fame e di sete milioni di bambini del terzo e quarto mondo, solo per evitare di sottoporli ad accanimento terapeutico.
Non si tratta di staccare nessuna spina, perché la vita di Eluana non dipende da macchinari ma solo dall'amore e dalla solidarietà di chi le sta vicino e le porge il minimo di acqua e cibo per sopravvivere.
Se invece si pretende di giustificare con patacche scientifiche il proprio egoismo e la propria mancanza di speranza allora gridiamo ad alta voce che è delittuoso, criminale, ingiusto.
Siamo veramente indignati, ed offesi per come vengono trattati ripetutamente (senza dare voce, ad altre bandiere), dalla stampa ed in Tv, (es. rai 2 ricominciamo da qui) i pochi è rarissimi casi di eutanasia.
Abbracciamo il Papà di Eluana, ma soprattutto le meravigliose suorine che da quindici anni si prendono cura di Eluana.
E pensare che certa stampa di senza Dio e senza fede (per esempio "Liberazione" "Unità " e "il Manifesto") scambia la loro soprannaturale dedizione per crudeltà ! Vergogna, vergogna, vergogna!

I familiari di Salvatore Crisafulli


INFO:
Il sito di Salvatore Crisafulli

Abbiamo parlato di eutanasia e di Eluana Englaro anche in:
EUTANASIA: PER I DISABILI ITALIANI LA QUESTIONE VA AFFRONTATA

EUTANASIA: "ABBANDONARE ALLA MORTE O SOSTENERE PER LA VITA?"

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[Redazione]

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