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Logo del parcheggio per disabiliInfuria la polemica in Veneto, dove i tagli ai fondi destinati ai servizi prettamente sociali e progetti discutibili fanno mobilitare le associazioni dei disabili

Il Veneto della disabilità è in subbuglio e in piena mobilitazione per l’emorragia di fondi destinati al sociale e per una iniziativa che lascia non poco sbigottiti. A far traboccare il vaso, un progetto che diremmo discutibile, volto ad agevolare – sulla carta – le persone con disabilità nelle operazioni di parcheggio. Si tratta del progetto regionale dal titolo «Aiutati», che prevede la realizzazione di parcheggi attrezzati con pannelli solari, telecomandi e allarme sonoro per attivare i passanti in aiuto ai guidatori disabili nella fase di carico e scarico della carrozzina dalla macchina. In pratica, il disabile dovrebbe affidarsi al buoncuore dei passanti per entrare e/o uscire dalla macchina. Progetto al quale saranno destinati 197 mila euro.


IL PROGETTO AIUTATI - Il funzionamento dovrebbe essere questo: la persona con disabilità motoria dovrà parcheggiare l'auto sul previsto parcheggio per disabili e premere un pulsante sul telecomando. L'apposita colonnina emetterà una luce rotante che dovrebbe attirare l’attenzione dei passanti i quali, secondo gli ideatori del progetto, dovrebbero accorrere in aiuto alla persona per farla scendere dalla macchina, o qualsiasi esigenza egli abbia.


I FONDI PER IL SOCIALE - Quello che fa infuriare le associazioni (Fish, Anffas e Uildm), che già hanno raccolto 13 mila firme per chiedere un cambio di rotta di queste politiche sociali e sociosanitarie, nonché le dimissioni dell’assessore al sociale Sernagiotto, promotore del progetto, è che davvero la direzione sia completamente sbagliata, spendendo malissimo i soldi a disposizione, peraltro già diminuiti – e di molto – per i servizi veramente necessari alle persone disabili, come quelli dei progetti di vita indipendente e dei servizi domiciliari. Come a dire: ci diminuite i soldi per i servizi davvero fondamentali, e poi li spendete per progetti di dubbia utilità che fanno affidamento sul cittadino comune – non preparato e spesso distratto – che dovrebbero aiutare i disabili? Insomma, la cosa suona come una beffa


IL PARERE DI UNA PERSONA CON DISABILITÀ - Sulla discutibilità del progetto si sono espressi diverse persone con disabilità. Riportiamo le considerazioni di Elena Brescacin, nostra lettrice, che tra l’altro ci scrive: “Possibile che non si sia in grado di mettersi nei panni di chi vive la disabilità e che, nella propria vita, non ha alcuna intenzione di esser di peso ai propri familiari figurarsi agli estranei?

Io vivo la disabilità visiva, perciò le mie esigenze sono differenti da una persona con disabilità motoria ma è il concetto ad essere totalmente errato, qualsiasi condizione coinvolga. Non si può, e soprattutto non si deve, costringere le persone già in difficoltà di per sè, a contare per forza sull'aiuto dei passanti! Oltre al rischio, alto, di incontrare dei malintenzionati, si possono incontrare persone semplicemente inesperte le quali a volte sono anche peggio di un malintenzionato, in quanto, soprattutto a persone con disabilità motorie gravi, possono creare dei danni... e poi cosa fai? chiedi "scusa non ero preparato"? E chi risponde poi, di questi danni? Chi paga eventuali cure? Chi paga il danno morale dell'umiliazione subita, umiliazione di cui nessuno parla mai, e che soprattutto si poteva benissimo evitare utilizzando dei mezzi appositi, come bracci automatici o altri strumenti atti ad aiutare una persona disabile motoria a scendere autonomamente dalla macchina?

Perché nel 2014 bisogna ancora ragionare così, mettendo in discussione le conquiste che noi persone con disabilità stiamo portando avanti da decenni?”.


APPELLO AI COMUNI – Mentre il Consiglio regionale è al momento impegnato nella discussione sull’approvazione del Bilancio di Previsione per il 2014, la “guerra”, come abbiamo detto, è quindi aperta, con l’aperta lotta da parte delle sigle associative regionali che non ci stanno, e che si rivolgono direttamente ai Comuni che potranno presentare richiesta delle postazioni luminose (previste in un totale di 180 sedi (30 per Venezia, Padova, Treviso, Verona, Vicenza, e 15 per Rovigo e Belluno), chiedendo direttamente ai sindaci di rimandare al mittente la proposta.

Progetto della colonnina per attirare l'attenzione dei passanti affinchè aiutino un disabile in carrozzina a scendere o salire dalla macchinaLA NOTA DELLA FISH - Questa la nota diffusa ieri dalla Fish Veneto

La Regione chiede ai Comuni che intendano posizionare postazioni luminose in prossimità dei parcheggi per disabili di presentare domanda entro il 31 marzo. Siamo esterefatti. Vi chiediamo di prendere visione della Delibera relativa al Progetto "aiutati" e di rinviarla al mittente. La fantasia della Giunta e dell’assessore proponente, Remo Sernagiotto, sta superando ogni limite. Lasciamo perdere le approssimazioni, i disinvolti comportamenti che lo hanno fatto conoscere all’Italia intera come l’assessore con la pistola, ci preoccupa molto il blocco della programmazione sociale e socio sanitaria, il fatto che non esista un serio e approfondito confronto sulle politiche sociali, che il Fondo regionale per la non autosufficienza passi dai 721 milioni di euro del 2013, ai 707 milioni del 2014. E’ necessaria una dote finanziaria che possa garantire i servizi essenziali. 

Le prestazioni sociali e socio sanitarie sono state infatti pesantemente ridotte. Ad esempio gli inserimenti residenziali temporanei, i giorni di frequenza e il tempo di permanenza nei Centri diurni, le attività riabilitative, educative e di socializzazione. Sono state ridotte le prestazioni domiciliari, i progetti di assistenza per la Vita Indipendente e quelli di Aiuto personale. Chi compie i 65 anni rischia di perdere il servizio di assistenza e la possibilità di frequentare il Centro diurno, di fatto l’unico servizio diurno esistente. La situazione delle persone con sofferenza mentale è drammatica, mancano i servizi necessari. Siamo di fronte ad una quotidiana lotta per la sopravvivenza.

Le persone e le famiglie sono vessate da una burocrazia odiosa, da verifiche inutili, dalla moltiplicazione delle UVMD e dall’ISEE, un indicatore illogico che dovrebbe stabilire il diritto di accesso ai servizi e che ne determina invece l’espulsione, per un euro in più. I fondi destinati ai servizi prettamente sociali hanno subito riduzioni drastiche. Se avete dei dubbi chiedete alla Cooperazione sociale, alla Caritas, alla Papa Giovanni XXIII, al Covest, al CNCA qual’è lo stato attuale dei servizi destinati ai minori, alle dipendenze, ai senza tetto, alle donne ridotte in schiavitù e a tante altre persone in difficoltà.

 

A FRONTE DI TUTTO QUESTO E MENTRE IL CONSIGLIO REGIONALE STA DISCUTENDO IL BILANCIO DI PREVISIONE PER IL 2014, LA GIUNTA APPROVA L’INSTALLAZIONE DI POSTAZIONI LUMINOSE IN PROSSIMITA’ DI PARCHEGGI PER DISABILI. UNA SPESA INSENSATA DI 197.000 EURO COPERTA DA FONDI DESTINATI ALLE POLITICHE SOCIALI.
RIVOLGIAMO AI SINDACI, CHE BEN CONOSCONO I TANTI DRAMMI DEI LORO CONCITTADINI, UN APPELLO. RESPINGETE QUESTA INSENSATEZZA, PERFINO PERICOLOSA, SPACCIATA COME INIZIATIVA SOLIDARISTICA. CHIEDETEVI, COME NOI, A CHI GIOVA IL FINANZIAMENTO DI UN SIMILE PROGETTO.

 

Per approfondire

 Il testo della Delibera n.160 del 20 febbraio 2014

IN DISABILI.COM:

LEA IN ITALIA: I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA SONO GARANTITI OVUNQUE?

LA DISABILITA' NON E' UN FATTO PRIVATO: LA FISH VENETO CONTRO LA GIUNTA ZAIA

 

Redazione

 

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