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La normalità della disabilità in una famiglia particolare diventa un libro, una serie di incontri e un docufilm per cambiare prospettiva

 
La famiglia in cui si cresce e i comportamenti che si vedono adottare fin dai primi anni dell'infanzia hanno un impatto fondamentale nella formazione di quello che sarà poi un adulto, e nel modo in cui quell’adulto si percepirà, si relazionerà con la società e gestirà i rapporti umani.

Su questa relazione tra schemi comportamentali acquisiti in famiglia e forma mentis indaga e riporta nel suo ultimo libro la scrittrice Simonetta Agnello Hornby che è anche avvocato, madre e donna impegnata nel sociale. La Hornby, al cui attivo troviamo numerosi best-seller, negli ultimi tempi ha iniziato a portare avanti anche progetti che hanno a che fare con la disabilità: è di due anni fa il docu-reality andato in onda su RaiTre Io&George,  nel quale il coprotagonista è il figlio maggiore George, che ha la Sclerosi Multipla.

Ora il progetto si allarga e la Hornby continua ad occuparsi di disabilità. Simonetta e George hanno infatti appena dato alle stampe il libro “Nessuno può volare”: un testo nel  quale si intrecciano i racconti di madre e figlio, i ricordi passati della famiglia siciliana di lei, la storia della diagnosi di lui e di come questa sia stata affrontata dalla famiglia.
L'eccezionalità di questo racconto sta nella particolarità della famiglia di origine dell'autrice: un nucleo familiare tanto ampio quanto particolare e, sotto certi punti di vista, tragicomico. Raccontando della zia Gesueda con il piede caprino che faceva la bella vita a Parigi, della tata zoppa che tutti dicevano solo “camminasse male” e del padre con osteomielite che “stava bene, era la gamba che era malata” si comprende l'eccezionalità di una famiglia che non ha una comune percezione della diversità. La famiglia di Simonetta, si capisce, vive la disabilità con una normalità che, per chi non ne ha esperienza diretta, può essere disarmante: il focus non viene mai posto sulla disabilità della persona che invece è sé stessa a prescindere dalla propria condizione fisica. In un'intervista in merito la Hornby descrive così questa impostazione: “Non c'è disabile, ciascuno ha “qualche cosa””.


PUNTI DI VISTA - Questa normalità nell'affrontare le disabilità di chi le sta intorno aiuta l'autrice, i suoi familiari e il figlio ad affrontare anche la malattia di George. Su questo, la scrittrice dichiarava che “anche le cose peggiori si possono capovolgere e girare – a proprio favore – sempre sapendo che sono situazioni gravi”.  E’ proprio con questa lente capovolta che va letto il titolo del libro:  alla fine, “nessuno può volare” e forse qualcuno non può nemmeno camminare, però ciascuno di noi può fare tante altre cose.


GLI INCONTRI – Per diffondere questo messaggio semplice ma potente i due autori, oltre ad aver pubblicato il libro che sarà oggetto di un tour di 23 incontri in altrettante librerie Feltrinelli di tutta Italia, hanno realizzato un docu-reality per laeffe, il canale televisivo di Feltrinelli.


IL DOCU-REALITY - Il docu-reality, intitolato sempre “Nessuno può volare”, sarà trasmesso su laeffe (canale 139 di Sky) il 25 ottobre alle 21.10. Prodotto da Pesci Combattenti,  prende spunto da alcune domande che si pone l'autrice sulla condizione di George: se non fossimo nel terzo millennio ma anche solo 100 o 50 anni fa, cosa ne sarebbe di lui? Cosa ne sarebbe delle persone disabili? E oggi, cosa significa essere un disabile?


Per trovare delle risposte lei e il figlio hanno percorso un viaggio nel nostro Paese durante il quale hanno incontrato vari testimoni: tutte persone con disabilità che raccontano la propria storia -  sportivi, viaggiatori e imprenditori che offrono la testimonianza delle proprie esperienze di vita con disabilità, per dimostrare a tutti la normalità che caratterizza la loro situazione e di come, affrontando ogni situazione con il giusto spirito, si possono ottenere ottimi risultati.


Per maggiori informazioni su “Nessuno può volare” visita il sito de La Feltrinelli

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Chiara Bullo

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