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assistenza malatiI caregiver chiedevano il riconoscimento giuridico e previdenziale del proprio lavoro di assistenza ai familiari non autosufficienti

Si fa impervia la battaglia intrapresa dai caregiver italiani che hanno visto respinto  anche dal Tribunale del Lavoro di Roma – dopo quello di Milano – il loro ricorso per il riconoscimento giuridico e previdenziale della figura dell’assistente familiare.

Ad essere confermata  è stata la “eccezionale innammissibilità”  della richiesta fatta all’INPS dal gruppo promotore affinchè ai family caregiver (persone che si prendono cura quotidianamente, 24 ore al giorno, dei propri cari gravemente disabili e non autosufficienti) venga riconosciuta copertura previdenziale, con la corresponsione di idennità, assicurazione e contributi figurativi per il loro lavoro di assistenza. Costituitosi in giudizio, l’Inps aveva rigettato la richiesta, e ora arriva anche la sentenza del Tribunale di Roma.

Su che basi è stato rigettato il ricorso di questi familiari che, riunitisi nel Coordinamento nazionale famiglie disabili, portano avanti da tempo questa battaglia?
Sostanzialmente un vizio di forma, come dichiara Maria Simona Bellini, che del Coordinamento è la Presidente. Sentenza che recita, tra l’altro: “In via preliminaree/o pregiudiziale  dichiara inammissibile il ricorso per mancata indicazione del valore della prestazione…”.
Così la Bellini: "Nessuno dei due magistrati ha nemmeno provato ad entrare nel merito ma anzi, leggendo la sentenza il magistrato di Roma ammette senza alcun dubbio che i “ricorrenti svolgono attività di caregiver, ovvero di prendersi tutti quotidianamente cura dei propri familiari ammalati cronici, gravemente invalidi e non autosufficienti” dimostrando, rispetto alla sentenza di Milano, che la documentazione presentata eliminava ogni dubbio sull'effettivo ruolo svolto dal familiare caregiver”.

Ancora una volta, quindi, in Italia non si accoglie la richiesta delle persone che, rinunciando a una vita lavorativa, a quella sociale, a una realizzazione personale e anche, spesso, al diritto al riposo, chiedono che questi diritti siano ripristinati anche nel nostro ordinamento, come già succede in altri Paesi europei. Ed è proprio all’Europa che ora il gruppo guarda con speranza, portando la battaglia fino a Strasburgo.
Così gli organizzatori: “L'assordante silenzio della politica dopo oltre 20 anni di promesse e il rifiuto della magistratura di condannare un criminale vuoto legislativo, ci costringono a cercare altre strade fuori dai confini di un'Italia matrigna sempre più aggressiva nei confronti delle fasce deboli e sempre più complice e compiacente verso i ricchi, i potenti, i collusi, i delinquenti...
Le petizioni in Italia vengono considerate carta straccia, le firme di centinaia di migliaia di persone valgono meno di niente mentre presso il Parlamento Europeo è stata istituita una Commissione per le Petizioni che sembra prenda molto sul serio le istanze dei Cittadini”.

Con l’obiettivo quindi di trovare ascolto a livello comunitario, il gruppo sta promuovendo una raccolta firme (che si concluderà a dicembre) sia on line che in vari banchetti e appuntamenti, per un passaparola che sta già trovando riscontro.
Due i punti chiave della Petizione, dove si chiede che:

1.Il Parlamento Europeo intervenga riguardo alle condizioni di vita dei Caregiver Familiari in Italia e agisca nei confronti dello Stato italiano per far sì che anche nei loro confronti vengano applicate politiche di sostegno adeguate all’intensità del lavoro di cura cui sono sottoposti, appellandosi alla Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo;
2.Il Parlamento Europeo approfondisca l’aspetto che vede lo Stato italiano stanziare fonti ingenti per gli Istituti di Ricovero per persone con disabilità e di contro riservare somme minime  e residuali al sostegno delle stesse persona in casa propria.


Per approfondire:

Qui il testo completo della petizione


Il testo della sentenza del Tribunale del Lavoro di Roma


Per info:


la-cura-invisibile.blogspot.it



In disabili.com:

L’Italia riconosca il lavoro di chi assiste un familiare disabile!
 

Redazione


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