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manifestanti sit inNonostante l'impegno da parte della regione Lombardia ad aumentare le risorse per il Fondo Sociale, la Ledha chiede maggiori rassicurazioni

Perseverare, insistere, non mollare. Sono, questi, verbi che le persone disabili conoscono molto bene, e che applicano in molti ambiti della loro vita. Non ultimo, quello delle "battaglie" per i propri diritti: per rivendicarne di nuovi o anche solo vedere applicati quelli già conquistati.

E' un giugno caldo, questo, sotto il profilo delle mobilitazioni, che hanno visto i disabili scendere in piazza in più occasioni. Una delle ultime è stata la grande manifestazione promossa da Ledha  il 13 giugno, contro i tagli ai fondi sociali della Regione Lombardia, con la quale si chiedeva anche un impegno del governo sul fronte dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea).

La partecipazione, allo slogan di "No ai tagli! Sì alla vita indipendente e all'inclusione nella società " è stata massiccia e straordinaria, e testimonia quanto il problema sia sentito in tutta la regione. A poco più di una settimana di distanza dalla manifestazione, Ledha fa un primo bilancio, positivo ma non troppo, definendosi "Contenti ma non soddisfatti".
Le richieste di Ledha alla Regione Lombardia, come si legge da un comunicato emesso dalla stessa, sono quelle circa un impegno concreto a incrementare le risorse del Fondo Sociale Regionale anche attraverso un aumento della quota sanitaria dei servizi socio sanitari, liberando risorse sul versante socio assistenziale e, in prospettiva, andando ad un superamento dell'ormai non più sostenibile linea di demarcazione tra fondo sanitario e fondo sociale.

Una prima risposta positiva, in questo senso, è stata ottenuta, considerando l'annuncio dell'assessore Giulio Boscagli di un aumento del Fondo Sociale Regionale da 40 a 70 milioni di euro. Sicuramente un bel passo avanti, ma  ancora non basta, considerando che la scure dei tagli statali ai comuni riduce di 70 milioni di euro le risorse a loro destinati, gettando un serio interrogativo sulle effettive capacità delle amministrazioni a garantire la continuità dei servizi essenziali erogati fino a oggi alle persone, con e senza disabilità . Come leggiamo dal comunicato stampa di Ledha, potrà inoltre accadere, ancora di più di quanto già non succeda, che persone con situazioni simili di bisogno ricevano trattamenti molto diversi: sia come possibilità di accesso ai servizi sia come richieste di partecipazione alla spesa. Proprio in questo momento di crisi è invece necessario garantire alle persone che si trovano in situazione di bisogno certezze sul proprio futuro.

Da parte sua LEDHA è disposta a fare la propria parte nella fase di riforma del welfare lombardo, a condizione che si parta da alcuni fatti concreti, realizzabili in poco tempo:
- Garantire le risorse ai comuni per i servizi sociali territoriali, anche incrementando la quota con cui la Regione paga i servizi sociosanitari;

- Prevedere la "presa in carico globale" come primo diritto essenziale che deve essere riconosciuto a tutte le persone che lo richiedano;

- Definire, anche in forma sperimentale, i livelli essenziali di assistenza sociale;

- Orientare le risorse dei servizi in favore delle persone con disabilità al riconoscimento a tutti del diritto alla vita indipendente ed alla piena inclusione nella società .


Fonte: Comunicato stampa Ledha

PER INFO:


www.ledha.it


IN DISABILI.COM:

LA PROTESTA DEI DISABILI A MILANO CONTRO I TAGLI ALLA SPESA SOCIALE


Redazione

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