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Dai permessi da concedere alla badante, al diritto di non recarsi al lavoro, le principali questioni di datori di lavoro e lavoratori domestici

Quelli attuali sono giorni che sconvolgono tutte le attività quotidiane, comprese quelle dei collaboratori domestici (es. badanti).  Con l’obbligo di evitare spostamenti e il relativo divieto di uscire di casa, le famiglie e i lavoratori domestici si trovano a dover fare i conti con una gestione del lavoro che improvvisamente cambia.

Ad esempio, come regolarsi con la badante convivente col nonno e le sue ore/giorni di permesso? Il datore di lavoro può imporre la continuità del lavoro anche oltre il solito orario? Si può imporre al lavoratore di recarsi al lavoro nonostante l’invito sia, per tutti, di limitare al massimo gli spostamenti a meno di cause urgenti? O, al contrario, se la badante non convivente vuole venire a lavorare, possiamo opporci?

Fornisce alcune risposte l’articolo del Sole 24 ore in collaborazione con Domina e Assindatcolf, del quale riportiamo qui alcuni punti.
Segnaliamo inoltre il vademecum redatto da DOMINA, Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico per le famiglie e i lavoratori: sette punti per fornire un primo orientamento a datori e lavoratori domestici rispetto ai comportamento da tenere durante l’epidemia di Coronavirus, nel rispetto degli accordi di lavoro.

Sospensione del lavoro
Se non è necessaria la prestazione, si richiede ai datori di lavoro domestico un grande senso di responsabilità, lasciando a casa i propri collaboratori e continuando a pagare, laddove possibile, la retribuzione mensile. Se invece è la badante a volersi recare al lavoro, contro il parere della famiglia, se non si trova un accordo (possibilmente scritto), onde evitare il licenziamento si può ricorrere alle ferie – anche anticipandole, se il lavoratore non le avesse ancora maturate.
Al momento non ci sono ammortizzatori sociali per queste categorie di lavoratori (compresa la cassa Integrazione).

Convivenza
Se il rapporto di lavoro domestico prevede la convivenza, sia il datore di lavoro che il lavoratore devono avere il buon senso di attenersi alle regole dettate dal Governo per il rispetto di tutti i presenti in casa. Questo significa che si deve evitare in ogni modo di uscire di casa. Ad ogni modo, il datore di lavoro non può impedire al lavoratore di uscire, poiché né il datore di lavoro né il lavoratore può limitare la libertà dell’altro. Se non si è d’accordo su scelte o abitudini, per non rischiare il contagio, si consiglia di interrompere il rapporto di lavoro per giusta causa (o consigliare alla badante dimettersi in ferie).

Autocertificazione
La badante può continuare a svolgere alcune commissioni strettamente necessarie, come fare la spesa o recarsi in farmacia per acquistare farmaci. Come per tutte le altre persone, per le commissioni bisogna munirsi di autocertificazione che ne indica il motivo, es. acquisto farmaci o spesa, per evitare di incorrere in sanzioni in caso di controlli. Mantenere sempre la giusta distanza durante le file di attesa.

Pagamento dei contributi
I termini di pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali sono attualmente sospesi solo per gli undici comuni della precedente zona rossa, fino al 1maggio 2020. E’ possibile una estensione della moratoria, ma per ora vale solo per quei comuni.
AGGIORNAMENTO AL 20/3/2019: Sono sospesi i termini relativi ai versamenti dei contributi dovuti dai datori di lavoro domestico in scadenza nel periodo dal 23 febbraio 2020 al 31 maggio 2020. Lo prevede l’articolo 37 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18. (qui la notizia)

Per approfondire

Il vademecum DOMINA
 
Redazione

 

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