Menu

Tipografia


Donare può essere una “terapia” per far star meglio il corpo e anche l'anima. Un progetto di volontariato a Trieste

DONARE - Cosa significa “Donare”? Secondo la definizione che ne dà il vocabolario Treccani, “donare” è “dare ad altri liberamente e senza compenso cosa utile o gradita”.
Tutti avremo provato almeno una volta nella nostra vita quella sensazione di felicità nel vedere sorridere di gioia una persona cui avevamo fatto un regalo o una sorpresa che non si aspettava. E saremo stati altrettanto spesso nella condizione di essere dall'altra parte, dalla parte cioè di quelli che ricevono il regalo senza aspettarselo.
Badiamo bene che non stiamo parlando solo di regali materiali: può essere la colazione trovata pronta al mattino da tuo marito, un fiore raccolto dal prato da tuo figlio, il bacio di tuo nipote, la spalla su cui piangere di un'amica sincera.

Fare qualcosa per qualcuno fa sentire migliori, fa sentire più utili e più buoni. La cosa importante sarebbe riuscire a prestare il nostro aiuto senza voler nulla in cambio, per non vivere nell'attesa del contraccambio, lasciando spazio a pensieri negativi: “Ma perchè sono sempre io?”, “Ma guarda quello, non ricambia mai”.
Se facciamo qualcosa col cuore non rivendichiamolo: se una persona percepisce il nostro slancio di affetto, automaticamente sarà portata inconsciamente a provare un'enorme senso di gratitudine, che sicuramente esprimerà, anche solo con un sorriso a 32 denti. E quello ci dovrebbe bastare, anzi dovrebbe far scaturire in noi un forte senso di benessere.  Il benessere di chi dona.

L'ESPERIMENTO CON I DONATORI DI SANGUE – I donatori di sangue, ad esempio, si sono rivelati persone con alto grado di autostima e positiva percezione di sè. È stato fatto un esperimento (riportato dal Centro Donazione Sangue San Marco) dall’Associazione Psicologi di Milano su un gruppo di 100 donatori (metà dei quali donavano per la prima volta) e si è visto, dai test attitudinali, come già dopo pochi minuti dal prelievo, i donatori manifestavano uno stato di benessere dieci volte superiore a quello della media.
A crescere è soprattutto l’autostima, la consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono per gli altri, qualcosa di importante, e la gioia di sentirsi fondamentale per qualcuno. Una vera e propria terapia, quella del dono: la donoterapia.

IL PROGETTO “DONOTERAPIA” DI AMEC - A proposito di volontariato, proprio per incentivare questa pratica nel territorio, per aiutare il sociale ed incrementare il numero di persone impegnate nell'assistenza e nel servizio alle persone anziane e disabili, oltre che alle persone sole, emarginate o bisognose d'aiuto,  l'Associazione AMeC di Trieste, (Associazione Medicina e Complessità), ha avviato da ottobre 2016 un progetto di “Donoterapia” - per il quale ha ottenuto un contributo dalla Regione Friuli Venezia Giulia - volto ad organizzare attività e servizi di volontariato orientati al miglioramento della qualità della vita di persone in difficoltà.
Molti gli enti coinvolti a partire dai Comuni di Trieste, Muggia, Duino Aurisina, l'Università di Trieste fino ad associazioni come TriesteAltruista, Auxilia e altre ancora.
L’intenzione di AMeC è quella di sostenere qualunque categoria di persone o singola persona che appaia debole o in difficoltà, stabile o momentanea, attivando la rete dei soci, delle associazioni e delle istituzioni per ottenere collaborazioni in campi specifici.

Dopo un primo convegno e una fase di ricognizione dei bisogni e delle risorse disponibili sul territorio, si è deciso di avviare il calendario di attività di volontariato presso l'ITIS, Azienda Pubblica di Servizi alla Persona di Trieste. Le attività partiranno da gennaio 2017 e saranno articolate in spettacoli di cabaret, musica e canto, yoga della risata e corsi di di approfondimento su temi di interesse dei partecipanti. A fare da volontari ci saranno persone di AMeC, studenti tirocinanti del corso di laurea in Servizio Sociale dell'Università degli Studi di Trieste e chiunque voglia prestarsi a donare un po' del proprio tempo.
AMEC ritiene che l’attività di volontariato produca effetti positivi sia per chi dona spontaneamente e gratuitamente parte del suo tempo e delle sue capacità, sia per chi si avvale di tale attività per affrontare le proprie difficoltà esistenziali. In ultima analisi ne deriverebbe un miglioramento del “ben-essere” per entrambi i soggetti, che può ben definirsi “donoterapia”. Perché ciò avvenga è tuttavia necessario che venga posta attenzione, in un’ottica sistemico-relazionale, al processo che collega chi ha bisogno con chi è disposto a donare.

Deve poter intrecciarsi un legame, un filo che unisce, tra chi dona e chi riceve.

Vi lasciamo con questi due pensieri di due grandi studiosi dell''800.
Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona” (Carl Gustav Jung, psicanalista svizzero)
Si dovrebbe pensare di più a far del bene che a stare bene: e così si finirebbe anche a stare meglio” (Alessandro Manzoni, letterato italiano), citazione, questa, che AMeC ha fatto sua per divulgare il suo progetto

Per info:
AMeC
Via Malcanton, 4 - 34121 Trieste
tel.: 040 349 16 31
fax: 040 348 70 23
e-mail: amec@smileservice.it
sito web: www.amec.eu

Illustrazione del progetto in AMEC

In disabili.com:
Tempo di Natale, tempo di regali solidali!
Il volontariato come forma di benessere reciproco
 

Donata Viero

 

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy