Menu

Tipografia

ANFFAS ha predisposto dei modelli-tipo per richiedere l’attivazione di servizi alternativi a quelli resi dai centri diurni per disabili, come previsto dal decreto Cura Italia

In tutta Italia i centri diurni per persone con disabilità sono chiusi dal 17 marzo scorso, così come disposto dall’articolo 47 del decreto Cura Italia (Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18).  Lo stesso decreto, però, prevede anche la possibilità di attivare misure alternative che possano sopperire alla mancanza dei servizi svolti nelle ordinarie forme nei centri semiresidenziali.

L’articolo 48, infatti, al comma 1 prevede che:
Durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici, di cui all'art 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, disposta con i provvedimenti adottati ai sensi dell’art.3 c. 1 del D.L. del 23 febbraio 2020 n.6, e durante la sospensione delle attività sociosanitarie e socioassistenziali nei centri diurni per anziani e per persone con disabilità, laddove disposta con ordinanze regionali o altri provvedimenti, considerata l’emergenza di protezione civile e il conseguente stato di necessità, le pubbliche amministrazioni forniscono, avvalendosi del personale disponibile, già impiegato in tali servizi, dipendente da soggetti privati che operano in convenzione, concessione o appalto, prestazioni in forme individuali domiciliari o a distanza o resi nel rispetto delle direttive sanitarie negli stessi luoghi ove si svolgono normalmente i servizi senza ricreare aggregazione. Tali servizi si possono svolgere secondo priorità individuate dall’amministrazione competente, tramite coprogettazioni con gli enti gestori, impiegando i medesimi operatori ed i fondi ordinari destinati a tale finalità, alle stesse condizioni assicurative sinora previsti, anche in deroga a eventuali clausole contrattuali, convenzionali, concessorie, adottando specifici protocolli che definiscano tutte le misure necessarie per assicurare la massima tutela della salute di operatori ed utenti.

Come richiedere, quindi, l’attivazione di tali servizi alternativi, al proprio domicilio? Per aiutare i cittadini, ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) ha predisposto, grazie alla sua Unità di Crisi dedicata a questo momento difficilissimo per tutti - ed ancor più per le famiglie di persone con disabilità  – due moduli che le famiglie possono utilizzare per chiedere l’attivazione di tali servizi: uno per la scuola e uno per i servizi sociosanitari o socio assistenziali (alternativi ai centri) e uno per i servizi scolastici.

1) IL MODULO PER I SERVIZI DEI CENTRI
1) Il primo modulo è per richiedere la conversione dei servizi fruiti dalla persona con disabilità presso il centro con attività sospese nelle prestazioni di cui all'art.48 D.L. n. 18 del 17.3.2020.
Il richiedente dovrebbe essere l’interessato, tuttavia, in caso di misure di protezione giuridica, il modulo può essere compilato anche da tutore, amministratore di sostegno o altro
Il destinatario della richiesta è l'amministrazione che garantisce il servizio (può essere il Comune o l'Azienda Sanitaria, a seconda).
La tipologia di servizio da richiedere è scelta dalla famiglia, che può indicare una preferenza rispetto alle tre possibilità previste dal D.L. 18/20 e in particolare se intende fruire di prestazioni in forme individuali domiciliari, a distanza, o negli stessi luoghi ove si svolgono normalmente i servizi senza ricreare aggregazione.

Si suggerisce di accompagnare la richiesta anche con la firma del genitore in fondo al modulo per presa visione e accettazione.
(Qui il modulo scaricabile in formato word)

2) IL MODULO PER LA SCUOLA
il secondo modulo è per richiedere la garanzia, durante la sospensione, della piena fruizione diritto alla didattica a distanza nei confronti degli alunni con disabilità, e in particolare di sollecitare, di contempo, la contestuale attivazione dei servizi scolastici (assistenza all'autonomia e comunicazione) ex artt. 9 D.L. 14/20 e 48 D.L.18/20 per scuole elementari medie e superiori.
Le norme, ricorda ANFFAS, prevedono quest'ultima soluzione, ferme restando tutte le altre condizioni legate alla frequenza a distanza, ivi comprese la presenza dei docenti curriculari e di sostegno e approntamento e forniture delle necessarie tecnologie.
Anche in questo secondo modulo vi è la possibilità di presentare la richiesta tramite amministratore di sostegno/tutore/genitore oppure personalmente in caso di persona con disabilità maggiorenne che non goda di alcuna forma di protezione giuridica. Anche in questo caso, si suggerisce di accompagnare la richiesta anche con la firma del genitore in fondo al modulo per presa visione e accettazione.
(Qui il modulo scaricabile in formato word).

Potrebbe interessarti anche:

Misure Decreto Cura Italia: aumento Permessi Legge 104

Nell’Italia nella morsa del Coronavirus le famiglie di persone con disabilità navigano a vista

Redazione
bottoncino newsletter

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy