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Audite alcune associazioni che hanno espresso posizioni, proposte e memorie per gli interventi normativi a tutela, riconoscimento e sostegno dei caregiver familiari di persone con disabilità

In questi giorni si è tenuto il Tavolo di ascolto con il Vice Ministro Bellucci, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sulla Legge Delega del Governo in materia di politiche a favore di persone anziane (Legge 33/2023), con il quale sono state audite diverse organizzazioni afferenti al mondo della disabilità. In questo contesto il Governo ha voluto sentire la loro posizione in vista della stesura di quelli che saranno i decreti che daranno attuazione alla Legge sulla non autosufficienza, e concretizzare il percorso di riconoscimento e tutela dei caregiver familiari.

LA POSIZIONE DELL’ASSOCIAZIONE CAREGIVER FAMILIARI CARER
Fra le organizzazioni che hanno partecipato all’audizione, l’associazione Caregiver Familiari - CARER ETS ha messo in evidenza come l’approvazione della legge delega al Governo in materia di politiche a favore delle persone anziane sia stata un importante risultato, ma la cui attuazione richiede un rilevante lavoro interistituzionale e un’adeguata dotazione di risorse.
Al tempo stesso l’Associazione ha sottolineato come la Legge, pur raccogliendo molti dei contributi elaborati dal “Patto per il nuovo welfare”, (con il contributo della stessa CARER ETS), sia stata privata di riferimenti espliciti al ruolo di cura dei caregiver familiari nell’ambito del percorso assistenziale che accompagna la perdita di autonomie.
In particolare, secondo CARER ETS, fulcro da cui deve partire tutto è la definizione stessa di caregiver, che dovrà tener conto dell’articolata e diversificata platea di chi svolge questa funzione. In particolare, rilevano dall’associazione, limitare il riconoscimento del ruolo di caregiver esclusivamente alle persone conviventi con l’assistito, escluderebbe ingiustamente una ampia quota di chi cura cercando di mantenere un bilanciamento fra cura e propria vita familiare. Si pensi ad esempio alle differenze tra chi fornisce una assistenza genitoriale o del coniuge in convivenza, e all’assistenza da parte ad es di una figlia /figlio od altra relazione parentale o di persona amica, dove risulta necessario conciliarsi con compiti genitoriali o affettivi verso altri componenti familiari con specifici spazi di vita.
Per questo, sottolinea CARER ETS, gli aspetti chiave per la figura del caregiver sono individuati in: sostegno psicologico, informazione, funzione attiva e riconosciuta nel piano assistenziale che preveda formazione/addestramento, integrazione con i servizi professionali, sollievo e sostituzioni di emergenza, riconoscimento di coperture pensionistiche e delle competenze acquisite per un rientro e una riqualificazione nel mercato del lavoro al termine del percorso di cura.
Un ruolo che va sostenuto anche con politiche mirate di conciliazione rispetto al lavoro e, per i giovani che condividono attività di cura dei propri cari, con i percorsi scolastici o di ingresso nel mercato del lavoro.

LE PROPOSTE DI AISM
Tra i partecipanti al tavolo, anche AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, che ha presentato i propri contributi, messi sotto forma di memoria, partendo dalla necessità di una completa sinergia tra la Legge Delega sulla Disabilità (Legge 227/2021) e la Legge sulla non autosufficienza (Legge 33/2023), come già sostenuto assieme con FISH sin dai primi confronti sul disegno di legge delega", dichiara Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali e Relazioni Istituzionali AISM. Inoltre si è sottolineata l'urgenza di garantire ai caregiver familiari uno status di piena soggettività. "Non devono essere considerati semplici supporti, ma veri e propri attori cruciali nel processo di cura e assistenza delle persone non autosufficienti" dice Bandiera, evidenziando l'importanza di riconoscere i bisogni specifici dei caregiver familiari, inclusi quelli legati al lavoro e all'inclusione sociale, alle tutele previdenziali e assicurative, alle necessità di formazione, ai bisogni di cura e sollievo.

AISM ha quindi sollecitato l'adozione di norme che garantiscano la flessibilità lavorativa ai caregiver, compreso il diritto allo smart working. Inoltre, è stato chiesto un maggiore sostegno al welfare aziendale per i caregiver delle persone con disabilità e anziani non autosufficienti. Bandiera ha sottolineato la necessità di coinvolgere attivamente i caregiver nel processo di presa in carico e ha richiamato l'attenzione sulla sensibilizzazione dell'intera comunità civile verso il ruolo fondamentale dei caregiver familiari.

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