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Alcamo, 24 gennaio 2004

Gentile Redazione, nel porgervi i miei ringraziamenti per il rilievo dato alla mia personale situazione, vorrei qui pubblicamente ringraziare anche l'Amministrazione Comunale di Alcamo per la celerità con cui si è mossa dopo aver letto la mia lettera.
Vi è purtroppo un fondo di amarezza nel dover accorgersi come si debba sempre urlare ad alta voce per ottenere quei diritti e quelle attenzioni che tutti, come cittadini, abbiamo diritto di avere.
Sono cosciente che il mio Comune fa a volte molto con poco, e sicuramente, molto di più di altri Comuni del nostro martoriato Sud, ma sappiamo tutti quanto si possa dare di più. Sempre!
L'Anno Europeo della Persona Disabile appena conclusosi ci ha mostrato come, al di là delle belle parole, si sia fatto ben poco per rimuovere quelle barriere - in primo luogo culturali - che affliggono la nostra Società.
Proprio di recente, in occasione di uno di tali "convegni di parole" tenutosi ad Alcamo, abbiamo  avuto occasione di portare alla luce tante pecche delle amministrazioni con un intervento letto da una ragazza disabile, che si è fatta portavoce delle necessità delle persone disabili non solo Alcamesi.
Il suo intervento è stato il più applaudito, il più incisivo, ma già nella scelta dei tempi ci si è ritrovati con l'ascolto seppur partecipe, di poche personalità e l'assoluta mancanza di rilievo data dai Media alla manifestazione, a parte le solite frasi trite e ritrite delle Autorità presenti all'apertura del Convegno.
In sintesi, ciò che si chiedeva all'Amministrazione era una maggiore disponibilità all'ascolto delle persone disabili, attraverso soprattutto l'istituzione di una Consulta per l'Handicap, formata dagli stessi, che abbia la possibilità di esprimere il proprio parere su quelle decisioni dell'Amministrazione che toccano la vita di dette persone.
L'istituzione della figura del difensore civico sarebbe poi auspicabile in tutte le Amministrazioni come unica figura con cui rapportarsi in casi simili al mio, senza dover ricorrere ad altre mezzi.
A volte, ci si rende conto che le difficoltà che incontra un'Amministrazione, non sono quelle di una mancanza di fondi, ma di non utilizzare bene detti fondi!
E chiedere un parere su chi dovrebbe trarre giovamento da queste spese è sicuramente la cosa primaria da fare.
Si tende, mi pare, ad accorpare poi le necessità delle persone disabili, non tenendo conto delle specificità di tali situazioni, che bisognano di interventi mirati e, spesso, personalizzati.
Mischiare le esigenze di disabili fisici e psichici, come si tende a fare nella maggior parte dei casi delle strutture presenti sul nostro Territorio, ad esempio, è quanto di più deleterio possa esservi!
Il disabile psichico chiede soprattutto attenzioni, il disabile fisico, chiede diritti!
Diritti spesso negati, non solo dalle Amministrazioni, ma financo dalla comunità di persone che lo circonda, con atteggiamenti ostili verso la sua voglia di autonomia, di amore, di vita!
Vi ringrazio per avermi letto, e se vorrete, come mi auguro dare rilievo alla cosa, vi allego il testo letto da Laura Lipari referente locale dell'A.N.M.I.C. al recente Convegno svoltosi ad Alcamo.

Salvatore Coppola

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