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Come fa una mamma che lavora, e che non trova spazio per il proprio piccolo nei troppo pochi asili nido disponibili? E se avesse a disposizione una "collega mamma", una persona di fiducia che vive vicina a casa o al luogo di lavoro?

E' l'idea di "Mamme in rete", titolo del progetto classificatosi al primo posto fra gli otto ammessi a finanziamento dal bando "Mamma per mamme" che l'Osservatorio Regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza ha predisposto per conto dell'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Veneto.

Il bando sopra citato risponde all'interesse della Regione Veneto "… ad approfondire lo studio-valutazione inerenti eventuali opportunità che siano aggiuntive rispetto all'esistente sistema di servizi a favore dell'infanzia, al fine di assicurare il sostegno alle famiglie nello svolgimento dei compiti genitoriali, in un'ottica di promozione di un'offerta articolata e che possa essere sostenibile anche sotto il profilo costi-benefici".

Il progetto "Mamme in rete" presentato dal C.C.S. (Consorzio delle Cooperative Sociali)  di Selvazzano Dentro (PD), entrato nella sua fase attuativa con la formazione di 11 coordinatori di area, prevede l'attivazione, in ciascuna delle sette province del Veneto, di un modello di servizio alla famiglia, innovativo per la nostra Regione, ispirato all'esperienza delle "tagesmutter" (mamme di giorno), ormai consolidata nelle regioni dell'Alto Adige e del Trentino.

Il concetto di base è molto semplice: la "persona di fiducia" che accudisce bambini di altri in casa propria, da sempre presente in tutte le realtà locali, viene riconosciuta ed inserita nella rete di servizi alla famiglia, grazie ad una serie di elementi (formazione iniziale e permanente, collegamento con altri servizi all'infanzia, supporto logistico e supervisione pedagogica da parte di una cooperativa sociale locale aderente al consorzio) posti a garanzia del mantenimento degli standard qualitativi previsti, sia dal punto di vista ambientale che educativo.
La famiglia che individua in questo servizio l'opportunità che meglio risponde alle proprie esigenze di cura e accoglienza del bambino, in virtù della flessibilità di accesso e di orario che esso offre, della dimensione domestica che lo caratterizza, della sua capillarità sul territorio, potrà affidare con tranquillità il proprio figlio  alla "mamma in rete" prescelta.

Fino a novembre sono state selezionate, in tutte e sette le province venete, persone motivate a cogliere un'opportunità professionale nuova e stimolante, e disposte ad aprire la propria casa per accogliere ed accudire  un piccolo gruppo di bambini di età compresa fra i 3 mesi e i 3 anni.

Dopo la formazione e le iscrizioni delle famiglie interessate ad usufruire del servizio, il servizio da gennaio partirà, con le case delle "mamme in rete" opportunamente attrezzate per l'accoglienza.
 
Per la realizzazione del progetto, unico per la sua diffusione a livello regionale, il Consorzio CCS si avvale della collaborazione di 12 cooperative sociali ad esso aderenti che, a partire dall'esperienza maturata nei servizi per la prima infanzia che già gestiscono, hanno accolto la sfida di lavorare in rete, attraverso un proprio coordinatore, per promuovere la sperimentazione del nuovo servizio. Il modello, declinato sulle singole realtà locali di appartenenza, sarà convalidato attraverso il confronto fra i coordinatori di area ed il monitoraggio costante attuato dal Consorzio.

Queste le considerazioni rilasciateci da Luciano Franceschi, educatore presso un Ceod, che già abbiamo intervistato: "Vi è un fattore importante di motivazione che è difficile da spiegare. Chi apre la propria casa in realtà è già prima di tutto una persona aperta all'incontro con l'altro, che non è solo un bambino, ma è una famiglia di cui il bambino è parte. L'aspetto economico non può reggere la presa in incarico di questa situazione. È quindi anche un fattore culturale di incontro, di aiuto, non lontano da alcune radici del nostro territorio veneto. È un riconoscimento verso il "lavoro" di mamma e il suo sapere. Una legittimazione, parziale, del ruolo della donna mamma che aiuta altre famiglie a sostenere un equilibrio sempre più in crisi a causa del lavoro che cambia, della società che cambia, delle leggi che ritardano. Si ricrea una piccola comunità di mutuo aiuto, una situazione economica in cui il profitto non è solo materiale ed economico, ma in pari modo di qualità della vita."

INFO:
Aspiranti "mamme in rete" e famiglie interessate ad usufruire del servizio si possono rivolgere alla sede del Consorzio CCS (Tel 049 8059886; e-mail: info@reteccs.org) o direttamente ai due coordinatori Chiara De Besi e Franceschi Luciano per l'area di Padova (Tel Chiara De Besi 3474179210  Franceschi Luciano 3474179248; e-mail: chiara.debesi@reteccs.org; luciano.franceschi@reteccs.org)

Il sito dell'Osservatorio Regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza

L'indirizzo internet del Consorzio delle Cooperative Sociali 

Sull'iniziativa "tagesmutter" (mamme di giorno) della provincia di Bolzano vedi questa pagina.


[Valter Nicoletti

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