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Ben fatto.
L'amica Marina Cometto - presidente dell'associazione Claudia Botticelli di Torino - non si è limitata a scrivere una lettera.
Non si è limitata nemmeno a spedirla ai destinatari, i ministri Ferrero, Turco, e Bindi.
L'ha letta davanti a una video camera, rivolgendosi direttamente ai tre politici, e ha pubblicato il risultato su Youtube, come potete vedere anche qui sotto.

Qual è il motivo del contendere?
Vi anticipiamo il punto essenziale: la politica non sostiene le famiglie dei disabili gravissimi. Qualcuno dirà che non è una novità purtroppo. Ma c'è bisogno di persone come Marina, che non si arrendono, e che non danno per scontata la situazione attuale.
Eccovi di seguito la sua lettera.

Al Ministro della solidarietà sociale Ferrero, al ministro della sanità Livia Turco e al ministro per la famiglia Rosy Bindi perchè finalmente si occupino ognuno per quanto di competenza di un argomento che sta portando molte famiglie alla disperazione.

I bambini che nascono con gravissima disabilità a causa di malattie metaboliche, genetiche o da trauma da parto sono purtroppo in grande aumento.
Molti di questi vengono sottoposti a tracheostomia per permettere loro di respirare, altri addirittura hanno come compagno di vita un ventilatore meccanico e devono essere aspirati dalle secrezioni che se non fossero rimosse potrebbero soffocarli, molti sono alimentati con la PEG, ovvero  un sondino all’altezza dello stomaco con cui viene somministrato il cibo, tramite una pompa; molti hanno anche disabilità intellettive e sensoriali.
I genitori quasi sempre accettano accolgono e amano il loro bimbo e chiedono di essere messi in condizione di potersene occupare a domicilio, chiedono assistenza adeguata per le ore in cui si devono assentare per andare al lavoro (che è un diritto sancito dalla Costituzione), o per occuparsi degli altri figli. E qui si presentano le difficoltà.
Purtroppo le loro voci non sono ascoltate, e le madri sono costrette a lasciare il lavoro per occuparsi totalmente del figlio diventando infermiere a tutti gli effetti perché, a detta di alcuni Servizi sociali, questi bambini possono essere solo assistiti da personale infermieristico ma le ASL non vogliono fornirlo in quanto troppo costoso, e non previsto nei Livelli Essenziali di Assistenza. Altri Servizi Sociali ritengono che l’assistenza possa essere prestata da personale non sanitario, che si accontenti però di una retribuzione non adeguata all’impegno richiesto e alla responsabilità corrispondente.
Altri ritengono che nulla sia dovuto per l’assistenza di minori.
Le Regioni non intendono stanziare fondi specifici.

Ministro FERRERO, sono stati stanziati fondi per la non autosufficienza: possono essere usufruiti anche da queste famiglie e come?
Ministro TURCO, vi sono progetti sanitari importanti abbondantemente finanziati anche per l’estero, questi sopraccitati non sono abbastanza importanti?
Ministro  BINDI, sembra che la famiglia sia al primo posto per importanza nei progetti politici. Queste famiglie perché non vi rientrano?

Possibile che non riusciate, collaborando insieme, a creare anche per queste famiglie delle risorse esigibili senza dover sempre ricorrere alle vie legali?
Possibile che vengano rifiutate dalle Regioni e dalle ASL le risorse per queste assistenze, perché ritenute troppo costose ignorando il diritto di un bambino di rimanere con la propria famiglia?

Le pari opportunità non esistono per queste famiglie?

Marina Cometto, presidente dell'associazione Claudia Bottigelli 

INFO:

Associazione per disabili gravissimi Claudia Bottigelli
Via P. Togliatti n°25  
10135 Torino
338/3686730

Marina Cometto, che abbiamo avuta con noi tedofora alle Paralimpiadi di Torino 2006, ha già firmato altri articoli in Disabili.com:
“PERCHÉ NON MIGLIORARE LA PERMANENZA DEI NOSTRI FIGLI IN RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA?”

ITALIA PAESE DEI DIRITTI. MA SOLO SULLA CARTA...


[Redazione]

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