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All'insegna dell'aiuto all'integrazione delle persone disabili i primi interventi di Stefano Valdegamberi, neoassessore regionale alle Politiche Sociali del Veneto.
Contributi ai comuni per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati, l'istituzione di un elenco regionale degli amministratori di sostegno, contributi ai centri di servizio per non autosufficienti, e altro ancora. Tanti interventi diversificati per questi primi due mesi da assessore, in sostituzione di Antonio De Poli, che ha lasciato il servizio regionale per impegnarsi in senato.
Molti degli interventi sono del resto nel solco di una tradizione sociale consolidata, come ricorda lo stesso Valdegamberi: "Il Veneto ha da sempre posto in primo piano, fra i propri obiettivi istituzionali, l’individuazione di politiche che puntino alla migliore integrazione delle persone con disabilità in tutti i settori della vita sociale, a creare un sistema organico di servizi fra loro integrati, a sostenere la famiglia, a far permanere le persone con disabilità nel proprio ambiente di vita”.

Un impegno che si verifica conti alla mano: i servizi della regione Veneto seguono circa 15mila persone con disabilità, di cui oltre 5300 frequentano i Ceod, 2600 sono ospitate nelle strutture residenziali, 2850 sono alunni seguiti dal servizio di integrazione scolastica, oltre 5300 sono persone con disabilità a carico del servizio d’integrazione lavorativa. I finanziamenti nel settore sono passati dai circa 33,7 milioni di euro del 2001 ai 76,6 milioni di euro del 2006.

A queste risorse dedicate vanno sommate quelle che riguardano i non autosufficienti. In questo inizio 2007 sono usciti i dati relativi al 2005, in concomitanza con l'approvazione da parte della Giunta veneta del rendiconto dell'anno 2005 presentato dalle Aziende Ullss relativo all'attività svolta nei centri di servizio. Si scopre così che la spesa sostenuta dalla Regione Veneto per riconoscere le quote di rilievo sanitario alle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani non autosufficienti e disabili del territorio veneto è stata di 373 milioni di euro, di cui 344 destinati agli anziani non autosufficienti e 29 ai disabili.
"Per centri di servizio - ricorda Valdegamberi - si intendono le strutture residenziali, storicamente le "case di riposo" ma presenti ora con diversi profili per rispondere alle mutate esigenze di assistenza. Si va dai centri diurni per anziani non autosufficienti, ai centri di assistenza per le demenze senili (tra cui l'Alzheimer), dai centri residenziali alle comunità alloggio per disabili. In diversi casi, tali strutture svolgono anche una funzione di 'sollievo' temporaneo per le famiglie, aspetto che diventa sempre più importante nell'offerta generale di servizi in questo settore".

Nel Veneto si tratta di circa 300 enti (appartenenti alle Ulss, ai Comuni, oppure costituite come Ipab - istituzioni di assistenza e beneficenza -, o come società o fondazioni o cooperative, o congregazioni religiose) ed ospitano oltre 21 mila anziani non autosufficienti; ai centri diurni sono assegnati invece circa 600 posti mentre sono circa 2600 i disabili ospitati in struttura.
"Negli ultimi anni c'è stato un aumento costante degli investimenti regionali in questo settore che sono andati di pari passo con il potenziamento dei servizi territoriali a favore delle famiglie e, inoltre, con la destinazione diretta di aiuti economici consistenti in particolare per la domiciliarietà. A questo sono destinati gli 'assegni di cura', recentemente deliberati dalla Giunta veneta, che permetterano la permanenza della persona non autosufficiente in casa propria, non solo come fatto di civiltà sociale e di solidarietà umana ma anche come fattore che razionalizza la spesa sanitaria e consente, nel medio periodo, rilevanti economie di scala".

Ancor più specifico il finanziamento approvato a sostegno del Centro polifunzionale per la promozione della salute e della vita sociale dei ciechi e degli ipovedenti, con sede presso l'Istituto Configliachi di Padova.
La Giunta veneta, su proposta dell'Assessore regionale alle politiche sociali, ha approvato un contributo di 250 mila euro, "finalizzato - spiega Valdegamberi - alla realizzazione e gestione di programmi di consulenza, informazione e promozione sociale, di programmi a carattere socioriabilitativo destinati all'autonomia di queste persone disabili e al loro inserimento sociale e lavorativo".

Per il capitolo "eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati", si registra una deliberazione, a fine dicembre e sempre su proposta di Stefano Valdegamberi, di 2 milioni di euro di contributi 2006 a favore di enti pubblici e di soggetti privati.
Il provvedimento è previsto dalla legge regionale n.41 del 1993 e prevede di finanziare le amministrazioni comunali che fanno richiesta di contributi per permettere alle persone con disabilità di realizzare, nelle proprie case, interventi di eliminazione di opere murarie che rappresentino barriere architettoniche, di acquistare ausili, attrezzature e dispositivi che favoriscano l'accesso e la mobilità nelle abitazioni stesse, e di adattare mezzi di locomozione privati.
“Il governo veneto – spiega Valdegamberi – considera di grande importanza questo tema, ritenendolo fondamentale per la compiuta realizzazione del diritto di cittadinanza e di pari opportunità dei cittadini con disabilità".

Infine il nuovo elenco regionale degli amministratori di sostegno voluto dall'assessore, elenco che verrà messo a disposizione degli organi giudiziari.
Tale istituto giuridico è rivolto alle persone con disabilità (anche temporanea) ed è stato introdotto dalla legge n. 6 del gennaio 2004, a superamento degli istituti dell'interdizione e dell'inabilitazione.
Ne dà notizia lo stesso assessore regionale il quale precisa che l'elenco regionale è introdotto in via sperimentale per un periodo di due anni e fa parte di un più ampio provvedimento che prevede la redazione e l'attuazione di un piano operativo di formazione degli amministratori di sostegno.
"A fianco dell’amministratore di sostegno - ha ricordato l'assessore - vengono introdotte anche le figure del tutore e del curatore che riguardano persone non solo disabili mentali ma anche fisici e psichici, anziani confusi e/o non più in grado di provvedere pienamente a sé e ai propri interessi e chiunque per un periodo temporaneo non sia in grado di poter esercitare pienamente i propri diritti.”

INFO:

Vedi il portale veneto dedicato alle politiche sociali, VenetoSociale.it

Una breve presentazione del neoassessore Stefano Valdegamberi

Sul Centro polifunzionale per la promozione della salute e della vita sociale dei ciechi e degli ipovedenti vedi questo articolo:
UN CENTRO POLIFUNZIONALE PER AIUTARE CHI NON VEDE

Sulle Barriere architettoniche in case private vedi anche questo contributo:
BARRIERE ARCHITETTONICHE NELLE CASE PRIVATE?


Sulle politiche sociali venete in generale vedi:
PICCOLI GESTI CHE FANNO GRANDE UNA REGIONE


[Alberto Friso

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