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Quante volte avrete sentito dire che il cane è il migliore amico dell’uomo?
Sicuramente è così, anche se adesso parliamo di animali più in generale.
Dai risultati emersi dalla ricerca sugli atteggiamenti e i comportamenti dei bambini e degli adolescenti (9-18 anni) nei riguardi degli animali, che l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) del CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha svolto con il professor Frank R. Ascione della Utah State University e con la collaborazione dell’Ufficio Diritti Animali del Comune di Roma, è risultato, infatti, che alcuni bambini e adolescenti italiani hanno un concetto allargato di violenza nei confronti degli animali.

Questo concetto include non solo comportamenti socialmente non accettati, ma anche comportamenti socialmente accettati, che comunque procurano danno e sofferenza agli animali.
I maschi (23,78%) manifestano più delle femmine (9,72%) atteggiamenti violenti verso di loro.
Circa il 90% ne possiede o ne ha posseduto uno, anche se per un periodo breve, e un buon 80% si dichiara molto affezionato ai propri animali.

I dati sono stati presentati durante il convegno “Bambini e animali: empatia e crudeltà”, e sono frutto dello studio condotto, utilizzando un questionario anonimo, in 12 scuole (3 elementari, 5 medie inferiori e 4 medie superiori) situate a Roma, nella provincia di Roma e nella provincia di Firenze.

Camilla Pagani, ricercatrice dell’ISTC-CNR, e autrice del lavoro con il collega Francesco Robustelli, ha così spiegato i risultati: “Le domande hanno preso in considerazione molti aspetti del rapporto dei giovani e giovanissimi con gli animali, tra cui, ad esempio, l’eventuale possesso di un pet (animale domestico), la sua perdita, le preoccupazioni legate a esso, l’essere stato testimone o l’avere compiuto atti ostili nei riguardi degli animali, la paura degli animali, gli atteggiamenti nei confronti della caccia, dei giardini zoologici, dell’uso di pelli e pellicce e dell’impiego degli animali nei circhi”.

Complesso e variegato il quadro che ne emerge.
Molti dei nostri giovani – prosegue Pagani, – soprattutto i più piccoli, denotano un’elevata sensibilità verso gli animali.
Bambini e adolescenti, poi, si preoccupano molto per i propri animali e li considerano minacciati non tanto dai familiari quanto piuttosto dal mondo esterno, che è dunque percepito come pericoloso.
Un numero elevato di alunni, inoltre, ha confessato di avere trovato conforto negli animali soprattutto nei momenti difficili
”. §

Si tratta, indubbiamente, di uno studio importante, che mancava nel nostro Paese e che può avere implicazioni notevoli non solo in ambito scientifico, ma anche educativo, legislativo e politico.
È‚ ormai nota da tempo, infatti, la stretta correlazione tra gli atti di crudeltà verso gli animali e la presenza di problemi psicologici di vario tipo, legati in particolare a realtà familiari violente o degradate.
Al contrario, l’empatia nei confronti degli animali può produrre effetti positivi sullo sviluppo dei bambini e degli adolescenti.

Insegnare ai bambini ad avere un buon rapporto con gli animali – spiega Francesco Robustelli dell’ISTC-CNR – può convincerli che la razionalità umana è in grado di produrre un ordine sociale diverso da quello attuale e nello stesso tempo differente dall’ordine naturale”.

L’animale, insomma, può essere un ottimo veicolo educativo e può aiutare a instaurare un corretto rapporto con il diverso.
Perciò, cosa aspettate?
Natale è vicino, e quale migliore occasione per regalare un cucciolo ai vostri bambini?
Ricordatevi, però, che un animale deve essere per sempre...


Anche noi ci siamo già occupati dell’impiego di animali a scopo terapeutico:

Per informazioni

Camilla Pagani
Tel. 06 86090378
E-mail c.pagani@istc.cnr.it

Consiglio Nazionale delle Ricerche

Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione


[Vera Zappalà]

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