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Quante volte abbiamo sentito dire che il 2003 è l'Anno Europeo delle Persone Disabili?
Forse sorge spontaneo il sospetto che sia stato proclamato tale perché molti, troppi, sono i "problemi non risolti" relativi alla disabilità.

Nella sola Italia circa 3.000.000 sono le persone disabili, e 3 famiglie su 20 vivono in situazione di handicap: vale a dire che il 15% della popolazione italiana vive in una situazione di handicap, perché il disagio non è solo del disabile ma dell'intero nucleo familiare.
Ogni famiglia deve essere messa nella posizione di accogliere, assistere e garantire a ciascun figlio, disabile o non disabile, la possibilità di uno sviluppo completo e armonico secondo le proprie capacità.
D'altro canto, non sempre una famiglia che vive una situazione di handicap riesce ad ottenere tutto il sostegno e le informazioni di cui necessita.
Oggigiorno tantissime sono le Associazioni, a volte più di una per ogni tipo di disabilità o di patologia che implichi una disabilità.
E, del resto, i problemi legati alla disabilità non sono separabili.

Molte ad esempio, sono le richieste che l'Associazione Superamento Handicap di Foggia riceve: è evidente, perciò, che i diritti dei disabili non sempre vengono rispettati e le Associazioni gestite da disabili o loro parenti non sono sempre in grado di farli rispettare.
Queste sono alcune delle problematiche sollevate: "Una scuola media ha negato l'iscrizione alla I Media a dieci ragazzi disabili; alcune scuole non garantiscono il personale aiuto ai disabili fuori dalla classe; alcune Regioni dal 2000 non danno più i contributi alle famiglie per l'eliminazione delle barriere architettoniche; molte ASL negano alcuni ausili; non tutti i disabili hanno l'assistenza domiciliare;  pochissimi disabili entrano nel mondo del lavoro...".
La stessa legge quadro n. 104/92 deve essere cambiata affinché diventi una vera legge e deve essere sostituito il verbo "potere" (presente in essa) con il verbo "dovere".
Che senso hanno, poi, questi articoli?
L'art. 9: "Il servizio di aiuto personale, che PUÒ essere istituito dai Comuni o dalle Unità Sanitarie Locali nei limiti delle proprie ordinarie risorse di bilancio...".
L'art. 10: "I Comuni, anche consorziati tra loro o con le Province, le loro unioni, le Comunità montane e le Unità Sanitarie Locali, nell'ambito delle competenze in materia di servizi sociali loro attribuite dalla legga 8 giugno 1990, n.142 POSSONO realizzare con le proprie ordinarie risorse di bilancio...".
L'art. 39: "Le Regioni POSSONO provvedere, nei limiti delle proprie disponibilità di bilancio...".
Il comma 8 dell'art. 24: "Il Comitato per l'edilizia residenziale... dispone che una quota dei fondi per la realizzazione di opere di urbanizzazione e per interventi di recupero sia utilizzata  per la eliminazione delle barriere architettoniche...".

Insomma, chi difende oggi i diritti di TUTTI i disabili in  Italia?
Alcune Commissioni di invalidità riconoscono l'indennità di accompagnamento solo dopo il terzo anno di età perché ritengono che fino a tale età tutti i bambini abbiano bisogno dell'attenzione dei genitori: ciò è falso, perché un bambino normodotato a un anno incomincia a camminare e a parlare e a due anni a togliersi il pannolino, e non frequenta certo i Centri di riabilitazione.
A chi deve rivolgersi il genitore per difendere il diritto all'indennità di accompagnamento entro il terzo hanno di età?
Quando riconoscere invalido un ammalato di sclerosi?
Di quali ausili a diritto il disabile? Il computer è un comunicatore simbolico?
Chi deve informare il disabile sulle sue potenzialità e sui suoi diritti?
Chi deve aiutare le famiglie nei casi gravi e gravissimi in cui c'è bisogno di assistenza 24 ore al giorno (esempio nei casi di coma vigile, di pluriminorati gravi, di grave disabilità mentale…)?
Chi assicurerà il funzionamento del dopo di noi dopo la realizzazione delle strutture?

Sono tutte domande a cui non è facile dare una risposta immediata e concreta.
Proprio da qui nasce la provocazione dell'Associazione Superamento Handicap, ritenendo che  sia necessario un SINDACATO che rappresenti tutti i disabili, che operi per il rispetto dei diritti di tutti disabili e che partecipi alle trattative con gli Amministratori della cosa pubblica, affinché realmente si possano fa emergere le diverse abilità di ciascun individuo.

La sfida è lanciata... vedremo chi l'accetterà!


INFO
Associazione Superamento Handicap
Dino Mauro Di Tullio
Via dei Sabini nr. 65
71015 San Nicandro Garganico (FG)
tel. 0882 47 55 66
E-mail diditull@tin.it

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