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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una madre angosciata. Perchè il lavoro le impedisce di assistere la figlia, disabile. Perchè si sente abbandonata, soprattutto da un governo che "concede agevolazioni per l'acquisto di natanti" mentre considera "troppo oneroso il prepensionamento di 10 anni per genitori che assistano figli disabili gravi".
Ed è proprio su questo punto che un gruppo di famiglie ha concentrato la sua azione. Scrivendo un appello (che riportiamo) e organizzando una raccolta di firme per invitare le istituzioni a legiferare sul prepensionamento di questi genitori in serie difficoltà.

"Domenica sarà Pasqua e la settimana successiva ci saranno le elezioni regionali. Normale amministrazione direte voi...
Ma non per una famiglia come la nostra. In certi casi è crisi profonda! Ho una ragazza disabile di 16 anni e sono separata (padre inesistente).
La scuola chiuderà per diversi giorni e io non saprò a chi affidare mia figlia! Esauriti i due anni di congedo straordinario, già intaccate le ferie 2005 in modo importante e i tre fatidici giorni mensili di permesso per assisterla durante l'influenza, il mio datore di lavoro (privato) comincia a scalpitare, e non a torto! Le 12 ore di Assistenza domiciliare settimanale coprono a malapena le mie uscite del mattino alle 6,00 e i miei rientri dal lavoro in ritardo rispetto all'uscita da scuola della bambina.
Sono disperata anche perchè l'estate si avvicina e io non saprò cosa fare quando chiuderà la scuola. Tra genitori stiamo tentando una petizione popolare per la raccolta di firme per ottenere un prepensionamento di 10 anni per genitori che assistano figli disabili gravi, ma il Governo dice che sarebbe troppo oneroso per lo Stato.
Noi continuiamo a raccogliere firme, mentre il prepensionamento si continua ad accordare per salvaguardare il patrimonio degli industriali in crisi e stamattina, dopo un pomeriggio in giro per uffici pubblici per risolvere un problema per l'assenza della bambina, ho sentito al Telegiornale una bella notizia: il Governo è felice di comunicare che con le agevolazioni concesse dall'ultima Finanziaria sarà molto più facile comprarsi un natante! Si, avete capito bene... barche!
Confortata dalla notizia sono venuta a lavorare, oggi ce l'ho fatta. Per i problemi di domani... si vedrà!!!
Un genitore"

Dal momento che la centralità della famiglia nella cura della malattia e nella tutela della salute risulta essere un dato consolidato, ai sensi della L. 328/2000, è opportuno anche tener conto delle difficoltà di organizzazione della vita domestica, di quelle legate all'attività lavorativa, dei problemi di relazione e comunicazione, della fatica e del logoramento delle persone sulle quali grava l'impegno di accudire quotidianamente i disabili; senza dimenticare le difficoltà di natura economica che possono derivare dalla necessità di far fronte ad impegni onerosi e prolungati nel tempo.
Per risolvere questi problemi, una legge per il prepensionamento è la soluzione migliore. Forse l'unica. La Consulta per l'Handicap del XII Municipio di Roma ha realizzato un appello, nato su proposta di numerose Associazioni Italiane che si occupano di handicap:
 
INSIEME PER UN'AZIONE CONCRETA
Non chiediamo soldi
Non chiediamo pietà
Non chiediamo assistenzialismo
CHIEDIAMO SOLO ATTENZIONE!
Siamo le famiglie di disabili gravi.
In un Paese dove la pensione anticipata è stata "regalata" a molte categorie, da anni sono ferme in Parlamento proposte di Legge per la concessione del prepensionamento ai genitori che assistono i propri figli disabili gravi.
La gravità, quando si parla di handicap, non è un termine generico ma presuppone una speciale condizione, certificata in base ad una visita collegiale, che comporti l'impossibilità per il disabile di compiere "gli atti quotidiani della vita".
Queste persone, se non vengono aiutate, non sono in grado di lavarsi, vestirsi, nutrirsi o partecipare alla vita sociale.
Nella maggior parte dei casi il disabile in condizioni di gravità dipende completamente dal genitore che si occupa di lui e quando egli raggiunge la maggiore età e perde quindi la possibilità di partecipare alla vita scolastica, la sua famiglia (spesso monogenitoriale) si trova di fronte a scelte terribili: lasciare il lavoro (senza aver raggiunto l'età della pensione) e vivere di assistenzialismo o affidare il proprio figlio ad un Istituto-lager di cui è tristemente ricca la cronaca di tutti i giorni. Troppo spesso abbiamo anche assistito alla disperazione di genitori che, senza un'opportunità degna di questo nome, preferiscono uccidere il proprio figlio ed uccidersi.
In un Paese che si ritenga civile abbiamo il dovere di offrire a queste famiglie una nuova possibilità: il prepensionamento!
Vi chiediamo quindi di aiutarci a sensibilizzare la classe politica italiana perché questa vitale necessità trovi presto una risposta. Con questo scopo abbiamo avviato la raccolta di firme per una Petizione Popolare che invita le istituzioni a legiferare sul Prepensionamento di genitori che assistono un figlio disabile grave: scarica il modulo e raccogli le firme a questo indirizzo.

INFO:
Club Letizia, Via Remondini 138, 00128, Roma

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[Francesca Lorandi]

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