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Renato Brignone, 32 anni, focomelico dalla nascita, è partito lunedì 26 agosto dal Lago Maggiore per raggiungere Roma a piedi. Renato, di Oggebbio (VB), compirà oltre settecento chilometri con le stampelle per raggiungere la sede di Sviluppo Italia e chiedere l'erogazione dei finanziamenti che spettano alla cooperativa sociale Onlus Ser.Gio.-Servizi Giovani di cui è presidente.
Lo abbiamo contattato telefonicamente lo scorso 11 settembre; prima di sentire quello che ci ha raccontato, è bene però riassumere velocemente le vicissitudini della sua Cooperativa.
Nel 1999 la cooperativa sociale Ser.Gio., costituita in maggioranza da under 30 e con lo scopo sociale dell'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, decide di realizzare una struttura alberghiera a Manegra di Oggebbio.  Si tratta de "La Dislocanda" (www.dislocanda.it), realizzata recuperando una colonia abbandonata; viene così offerta la possibilità di turismo accessibile, ovvero privo di barriere architettoniche, nell'Alto Verbano.
Questo gruppo di giovani ha molta voglia di fare, ma poche risorse economiche; per questo essi presentano domanda di finanziamento a Imprenditorialità Giovanile (società del ministero del Tesoro) nell'ambito della legge 236/93 che finanzia le imprese giovanili in campo turistico. E' l'aprile 1999. Dopo due anni di istruttoria, nel maggio 2001 il contratto di finanziamento non è ancora stato firmato. Il progetto è comunque andato avanti, grazie al credito bancario, e l'attività ha iniziato a lavorare solo come ristorante, non essendoci più liquidità per completare l'opera.
Il presidente Brignone decide per protesta di andare a Roma da Verbania con le stampelle, ma al secondo giorno di cammino viene fermato a Dormelletto (No): da Roma è giunta la convocazione per la firma del contratto di finanziamento. Si tratta di 500milioni di vecchie lire di mutuo a tasso agevolato,di circa 260 milioni di contributi a fondo perduto per gli investimenti (il progetto complessivo sfiora il miliardo) e di altri 170 milioni di spese di gestione.
La cooperativa presenta la documentazione per l'erogazione della prima tranche. A dicembre 2001 arrivano 182.144,78 euro. La cooperativa può avanzare con i lavori e realizzare anche le camere dell'albergo. A marzo 2002 presenta la documentazione per la seconda tranche di finanziamenti. Dopo oltre tre mesi, il 9 agosto Sviluppo Italia scrive che non intende procedere con l'erogazione dei contributi perché il bilancio 2001 si è chiuso in perdita. Nessuna clausola del contratto di finanziamento prevede il blocco dei finanziamenti per un simile motivo: Sviluppo Italia è tutelata economicamente da un'ipoteca su beni immobili e mobili di circa 800mila euro a fronte di un'erogazione di finanziamenti ben inferiore, eppure da Roma arriva il no all'erogazione.
La logica aberrante alla base del blocco dei finanziamenti è quindi questa: Sviluppo Italia dice: "Giovane imprenditore, hai una buona idea ma non hai soldi per realizzarla, ti aiuto io: inizia pure." Poi, quando il giovane imprenditore ha realizzato l'investimento e chiede i soldi che gli spettano, Sviluppo Italia gli risponde: "Mi spiace, ma i tuoi conti sono in rosso!" L'imprenditore ribatte: "Certo, mi sono indebitato perché mi hai detto che mi davi i soldi." Sviluppo Italia contesta: "Mi spiace, ti darò i soldi quando ne avrai trovati altri per coprire i debiti." L'imprenditore: "Ma hai un'ipoteca che ti tutela." Sviluppo Italia: "Fa niente."
Così Renato, il 26 agosto, dopo aver scalato il Monte Rosa la settimana precedente per dimostrare che è più facile raggiungere la seconda vetta d'Europa con una gamba sola che avere dei finanziamenti da Sviluppo Italia, si rimette in marcia da dove si era fermato l'anno prima.
Ed ecco quanto ci ha raccontato lo scorso 11 settembre, mentre si apprestava a raggiungere Follonica, perfettamente in linea con la tabella di marcia prefissata.
Come procede il viaggio?
"Bene. Mi trovo a Venturina, a venti Km da Follonica, e quindi sto rispettando perfettamente la mia tabella di viaggio!"
Ha avuto problemi la sera, nel trovare un posto per dormire?
"Talvolta ho dormito all'aperto, altre volte ho trovato ospitalità; raramente, visto che comunque non ho una grande disponibilità di mezzi economici (altrimenti non andrei a chiedere questi finanziamenti) ho pernottato in qualche albergo."
Viaggia da solo?
"Sì, sono completamente solo. Ho goduto della compagnia di un'amica solo nella prima settimana di settembre, quando questa persona si è presa una settimana di ferie per seguirmi con un camper preso a noleggio."
Quali sono le reazioni di chi la incontra?
"Sono tutte positive: molti si fermano per offrirmi un passaggio, altri mi invitano per il pranzo, altri ancora mi offrono da bere lungo il percorso. Un conoscente si è poi offerto di ospitarmi in albergo a sue spese durante gli ultimi giorni della mia marcia. La situazione peggiore, comunque, l'ho trovata in Liguria, i primi giorni del mio viaggio, quando ancora non si sapeva quasi nulla della mia iniziativa: allora ero veramente solo, e senza appoggi!"
E per stasera, è sistemato o prevede di dormire all'aperto?
"Questa sera sarò ospite di un partito locale, che ha organizzato una festa e mi ha offerto di pernottare a casa di uno degli organizzatori."
Cosa farà una volta arrivato a Roma?
"Bella domanda! Il mio obiettivo è quello di avere un contatto con qualcuno dei responsabili di Sviluppo Italia. Mi piazzerò davanti alla loro sede e cercherò di convocare una conferenza stampa. Comunque sono rassegnato: se anche riuscirò a parlare con qualche responsabile, so che non ne uscirà nulla, e alla fine si arriverà al disfacimento della Cooperativa di cui sono presidente. Sto cercando in tutti i modi di far valere i miei diritti, ma di certo non posso giocarmi la salute!"
I progetti per il futuro, quindi, non sono certo rosei…
"No davvero: o si trovano 78.000 euro per ripianare il bilancio, oppure, dopo aver licenziato i dipendenti, dovrò procedere con la chiusura della nostra attività. Di certo non mi abbasserò a chiedere l'elemosina per avere ciò che mi spetterebbe di diritto."
Si sta muovendo qualcosa grazie a questa sua iniziativa?
"Da parte della stampa sì: molti iniziano a interessarsi del mio caso, e a segnalarlo.
L'arroganza di Sviluppo Italia, invece, dà i brividi: pensi che hanno rifiutato il contraddittorio tra me e loro, organizzato da Radio Vaticana. Non vogliono nemmeno confrontare le mie ragioni con le loro. E pensare che, tempo fa, prima ancora di darmi i finanziamenti, Sviluppo Italia mi aveva invitato a due trasmissioni Rai, "Okkupati" e "La Grande Occasione" di Magalli, per parlare dei miei progetti. E ancora, mi hanno pagato in qualità di relatore per un Convegno sull'Impresa Sociale. Ma se le mie idee erano così valide da chiamarmi a esporle, perché poi non mi hanno dato il finanziamento? Ho aspettato 3 anni per avere la prima tranche di soldi, e nel frattempo mi sono indebitato, visto che i soldi me li sono dovuti far prestare: e loro che cosa mi hanno detto? Hai un buco in bilancio, e quindi noi non ti diamo più i soldi. Ma il buco l'ho fatto per anticipare quanto poi mi avreste dato voi…E invece così non è andato bene: anziché dirmi "Bravo, ti sei dato da fare mentre aspettavi il nostro aiuto", Sviluppo Italia mi ha detto "Scemo, dovevi aspettare i nostri soldi, e intanto lasciar andare tutto in rovina".
E non bisogna dimenticare che, da contratto, Sviluppo Italia avrebbe dovuto fornirmi un servizio di Tutoraggio per formarmi nella professione di ristoratore, ma questo obbligo non è mai stato rispettato. E così, per un passivo in bilancio di 78.000 euro, vanno in fumo 6 posti di lavoro. Se consideriamo che, da uno studio portato avanti nel settore dell'industria, garantire un singolo posto di lavoro costa 125.000 euro, figuratevi cosa costerà reinserire queste persone, e valutate voi se non era meglio dare il finanziamento alla Cooperativa! Io dovrò chiudere la struttura, e con la sua vendita ripianerò i debiti. Purtroppo non posso aspettare ancora molto, altrimenti gli interessi passivi supereranno il valore dell'immobile. Non ho più tempo per ulteriori tentativi per ottenere ciò che mi spetta."
Dalle parole di Renato Brignone traspare davvero una profonda amarezza, mista a una grande rabbia che lo spinge a tentare il tutto per tutto con questa ultima marcia.
Ma, una volta giunto a Roma, sarà davvero costretto a chiudere la sua attività e a gettare alle ortiche anni di lavoro? Noi ci auguriamo di no, e seguiremo fino alla fine gli sviluppi di questo "braccio di ferro"!


Calendario del percorso:
V 13/09
: Follonica - Castiglione della P. (km 23)
S 14:  Castiglione - Grosseto (Km 22)
D 15: Grosseto - Albinia (km 33)
L 16: Albinia - Montalto (km 40)
M 17: Montalto - Civitavecchia (km 38)
M 18: Civitavecchia - Ladispoli (km 33)
G 19: Ladispoli - Roma (km 40)

Per informazioni:
Ser.Gio.-Servizi Giovani csarl - Onlus
Via Luigi Cadorna, 26 - Oggebbio (VB)
servizi.giovani@libero.it

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