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SPECIALE PARCHI ACCESSIBILI 2010
a cura di Ilaria Vacca

sentiero

PERCORSI NELLA NATURA

Il percorso nella natura è l'elemento che permette di raggiungere determinati punti invece che altri e li mette in connessione tra loro.
E il progetto del percorso è l'elemento che determina da subito la minor o maggior accessibilità di un determinato luogo.
Questi alcuni degli aspetti progettuali a cui bisogna fare più attenzione: il sito, le caratteristiche geomorfologiche, le caratteristiche estetiche e vegetazionali, la pendenza longitudinale, la pendenza trasversale, la pavimentazione, la larghezza, i cordoli di contenimento, la forma, la vegetazione.
Il sito
Ogni percorso può, teoricamente, essere fruito da tutti ma chi ha esigenze "speciali" deve assolutamente essere informato delle difficoltà che può incontrare.
Se ogni percorso fosse rilevato con particolare attenzione, forse si scoprirebbero molti sentieri accessibili o adeguabili con piccoli interventi.
Perciò va eseguito innanzitutto il rilievo dello stato fatto e la restituzione dell'informazione.
Ogni percorso dovrebbe essere pensato per permettere anche ad utenti speciali di godere della natura nel modo più autonomo possibile.
La scelta del sito in cui aprire un nuovo percorso o adattarne uno esistente è un problema di tipo progettuale complesso che dipende da molte variabili.
Caratteristiche geomorfologiche
Questa è la caratteristica più importante. Infatti è necessario un tracciato pianeggiante o con lievissima pendenza e facilmente raccordabile con l'accesso (o eventuale parcheggio).
Spesso vi sono percorsi che hanno queste caratteristiche e possono essere resi accessibili con un intervento minimo.
Caratteristiche estetiche e vegetazionali
Le emergenze estetiche e vegetazionali possono essere le migliori tappe lungo il percorso ed il motivo principale che spinge il turista in quel posto.
Ciò risulta utile soprattutto a scopi didattici, sempre che queste non debbano essere salvaguardate e protette.
La pendenza longitudinale
La pendenza longitudinale del percorso deve essere lieve perché sia accessibile alle persone con carrozzina.
Buono è il percorso con pendenza del 2% anche se con brevi tratti al 5-6%.
Per tratti più pendenti, dipende da ogni quanto c'è un'area di sosta e se vi sono frequentemente dei piani per potersi girare e ritornare alla base.
Già per pendenze del 5-6% è bene prevedere la presenza di un corrimano ai lati.
La pendenza trasversale
La pendenza trasversale del percorso è prevista dal progetto per evitare ristagni di acqua e consentire il defluire delle acque verso le canalette laterali; deve essere pari all'1-2 % perché sia accessibile alle persone con carrozzina.
La pavimentazione
La pavimentazione deve essere priva di sconnessioni o, quando queste non sono superabili nell'ambiente naturale, è buona norma prevedere una deviazione del
percorso con un'alternativa o un allargamento del sentiero stesso (qualora possibile) che consenta di raggirare l'ostacolo.
Radici, pietre, canalizzazione delle acque meteoriche sono le principali cause di improvvise deviazioni delle ruote anteriori di una carrozzina o sedia a ruote.
La pavimentazione deve essere il più possibile naturale, e opportunamente drenante.
Per le persone ipovedenti e non vedenti deve essere realizzata un'adeguata segnaletica necessaria per orientarsi lungo il percorso.
Questo può essere ottenuto inserendo fasce di differenti materiali in corrispondenza dell'inizio e della fine dell'area, facendo attenzione ad usare linee rette e molto semplici.
Larghezza
La larghezza minima è di cm 120 ma varia a seconda del possibile accostamento di più utenti.
Panchine, cestini e altri elementi di arredo devono essere posti appena fuori del percorso per non creare intralci tra le persone.
I cordoli di contenimento
Ai lati del percorso è necessario un cordolo in legno di contenimento della pavimentazione compattata, preferibilmente in legno.
Può trattenere la ruota della carrozzina ed è segnale di confine per i non vedenti.
Forma
I percorsi dovrebbero mantenere, sempre nel rispetto dell'ambiente in cui si interviene, un andamento semplice e regolare, consentendo alle persone anziane o con problemi visivi di potersi orientare facilmente.
Lunghezza
Anche la lunghezza, se eccessiva, può costituire una "barriera", una difficoltà che può essere risolta attraverso la creazione di percorsi ad anello di diverse lunghezze.
La lunghezza dipende ovviamente dal grado di difficoltà che l'utente sopporta a causa del fondo sconnesso, della pendenza o dal tipo di soleggiamento e/o ombreggiamento prodotto dalla vegetazione.
Il percorso deve prevedere, ove possibile, (è consigliato ogni 10 metri nei percorsi urbani) slarghi che consentono la sosta momentanea o il cambio di direzione; infatti lunghezze eccessive su percorsi stretti possono provocare soste forzate.
Si consigliano pertanto percorsi interrotti da spazi di manovra in piano e sufficientemente dimensionati (minimo cm 150x150).
Vegetazione
E' da controllare la crescita di rami e le fronde sporgenti ai lati del percorso, perché possono provocare abrasioni o contusioni improvvise; nello spazio sottofronda, attraverso un'adeguata manutenzione, si terrà un'altezza minima libera da ostacoli pari a cm 200/250 da terra.
Percorsi temporanei
E' possibile, in oasi naturali o in arenili, fare uso di percorsi temporanei; in tal caso una buona soluzione è costituita dall'uso di tavolati annegati nel terreno, rete
elettrosaldata annegata nella sabbia o listelli di legno o materiale riciclato e componibile a nastro.
I grigliati utilizzati nella pavimentazione devono avere maglie inattraversabili da una sfera di mm 15, per evitare situazioni di pericolo alle persone che fanno uso di bastoni o simili.
Qualora i grigliati presentino forme rettangolari, queste devono essere poste con il lato maggiore verso la direzione principale di marcia.
Tutte le griglie devono essere incassate e perfettamente allineate e complanari alla pavimentazione.


Tratto da:
IL VERDE È DI TUTTI - Schede tecniche per la progettazione e la realizzazione di aree verdi accessibili e fruibili
a cura di Lucia Lancerin
contributi di S. Baldan, L. Fantini, M. Gallo, C. Giacobini, S. Maurizio, S. Von Prondzinski

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