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personaggi-cartoni-disneyDiamo spazio alle diversità nei prodotti culturali per bambini affinchè il loro immaginario rispecchi la realtà

Sull’importanza dell’inclusione attraverso la televisione per bambini avevamo parlato qualche tempo fa citando l’esempio positivo della serie statunitense “Il mondo di Elmo”, dove in alcune puntate venivano coinvolti anche ragazzini con disabilità. Ora diamo uno sguardo all’altro prodotto culturale di punta rivolto ai più piccoli: i cartoni animati. Conosciamo tutti il valore educativo dei cartoni: è davanti alla tv che i bambini passano buona parte del loro tempo, e anche attraverso ciò che passa sullo schermo si  forma la loro idea del mondo e di quello che li circonda.

Perché quindi rappresentare solo la parte “perfetta” della realtà? Perché non mostrare anche le diversità, così come sono presenti nella realtà? Se lo è chiesto, negli Usa,  la mamma di una bambina con Sindrome di Down che dice: “come gli altri bambini, anche mia figlia adora i cartoni animati. Pertanto quando vedo che lei è ipnotizzata dalle principesse Disney, mi si spezza il cuore poiché tra di esse non c’è un modello nel quale lei, la mia bambina, possa rispecchiarsi.

In pratica, questa mamma “rimprovera” alla Disney - che pur con i suoi cartoni si fa portatrice di valori morali importanti, insegnando ai bambini il bene e il male  el’importanza del rispetto -  il fatto di non riservare praticamente spazio a personaggi con disabilità nei propri film animati. Personaggi che, non perfetti, potrebbero aiutare proprio a far passare il concetto che le diversità sono possibili e normali, e che anche un bambino o una bambina con Sindrome di Down, ad esempio, può essere un principe o una principessa. Una idea così semplice potrebbe avere ricadute molto positive proprio verso quei bambini che, tra l’altro, spesso sono oggetto di discriminazione e bullismo da parte dei loro amichetti o compagni. “Che straordinaria lezione di diversità, compassione, accettazione potrebbe dare la Disney ai nostri bambini, promuovendo la presenza di personaggi, eroi o eroine con disabilità nei loro splendidi cartoni animati!”, afferma questa mamma.

Senza mezzi termini, quindi, la donna si rivolge direttamente ai Disney Studios, chiedendo appunto che vengano rappresentati anche personaggi con Sindrome di Down nei loro film. E per farlo ha chiamato a raccolta l’opinione pubblica tramite il web, la cui risposta non si è fatta attendere. La sua petizione on line sta raccogliendo una valanga di adesioni: al momento le firme raccolte sono oltre 41.000.

C’è da dire che nel panorama dei film d’animazione per bambini, qualcosa in questo senso si sta muovendo. Basti pensare all’ultimo Dragon Trainer 2, targato Dreamworks, dove Hich, il giovane vichingo protagonista, indossa una protesi per camminare, dopo che nel primo episodio del film aveva perso una gamba per salvare il suo amico drago Sdentato.

Scena del cartone animato Dragon Trainer Hich con personaggio dotato di protesi

E la Disney avrebbe il lavoro già “pronto”: ricordate le principesse  Disney rivisitate dall’artista milanese AleXsandro Palombo in chiave disability? Nella sua gallery, provocatoriamente titolata “Do you still like us?” trovavano spazio una Cenerentola in carrozzina, una Pocahontas senza una gamba, e tutta la serie delle Principesse Disney tanto amate dalle piccole di tutto il mondo, con disabilità, proprio per sottolineare che la bellezza non può corrispondere con uno standard di perfezione.

principesse disney disabili in carrozzina

E se il futuro è in mano ai bambini, noi pensiamo che davvero si può fare almeno un piccolo passo per cambiare il mondo attraverso un immaginario dove trovano spazio tutte le differenze.


IN DISABILI.COM:

BAMBINI E TV: L’IMPORTANZA DI SINTONIZZARSI SULL’INCLUSIONE

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Francesca Martin


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