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Si svolgerà alla fine di luglio a Firenze, la prima edizione dei Trisome Games che vedranno la partecipazione di soli atleti con sindrome di Down provenienti da 34 nazioni

Lo sport è vita perchè crea delle connessioni uniche, speciali, sia con chi ci sta intorno - i nostri compagni di squadra - sia con noi stessi. È un sentimento forte che non si risolve nel semplice "ho una passione per lo sport": è sentire di poter parlare con il proprio corpo, di capire come fare per superare i propri limiti, andare oltre il dolore fisico per raggiungere qualcosa, l'essere il campione di sè stessi.

Secondo questo spirito, di sport come catalizzatore dell'autonomia e realizzazione personale, sono stati organizzati i Trisome Games,i giochi olimpici esclusivi per gli atleti sportivi con sindrome di Down che si terranno per la prima volta in assoluto.  

COSA SONO I TRISOME GAMES? - Dal 15 al 22 luglio a Firenze si svolgerà la prima edizione di questo evento sportivo planetario, voluto dall’organismo internazionale (SU-DS) e dalla Federazione Nazionale della Disabilità Intellettiva Relazionale (FISIDIR). Le giornate sportive vedranno i campioni sfidarsi in nove discipline sportive: atletica leggera, nuoto, nuoto sincronizzato, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, futsal, judo, tennis, tennis tavolo.
Al momento sono già iscritte 34 nazioni provenienti da 5 continenti, con la presenza di quasi 900 tra atleti e tecnici.

SINDROME DI DOWN E SPORT - Solitamente le persone con sindrome di Down tendono a sviluppare maggiormente patologie cardiache, tuttavia la pratica dello sport (quale che sia), se supportata e promossa dal proprio medico di base, può portare a molti benefici per la salute, tra cui il miglioramento della circolazione e il rinforzamento dei tessuti cardiaci. Inoltre l'atleta deve necessariamente seguire uno stile di vita sano: ciò riduce di molto il rischio di sviluppare sovrappeso e obesità (condizione molto frequente nelle persone con Sindrome di Down).
È doveroso dire anche che, oltre ai benefici sul piano strettamente fisico, la pratica di uno sport (soprattutto a livello agonistico) porta la persona (con disabilità o meno) ad un percorso di crescita personale e caratteriale, indispensabile per garantire una reale inclusione. Seguire una settimana piena di allenamenti, tonificando la propria mente ad apprendere certi movimenti e regole, è di sicuro una forma efficace di apprendimento al rigore e alla disciplina.

LA SQUADRA ITALIANA - Il nostro team di azzurri promette benissimo, basti nominare l'ormai VIP di Ballando con le stelle, Nicole Orlando , campionessa con al collo 5 medaglie (4 ori e un argento) conquistati ai Mondiali di atletica per atleti con sindrome di Down. Oltre a Nicole gareggeranno tanti altri atleti, presentati sulla pagina facebook dedicata.


In bocca al lupo a tutti!

Qui lo spot ufficiale

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Redazione

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