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Mauro Tomasi medagliaMauro Tomasi, trentino quarantacinquenne ha concluso la maratona di Roma in poco più di sei ore, spingendo la sua carrozzina con un solo braccio

Un incidente, la vita che in attimo cambia, e tutto da riscrivere, re-imparare, re-inventare. Quando un evento drammatico fa irrompere la disabilità nella nostra vita, d’improvviso è una caduta in un burrone di disperazione, di dolore e di difficoltà . Ma un po’ alla volta, superate le fasi più critiche, si riesce non solo a riacquisire il controllo della propria vita, ridefinendone i confini, le abitudini e talune modalità , ma anche a scoprire nuove passioni, come gli sport che ci rendono vivi.

Vi proponiamo quindi oggi l’esperienza di Mauro Tomasi, che ci ha scritto per raccontarci il suo ritorno alla vita grazie allo sport: con passione infatti, si dedica a maratone a bordo della sua carrozzina manuale, spingendosi con un solo braccio.

Sono Mauro Tomasi, ho 45 anni e ad Ala (TN). Il 15 agosto del  2000, a 32 anni, ho avuto un incidente in moto sul lago di Garda nei pressi di Malcesine - costa Veronese:  in fase di sorpasso ho fatto un frontale sbattendo prima con la spalla sinistra causandomi la lesione totale del plesso del braccio sinistro, poi sono stato catapultato su un’altra macchina finendo su essa con la schiena, causandomi una lesione midollare completa d 11. Da quel momento la mia vita è cambiata. Ho vissuto i successivi dieci anni dopo l’incidente con i miei genitori, poi nel 2010, anche per non pesare più sui miei,  ho deciso di trasferirmi alla casa di riposo di Riva Del Garda (TN).

Da lì la mia vita è cambiata totalmente, e fortunatamente posso dire in meglio: ho cominciato ad uscire con la carrozzina manuale, mentre ad Ala era impensabile: essendo tutta in salita e pavimentata a ciottoli uscivo esclusivamente in carrozzina elettrica. A Riva ho cambiato carrozzina manuale monoguida e con questa, cambiando l’inclinazione ed altri accorgimenti, mi sono accorto che riuscivo a muovermi €˜bene‑¬ sulle strade e ciclabili di Riva. Da lì ho cominciato a fare strada, prima con poco, poi aumentando progressivamente girando prima solo a Riva Del Garda e poi andando verso Torbole e poi Arco, macinando circa 15 km. Ma non mi sono fermato a questo: mi sono spinto oltre a Dro, riuscendo a fare anche 50 km in un giorno.

La cosa bella è che posso assicurarvi che facendo movimento sono riuscito a fare completamente  ameno degli antidolorifici che prendevo abitualmente: ho sperimentato sulla mia pelle che €˜muovendomi‑¬ stavo meglio, e tuttora se mi muovo ho dei benefici.

Ma questa è solo la prima fase del mio racconto. Un giorno, era settembre del 2012, durante il mio solito giro delle ciclabili e strade dell’anello Riva, Torbole Arco e ritorno (soliti 15-20 km), una persona in bici, che poi si sarebbe rivelata fondamentale per me, mi ferma e mi dà la sua disponibilità in caso avessi bisogno di aggiustare la carrozzina. Detto, fatto. Nicola Prandi (questo il suo nome) ha apportato delle importanti migliorie alla mia carrozzina, modificando il parafango sul lato destro che mi sorregge e mi fa scivolare meglio, ed altri piccoli accorgimenti che aiutano, fino a farmi accarezzare l’idea di una maratona. Ed ecco quindi l’inizio della mia €˜carriera‑¬ sportiva: la Lake Marathon Limone-Malcesine (detta maratona del lago) del 14 ottobre scorso, che ho portato a termine in 5:39:28, mentre Nicola, che mi ha aiutato nelle varie fasi, mi seguiva e riprendeva in bici.

Da lì sono poi seguite la Half marathon l’11 novembre scorso, corsa sotto un diluvio d’acqua, e la Half Marathon Giulietta&Romeo 17 febbraio scorso, assieme ai Maratonabili (qui il video). E sempre con al mio fianco Nicola: senza di lui non avrei potuto fare tutto quello che ho fatto! Infine la mia ultimissima impresa è stata la maratona di Roma, che il 17 marzo scorso ho chiuso in 6:04:54, gareggiando con gli handbikers, prima tappa del giro d’Italia di handbike (vinta da Alex Zanardi, ndr). Considerando che con un solo braccio ho spinto una carrozzina monoguida da 24 kg terminando la maratona in 6 ore e 5 circa, dovrei essere premiato non come ultimo tra gli handbikers, ma primo nella mia categoria!

Questo il video della Maratona di Roma


Al di là delle battute, sono stato molto bene a Roma sia come organizzazione che per ciò che riguarda le persone: è una città molto calorosa e i romani mi hanno accolto molto calorosamente. Per me è stata una grande soddisfazione e ne è valsa la pena.

Mauro Tomasi


Qui alcuni video delle imprese si Mauro, che potete vedere al suo canale di Youtube


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