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Secondo l'Istat il Veneto ha il minor numero di insegnanti di sostegno rispetto a quello degli alunni. Aumentano gli alunni stranieri con disabilità

Nelle scorse settimane è stata pubblicata l'indagine biennale dell'ISTAT sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità, riferita all'anno scolastico 2014/2015.
In tale indagine, oltre ai significativi dati statistici sulla popolazione scolastica con disabilità, sugli incrementi registrati nell'ultimo periodo, sul numero di docenti di sostegno ecc., possiamo leggere anche interessanti considerazioni sulla distribuzione nel territorio italiano, da cui emergono notevoli differenze tra le regioni. Vi è inoltre uno studio dettagliato sulle tipologie di disabilità presenti, con dati relativi ad alunni con disabilità intellettiva, motoria, sensoriale e con altre forme di disabilità o disturbi (problemi psichiatrici, disturbi specifici di apprendimento, certificati in comorbilità con altri disturbi e sindrome da deficit di attenzione e iperattività). Un'attenzione specifica è poi dedicata anche agli alunni stranieri con disabilità. Infine è riportato un confronto aggiornato tra i sistemi di inclusione scolastica degli alunni con disabilità diffusi nei principali Paesi europei.

Ci soffermiamo in particolare su alcuni aspetti.
SOSTEGNO NELLE REGIONI ITALIANE - In primo luogo, in riferimento alle differenze registrate nel territorio italiano, dallo studio emerge un dato significativo riguardante il rapporto tra il numero di alunni con disabilità ed il numero degli insegnanti di sostegno. Mentre in molte regioni, anche a seguito delle assunzioni degli ultimi anni, tale numero è sceso sotto la soglia media del rapporto 2:1, in altre invece, esso si attesta ben oltre tale soglia e, nello specifico, in Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Lombardia, Liguria e Veneto. In quest'ultima regione, in particolare, è presente un insegnante di sostegno ogni 2,10 alunni. Per tale ragione, in questi giorni, la Federazione Italiana per il superamento dell'Handicap (FISH) del Veneto ha sottolineato che in Veneto servono mille docenti di sostegno in più perché sia allineato alla media nazionale,  che si attesa intorno all'1:1,85. La FISH ha chiesto perciò un confronto con l'assessore regionale all'Istruzione E. Donazzan e con il direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale D. Beltrame, al fine di trovare una soluzione al problema.

ALUNNI STRANIERI CON DISABILITA' - Un altro aspetto interessante, ma ancora poco studiato, che emerge dall'indagine, riguarda l'inclusione scolastica degli alunni stranieri con disabilità.  La percentuale degli alunni stranieri con disabilità sul totale degli alunni certificati è pari, a livello nazionale, al 12% ed appare piuttosto elevata se si considera che gli alunni stranieri rappresentano il 9,2% del totale alunni. Ciò significa che si registra una più alta incidenza di alunni con certificazione tra i bambini stranieri rispetto ai bambini italiani. Questo aspetto andrebbe forse approfondito, insieme alle più generali necessità di azioni didattiche fortemente inclusive, centrate non solo sulla situazione di disabilità, ma anche sulle esigenze del multiculturalismo.

CONFRONTO EUROPEO - Il report offre anche un importante confronto con il resto d'Europa, dove i sistemi di integrazione scolastica sono raggruppabili in tre orientamenti prevalenti: sistema di inclusione, in cui si ha la massima integrazione degli alunni con disabilità prevedendo il loro inserimento nel sistema scolastico ordinario (sistema italiano e spagnolo); sistema con distinzione, che prevede per gli alunni con disabilità scuole o classi speciali e contatti scarsi o nulli con i pari (sistema adottato in Germania e nei Paesi Bassi); sistema misto, in cui l'istruzione normale coesiste con l'istruzione speciale, condividendone approcci e servizi: gli alunni con disabilità possono essere inseriti nelle scuole/classi ordinarie o speciali, a seconda delle situazioni specifiche (sistema adottato in Gran Bretagna, Francia, Svezia e Finlandia).

Nonostante le imperfezioni proprie di ciascun sistema, continuiamo ad apprezzare con determinazione la scelta pionieristica fatta dal nostro Paese ormai da molti anni, quale modello eccellente di inclusione.


APPROFONDIMENTI IN DISABILI.COM:

Inclusione scolastica
 
Sostegno nel 2016

Tina Naccarato


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