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scuola: insegnante di schiena alla lavagna in classeL'Operazione della Guardia di Finanza denominata  Zero in condotta sta portando alla luce un traffico di titoli di specializzazione falsi per scalare le graduatorie del sostegno

Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia dell'arresto di Anna Maria Stoico, ritenuta la principale indagata nell'inchiesta della Procura di Foggia denominata Zero in condotta, riguardante un gruppo di insegnanti di sostegno che sarebbero riusciti ad ottenere supplenze e persino l'assunzione scalando le graduatorie grazie a titoli di studio falsi. Secondo le indagini svolte dalla Guardia di Finanza i titoli venivano falsificati in una stamperia. Risultano indagati 56 insegnanti sostegno. I falsi titoli venivano venduti al prezzo di circa 14 mila euro. I docenti venivano anche informati sulle modalità di presentazione delle domande per la messa a disposizione e indirizzati sulla scelta degli istituti scolastici presso cui inoltrarle.

L'indagine aveva avuto inizio qualche tempo fa e nel Marzo scorso aveva già portato a 22 avvisi di garanzia per truffa aggravata ai danni dello Stato. Le Fiamme Gialle avevano eseguito anche perquisizioni ed acquisizione di documenti. Gli interventi, nel foggiano ed in altre sette province, in cinque regioni d'Italia, erano stati eseguiti, oltre che nei confronti degli indagati, anche in numerosi istituti scolastici, allo scopo di riscontrare anomalie relative alle posizioni di altri insegnanti.

All'inizio di Giugno, quindi, a seguito dei riscontri della documentazione acquisita, l'operazione aveva portato ad indagare altri docenti. Nello specifico, erano stati denunciati per truffa ai danni dello Stato ulteriori 15 docenti di sostegno ed erano emerse inoltre le posizioni di altri 19 soggetti indiziati. I militari del comando provinciale di Foggia avevano perciò eseguito provvedimenti di acquisizione documentale e di perquisizione riguardanti 34 persone e 18 istituti scolastici in diverse province: Ancona, Bologna, Campobasso, Firenze, Foggia, Forlì-Cesena, Milano, Monza, Pescara, Piacenza, Treviso.

L'evoluzione delle indagini ha portato pochi giorni fa ad un arresto e ad indagare altre 56 persone.
La giustizia dovrà fare il proprio corso ed accertare le responsabilità in essere. Chi scrive preferisce perciò  non dilungarsi nei commenti. Nondimeno, però, non può esimersi dal manifestare il proprio sdegno.
In quanto espressione di una cittadinanza e di una società civile e legale, in quanto rappresentante di una professione nel cui valore crede profondamente, e, soprattutto, a tutela dei diritti degli alunni con disabilità, auspica che, se accertati i fatti di cui sopra, i soggetti coinvolti non trovino mai più spazio nella scuola. In nessun ruolo.

APPROFONDIMENTI

La notizia su Rainews
La notizia su La Repubblica Bari


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Come si diventa insegnanti di sostegno


Tina Naccarato


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